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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Ecco appunto, per la serie "non facciamoci mancare niente", rientra in gioco Nostradamus con le sue quartine e per la prima volta, si parla di un veggente con il suo...mezzo litro di quello buono! Pertanto se alle proiezioni del vate sempre in mezzo ai problemi per ricordarci "ve l'avevo detto io tanti secoli fa", ora dovremmo abbracciare un contadino della regione tedesca Voralberg che nel 1922 "vide" e riferì i suoi catastrofici scenari. Un monaco benedettino, tale Ellerhorst, prese nota sotto dettatura di ciò che il buon'uomo riferiva e oggi, guarda un po', riscontriamo le sue "verità". Correva l'anno 1922 quando avvenne tutto ciò ed è il primo segno, ovvero, cento anni fa, belli tondi tondi! Scritti dal monaco amanuense e meticoloso, sono una decina di punti molto pertinenti associandoli ai fatti odierni.
- Il Cristo si ritira dinanzi all’avanzare della malvagità umana, lasciando l’umanità in balia di se stessa e del principe delle tenebre.
- Corruzione generale, grande carestia, tanto da indurre a macinare le scorze degli alberi per farne farina; anche l’erba dei prati è usata come cibo.
- Rivolte politiche nelle quali molti vengono incarcerati e giustiziati. Fuga sui monti e affollamento intorno ai prestatori su pegno. La rovina giunge improvvisa dalla Russia: prima colpita è la Germania, poi la Francia, l’Italia e l’Inghilterra.
Mi fermerei qui, non cito gli altri punti e posso assicurarvi che sono pertinenti e/o molto vicini alla realtà quotidiana che stiamo vivendo non solo per l'invasione dell'Ucraina e con tutto ciò che sappiamo, ma anche la pandemia dalla quale stiamo lentamente e spero definitivamente uscendo, ha una sua citazione nelle scritture del benedettino. Non voglio spaventarvi oltre, Nostradamus lo fa da secoli e qualcosa nel lungo tempo l'ha azzeccata, ma siamo a considerare interpretazioni che si fanno a ruota libera puntando più che altro sul tornaconto personale di chi maneggia e riporta a modo suo. Quindi ci siamo beccati, ancora una volta il classico vecchio Nostradamus e il veggente contadino che non si è preso nemmeno la briga di scrivere le sue previsioni e le ha affidate a un benedettino. Non traete conclusioni, recepite ma sgombrate immediatamente il campo da ogni elaborazione: sono elementi discutibili e poco raccomandabili. Magari non è vero, ma noi...NON ci crediamo!
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