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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Messaggi del 26/08/2016
L'altra sera in tv rivedevo un vecchio film con Kevin Costner: un commedia un po' scricchiolante, centrata su una donna con quattro figlie adulte lasciata dal marito e il buon Kevin che da vicino intraprendente, tentava di inserirsi con classe e atteggiamento sornione, nella famiglia. Tra uno sbadiglio e l'altro, c'era una scena interessante: lei andava via in auto su una di quelle strade residenziali americane dove non v'è traffico e lui la inseguiva bloccandola ad un incrocio. I due scendevano dalle auto e cominciavano a chiacchierare fermi, vicino alle vetture. Dopo un paio di minuti arrivava una macchina che non poteva imboccare la strada perché i due erano ancora là a discutere. L'autista dell'auto attendeva pazientemente che i due si spostassero dopo averlo notato, ma poiché Kevin e la donna facevano cenni per tranquillizzarlo e assicurare che lo avrebbero fatto immediatamente, il tempo passava e di muovere le auto, manco per l'anticamera del cervello. Intanto dalla parte opposta arrivava un altro mezzo, i due erano sempre là a parlare fregandosene degli altri autisti e fatalmente i clacson delle auto bloccate cominciavano a suonare insistentemente. Mi rivolsi a mia moglie e le dissi: "Secondo te, la stessa scena, da noi a Bari come sarebbe andata?". Mi guardò sbadigliando come se l'avessi scossa dal torpore estivo conciliante il sonno e replicò: "Vuoi sapere come sarebbe andata se fossimo stati noi al loro posto oppure se fossero stati al volante due baresi in generale?". Già, ecco il tema del post: lo scorso anno, si sono riscontrate tra gli automobilisti italiani, 51 milioni di liti, ossia, circa 97 liti al minuto. Significative cifre per noi che passiamo per automobilisti collerici, intolleranti e poco disponibili: se c'è da suonare il clacson non ci facciamo pregare, se c'è una precedenza che non ci concedono passiamo alle bestemmie e ai gestacci, salvo poi a passare dall'altra parte e a reagire esattamente come gli altri. Insomma, incazzati e sempre pronti alla lite non ne facciamo passare una liscia, la mosca al naso salta anche per un occhiata ritenuta...offensiva! Abbiamo da calmarci sulla strada ma pare che i nervi saltino facilmente anche per le situazioni più sciocche e inutili. Al sud poi, vi sono le percentuali più alte di liti e il clacson che suona ad ogni occasione e per ogni motivo, è un classico. Un tempo da noi c'era un modo per spiegare la definizione dell'attimo. Se qualcuno chiedeva: "Cos'è l'attimo secondo te?". La risposta era comune a tanti automobilisti: "L'attimo è il tempo che passa tra il verde appena scattato e il suono del clacson della macchine dietro che sollecitano la partenza!". Infine una chiosa che mi ha sorpreso: purtroppo le donne disposte alla lite sono in aumento e sono pure tante. Strano, le donne che sono sempre più tolleranti, comprensive, sono quelle che ce l'hanno con i pedoni in genere: non accettano e non ammettono che il pedone si distragga quando si accinge ad attraversare. Come leggete, una variegata tipologia di automobilisti è sempre pronta alla lite, alla verbosità e alla ampia gestualità molto chiara e incontrovertibile: dal medio alzato (un classico) alle mani unite per rappresentare la circonferenza della grandezza del sedere così come intenderebbero farlo al malcapitato di turno. Credo che potremmo migliorare i nostri record: scendere sotto i 97 minuti dovrebbe essere facile, forza mettiamoci di impegno. Non si vince niente, anzi, in certi casi si rischia molto perché non si sa mai chi abbiamo difronte, ma se andiamo avanti così, la vedo brutta, anzi, da...morire dal ridere!
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