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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Messaggi del 28/07/2017
In Spagna, dove un toro serve a qualcosa, ne muoiono circa 10.000 tra una manifestazione e l’altra. Sono circa seimila le feste, le sagre e le corride che ogni anno allietano gli spagnoli e soprattutto i turisti che non si fanno mancare la ghiotta occasione per vedere come si ammazzi un toro tra gli olè degli spettatori. Una tradizione dura a morire, spettacoli violenti e tali da sollevare non solo le proteste degli animalisti, ma anche lo sdegno di chi comprende che vi siano limiti etici e morali che prescindano dalla cultura, dalla civiltà e dagli usi e costumi di un popolo. Agli spagnoli non toccate il toro per nessuna ragione: l’animale ha da compiere il suo “dovere” e soddisfare la tradizione popolare. Tra le varie manifestazioni che si tengono sul suolo iberico, una in particolare è balzata agli onori della cronaca…nera, purtroppo. Se a Pamplona, la gente si fa rincorrere dai tori lunghe le vie del centro storico e ci rimette talvota la vita, ma spesso la buona salute, vi sono luoghi dove sotto torchio viene messo il toro e le sue corna: a Foios un paesino a nord di Valencia, la sagra popolare prevede una fiesta molto particolare in cui le corna del toro vengono impeciate e quindi incendiate. Il toro ovviamente si eccita, si innervosisce e da in escandescenza. L’altra sera però il toro si è talmente eccitato e spaventato per il fuoco in testa che è andato fuori di...testa e con una pazzesca rincorsa è andato volutamente a schiantarsi contro un grosso palo morendo all’ istante. Questa la cronaca di quanto sia avvenuto a Foios e a prescindere dalla manifestazione turistica, andiamo a stigmatizzare ancora una volta questi drammatici casi di inciviltà e di mancanza di rispetto verso il toro. Non c’è verso per dissuadere questa gente perché rinunci alla tragica cattiveria di mettere in mezzo un animale per farne carne da macello? Tutti abbiamo le nostre sagre ma enfatizzare, prendere di mira con estremo e voluto cinismo un animale, non rientra nella cultura dei popoli: è vero, ci sono manifestazioni tradizionali nelle nostre città e nei nostri paesi dove v’è l’impiego di animali di ogni genere, ma credo siano molto limitati i pericoli per loro. I cavalli del Palio vengono frustati per correre, ma non mi sembra che vi siano gli estremi per farlo stramazzare al suolo comunque e sempre. Battiamoci e manteniamo la nostra ferma e decisa posizione sugli animali, non molliamo e ricordiamo che non esistono solo cani e agnelli (vero signora Brambilla?) e che se quelli di Foios devono incendiare le corna al toro solo per vedere l’effetto che fa, provino a incendiare le cornacce degli uomini e vedano l’effetto che fa sulle…mogli!
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Poi dice che uno non ponga domande a bruciapelo: "Che fine hanno fatto i circa 28 milioni di euro raccolti dai generosi italiani fino alla fine di gennaio 2017 per le zone terremotate e i fratelli in difficoltà? Bella domanda e solo noi in Italia, conoscendo bene i signori che ci governano, ci poniamo il quesito. Non credo che nei paesi della mittel Europa o del nord, in situazioni analoghe, i cittadini si pongano questa domanda: si fidano, sanno che sono onesti e puntuali i loro amministratori, per cui, non c'è da preoccuparsi più di tanto, pazientare e attendere gli sviluppi. Noi invece, ormai scafati e pronti a prendere colpi impensabili da Roma sede del potere politico, siamo a chiedercelo perché non se ne parla più da un bel po' e come si dice da noi: "Passata la festa, gabbato lo santo". Ho cercato di ficcare il naso e ho trovato un flebile traccia. I soldi sono in banca (azz!!!) e aspettano di essere usati dal commissario alla ricostruzione e all'emergenza poiché sono a sua disposizione ed entrano nelle sue competenze (ari...azz!). Messa così è tutto legale, corretto e no problem se fossimo lassù tra renne ed eschimesi. Purtroppo, siamo quaggiù e già le banche dovrebbero dar conto degli interessi maturati fino all'ultimo centesimo. Ovviamente se fallirà la banca (cosa che in Italia potrebbe accadere) allora ci saremo giocati i 28 milioni, ma lo stato provvederà a metterli di tasca sua, che poi sarebbe sempre di tasca nostra! E non finisce qui perché i soldi non serviranno mai per i cittadini, ma per le opere da ricostruire oppure per gli interventi di recupero. Troppo evasivo lo scopo, tempi non definiti, lavori non precisati e temo che si conti molto sull'oblio degli italiani, sulla noncuranza tipica del: "kemmenefrega, io ho dato al 45500 e ho messo a posto la mia coscienza!". Insomma, siamo alle solite? So che in quelle zone vi sia malumore, le scosse continuano senza soste, i nervi saltano e questi non toccano ancora i soldi aspettando chi? Godot non arriverà sicuramente e se decidessero di menare le mani ormai stufi dei soliti giochetti, allora io sarò con loro e con le mie mani...applaudirò fino a spellarmele.
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