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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Esequie avvenute e terminata la spettacolarizzazione della morte, con celebrazioni che si concedono solo ai capi di stato, di governo e reali, mi permetto alcune considerazioni personali su Maurizio Costanzo. Un grande giornalista, scrittore e intrattenitore, l'ho seguito sin dagli inizi in tv, quella in bianco e nero, con il suo programma "Bontà Loro": vedevo in lui un modello da imitare, un uomo capace di confrontarsi con tanti personaggi dello spettacolo e soprattutto con i politici di quel tempo. Poi purtroppo, il richiamo del nuovo, del privato e dei soldi, lo hanno portato a un nuovo padrone: Berlusconi, ossia, avere a che fare con uno solo e non avere a che fare con la RAI e tutte le sue sfaccettature. La tv privata, quella che campa sulla pubblicità, era proprio quella che il maestro ha subito percepito: allargare il suo campo mediatico, non dare conto ad altri se no a se stesso. Un voltare pagina cedendo ai dettami della tv alternativa, quella che non poteva scimmiottare la RAI e proporsi con formule nuove, produttive e soprattutto molto audaci nelle proposte. Chi sa cosa dico, ha visto ciò che Costanzo sia diventato nel tempo, una potenza mediatica che nessuno in Italia ha potuto imitare: nessuno con le sue doti e il suo talento, con la sua carica intellettuale e ironica, con le sue capacità spettacolari, ha portato sul suo palcoscenico migliaia di persone. Tanti di costoro poi, hanno conosciuto la notorietà e oggi sono al governo, in politica, a capo di istituzioni e vip nella società. Il meglio o il peggio non è importante, coinvolto e plasmato ormai dalla veste mediatica di Mediaset, Maurizio ha indossato panni congeniali alla sua bonarietà e alla sua stazza di istrione solito a calcare palcoscenici importanti come quello del Sistina...
SEGUE...a domani.
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