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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Messaggi del 15/07/2014
Avrete letto sicuramente di quella prof di chimica che ha fatto dell’espressione “Odiatemi ma studiate”, il suo grido di battaglia: inesorabile, carogna e severa, sette ragazzi su dieci tra i suoi studenti, con lei non hanno speranza, sono fottuti!!! Sono convinto che su questa ghiotta notizia, si saranno precipitati i benpensanti per esprimere la solita pura demagogia, critiche aspre e valutazioni sbagliate sul conto della “prof monster”. E’ notorio che la nostra scuola sia tra le peggiori in Europa, fatto salvo il corpo insegnanti per i quali evito la generalizzazione altrimenti qualche interessato mi darebbe addosso, la nostra struttura, la nostra cultura e i nostri sistemi di insegnamento, sono insufficienti per contrastare questa ondata di buonismo e garantismo “dovuto” agli studenti. Alcuni insegnanti, come la cronaca ci riferisce spesso, sono vittime di aggressioni da parte di genitori insoddisfatti ed esosi nelle loro richieste per i loro figli: per essi la promozione dovrebbe essere un atto dovuto e il solo frequentare l’anno scolastico, dovrebbe essere una garanzia di promozione a…prescindere! Beh, dovremmo essere tutti d’accordo che non funziona proprio così: la scuola, specie nelle superiori, dopo il lavoro svolto alle elementari e alle medie, dovrebbe partorire una ottima formazione culturale ed educativa dei giovani. Ovvero, se hanno concluso poco fino al momento della maturità, allora sono messi molto male. La prova provata di tutto ciò, la rileviamo in tante occasioni: le abbiamo sentite le domande rivolte a giovani laureati, politici, professionisti incapaci di rispondere al quesito: “Di che colore era il cavallo bianco di Garibaldi?”. Non sanno le cose più elementari e il non saper rispondere correttamente, non depone a favore dei loro “titoli”. Il fondo poi, i ragazzi lo toccano con le sgrammaticature, gli errori madornali generati a raffiche nei loro messaggi; al di là delle abbreviazioni ormai diffuse tanto da far “regola” nello scritto ( 6 per sei, k per ch cc.ecc.), siamo a congiuntivi obbrobriosi tali da far impallidire il buon Fantozzi. “O preso” senza acca, “E partito” senza accento e tanto altro ancora. Pertanto, personalmente, non mi sento di avversare la “prof terminator” e se i risultati in giro sono questi che leggiamo, allora ben vengano insegnati severi, rigidi e non disponibili al compromesso. Il caso citato della prof. di chimica è significativo, dimostra che oggi va così e domani, se non ci saranno interventi a riqualificare la nostra scuola, andrà sempre peggio.
"Un giorno portai alla maestra una mela e lei mi diede un bacio. Il giorno dopo le portai un’anguria e lei non capì". ( M. Zucca )
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