|
Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, come prevede la normativa n.62 del 2001. Alcune foto di questo blog e del relativo profilo e/o sito sono state reperite sul web. Ove fosse stato violato il diritto di copyright, prego i proprietari di darmene avviso, per la relativa rimozione. Ogni testo e foto di mia proprietà non possono essere copiati o riprodotti, senza mia autorizzazione, ai sensi della normativa n.29 del 2001.
Menu
Chi può scrivere sul blog
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
« A CHE PUNTO STATE? | SARA' STATA LA SINDROME... » |
Valerio Braschi, 23 anni professione Chef. Noto per aver vinto un'edizione di "Masterchef" in tv, oggi è titolare del ristorante "1978" a Roma. Lui è il famoso inventore della "Lasagna"...racchiusa in un tubetto tipo dentifricio: una pasta cremosa che appena assaggiata, uno dice: "Ma è Pasta del Capitano? Sa di lasagna!". Inventò la pasta "Carbonara" distillata: un bicchiere contenente un liquido trasparente come acqua che altro non è che una gustosa carbonara: provare per credere! E non vi dico come sia buona la ricca pizza alla marinara: una bustina come quella che contiene lo zafferano che si usa in cucina: basta metterla in bocca (è fatta di fogli di riso) e via...il gusto è quello di una buona pizza alla marinara. Raga', io sono schifiltoso, non sono solito avventurarmi nell'ignoto della cucina dei grandi chef, ma vi assicuro che chi abbia provato queste pietanze studiate, provate e riprovate da Braschi, non può che esserne soddisfatto. Oggi posto la nuova invenzione del grande mago dei piatti magici, vi prego siate pazienti e non andate in escandescenza: pene di toro in salsa scapece. Occhio: preciso che pene non è il plurale di pena, ovvero... problemi spirituali che possa avere il toro, pene sta per pene al singolare e sostantivo...molto maschile! Beh, qua non potete sollevare obiezioni: il pene del toro si mangia in molti ristoranti, è gustosissimo e c'è chi impazzisce (?) per gustarlo. Ecco, Valerio Braschi dopo tanti esperimenti e con una ricerca accurata ha messo su questa prelibata ricetta molto semplice da preparare: dopo aver procurato il pene, lo si spella e lo si cuoce a 70° per ben 18 ore in ultrasuoni e con poche gocce di caramello di manzo. Si ottiene così una lastra gelatinosa dalla quale, servendosi di una formina, si ottengono piccole teste di toro. Da abbinare c'è la scapece, ma no la tradizionale salsina che tutti conosciamo, bensì trattasi di una salsa calda ottenuta da un anguilla affumicata e associata sapientemente con una crema di menta e aceto. Sapore delicatissimo e una consistenza favolosa. Non so voi se vi siete convinti di quanto abbia riportato, certo è un po' difficile recepire, somatizzare, elaborare e azzardarsi al solo assaggio di queste originali invenzioni. L'ultima mi ha sconvolto, in particolare mi ha rovinato l'appetito la sola preparazione necessaria per approntare il piatto "Pene di toro con la scapece". Lascio a voi giudicare questo prelibato piatto del... kakkio! Nonostante tutto, io tifo per Valerio: ha un coraggio...
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
|