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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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« L'ORSO RUSSO HA FRETTA | NON NE AVEVAMO PROPRIO BISOGNO! » |
A Milano, l'istituto penale per minorenni "Cesare Beccaria" ha fatto il pieno, ossia, è ai limiti della sua capienza. Vorrà dire pur qualcosa o no? Questi ultimi tempi, sollecitati anche dalla pandemia che non ha dato tregua a nessuno specie ai giovani, le bande di teppisti, nella maggior parte dei casi composte da minorenni, hanno cominciato nelle città italiane a frequentare i posti della movida. Milano è stata la città più colpita da questo fenomeno, ma anche altre città soffrono la presenza di queste bande che spadroneggiano laddove v'è più confusione e movimento. Preso sottogamba all'inizio, il fenomeno oggi preoccupa molto non solo le istituzioni, ma anche la gente per strada che spesso rischia di essere coinvolta. Un aspetto sembra certo: sono gruppi eterogenei che non cercano di rubare o fare bottino, sono giovani che condizionati fortemente dalle circostanze, sono ormai indotti all'esternazione della loro supremazia dettata dall'unione, dalla forza che tutti insieme riescono a manifestare. Cercano la lite, cercano di provocare per esaltarsi e avere contati fisici con altri. L'attenta osservazione del fenomeno, ha portato a fissare alcuni punti essenziali: troppi minorenni tra loro, capi banda generalmente rapper di strada che con le loro menate e scimmiottando quelli che cantano quel genere per mestiere, plagiano, condizionano e fanno proseliti in nome di un movimento che prende spunto dalle storie che raccontano e dalle condizioni in cui vivono. Tutti provengano dall'hinterland delle grandi città, sono italiani e stranieri italiani di seconda e terza generazione. Fondamentalmente manca loro un dialogo e un rapporto con le famiglie. Se poi aggiungiamo i limiti della scuola, le mancanze ormai definite ed evidenti che la scuola manifesta, otteniamo il peggio che si possa avere in queste condizioni. Valori zero, rispetto ed educazione sottozero e libertà assoluta nella misura in cui le forze dell'ordine non sono in grado di contenere la loro malefica esuberanza. Ci vorrebbe un poliziotto ogni 20 metri, sono in tanti e tenerli sotto controllo non è facile. Perciò la facilità con cui si muovono, è deleteria e favorisce il ripetersi di alcuni assalti. In più, sta prendendo piede il possesso del territorio, ovvero, comandare in una zona, impossessarsene e scacciare anche con la violenza, chi osa imporre la propria presenza. Le ragazze sono attivissime, i coltelli girano che è un piacere e i danni e le ferite non si contano più. Quindi a volte, in rete e sui social si sfidano per menarsi, si danno appuntamenti con gruppi rivali per una rissa generale e vince chi rimane in piedi. Troppa libertà e credo che le istituzioni non abbiano ancora realizzato a fondo il problema. Mancano le forze dell'ordine? Allora si impieghino militari che con la loro presenza dovrebbero scoraggiare ogni atto violento, ogni provocazione. Alle bande basta una scusa: "Ti sei permesso guardare negli occhi la mia ragazza?". E giù botte a non finire al poveraccio che manco si è guardato attorno e si è beccato un cazzotto in pieno viso. Di garantisti ne abbiamo piene le tasche: occorrono punizioni esemplari, loro sanno bene come funzionano le leggi in Italia e una scazzottata val bene anche qualche giorno in gattabuia, tanto poi si esce in poco tempo. Più centri per associare i giovani, centri sportivi e ludici per tenerli a bada e insegnare loro come impiegare il tempo libero. Il disagio giovanile si può battere, ma se famiglia, scuola e società non sono in grado di mettere in campo le loro risorse e far fronte all'esuberanza delinquenziale di costoro, finirà che istituti come il "Cesare Beccaria", non saranno mai abbastanza.
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