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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Ieri, come oggi, il cornuto per antonomasia era lui: il "summa rudis", colui che polarizzava tutti gli insulti, le offese, gli improperi, le bestemmie e il "digitus impudicus"...il famoso dito medio ben ritto in una mano chiusa! Chi era il "summa rudis"? Era l'arbitro, eh già, il classico arbitro che tutti noi conosciamo e apostrofiamo coloritamente, quando non condividiamo le sue inappellabili decisioni. Lui, il cornuto di ieri, faceva l'arbitro nelle arene dove si misuravano i gladiatori, dove sangue, sudore e sabbia si mescolavano per il popolo, per la casta e per i...leoni. Fu scoperta una lapide vecchia di circa 1800 anni fa, in una zona archeologica della Turchia sul Mar Nero: il professore che dirigeva gli scavi, rimase allibito quando, decifrando l'iscrizione sulla lapide posta in un sito funebre, lesse che il gladiatore sepolto era stato vittima di un madornale errore dell'arbitro che disciplinava lo scontro con un collega. Già fa notizia che l'attività nell'arena fosse diretta e governata da un arbitro, poi apprendere che il signore fosse comunque fallibile ma non posto sotto critica per i suoi errori, (almeno non in diretta), questa è davvero bella. I parenti del gladiatore, solo ad esumazione avvenuta, decisero di testimoniare il fatale errore del giudice, facendo incidere sulla lapide l'accusatorio messaggio. Moviola o no, VAR o no: il cornuto era, è e sarà sempre lui: il "summa rudis"di ieri e/o l'arbitro di oggi...nel giusto e nel torto. Siamo noi che decidiamo.....chi ha le corna e chi no!
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