|
Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, come prevede la normativa n.62 del 2001. Alcune foto di questo blog e del relativo profilo e/o sito sono state reperite sul web. Ove fosse stato violato il diritto di copyright, prego i proprietari di darmene avviso, per la relativa rimozione. Ogni testo e foto di mia proprietà non possono essere copiati o riprodotti, senza mia autorizzazione, ai sensi della normativa n.29 del 2001.
Menu
Chi può scrivere sul blog
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
Messaggi del 22/10/2017
Come per il "femminismo", movimento nato negli anni settanta per rivendicare i legittimi diritti delle donne, così oggi, stiamo per etichettare il "femminicidio" come una manifestazione fasulla, una invenzione della politica. A questo arriveremo se non si porrà freno e discredito a chi si serve di questa finta arma per fare politica di bassa...lega. Dopo tante idiozie, dopo tante discriminazioni sollevate anche in ambienti insospettabili e destinati a giudicare il reato, oggi c'è chi si inventa la sparata solo per fare politica spicciola e sciocca. "Il femminicidio è un'invenzione della sinistra", con questa frase ricca e colorita, il consigliere leghista triestino Fabio Tuiach, liquida la questione e sgrana una serie di cifre per sostenere la sua verità. Servendosi di un articolo di Marina Dalla Costa, evince che l'Italia è uno di quei posti con il tasso più basso di omicidi femminili e raffrontandoli con altri dati, conclude che alla fine muoiono uccisi 3 uomini per una donna ammazzata. Pertanto, con una cifra così impressionante, dovremmo parlare di "maschicidi" perché le donne uccise sono poche rispetto agli uomini. Ammesso e non concesso, il ragionamento punta sulle cifre ma no sul fatto che comunque le donne siano vittime. Ossia, solo perché una su tre maschi viene uccisa violentemente per specifiche ragioni maschiliste, oltraggiose, prepotenti e vessatorie, non dovremmo preoccuparci del problema? E basterebbe tutto ciò per giungere alla conclusione che la sinistra si inventi un problema per cosa poi, non si capisce bene. Si capisce invece come il signor consigliere sia poco dotato nella cervice e incline alla solita teoria populista. I politici della sinistra hanno sollevato subito le loro critiche e Salvini boss e capo indiscusso, richiami severamente il suo sottoposto perché simili posizioni e certe idee sono veramente indisponenti e irricevibili. Se continuiamo di questo passo, cioè strumentalizzare ogni argomento e situazione solo per portare voti a casa, allora veramente il "femminicidio" sarà solo un movimento politico che dovrà impiegare decine e decine di anni per essere riconosciuto come piaga cancerogena diffusa nel nostro tessuto sociale.
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
Se gossip ha da essere, gossip sia! Ecco una della tante papigirl, Noemi Letizia una che ha fatto la gavetta, ha aderito a Forza Italia ai tempi d'oro del partito in Campania, per poi diventare una rampolla di Silvio Berlusconi e quindi, passare da rampolla a rampina, il passo è stato breve. Una storia come tante: non a caso, tutte le donne che "hanno toccato" il papi, si sono sistemate molto bene, vivono alla grande e le posizioni sociali sono salde. Una sola ha pagato per la legge ed è stata La D'addario. La Noemi d'origine napoletana ha trovato l'uomo giusto per lei, anni fa si è "innamorata" di un suo ricco concittadino: lei di famiglia umile ha trovato il suo principe azzurro, tale Vittorio Romano di discendenza nobile e agiatezze da vendere un tanto al kilo. Nascono due bambini dalla loro frequentazione e tutto fila liscio fino al 23 giugno di quest'anno quando finalmente decidono di sposarsi per coronare definitivamente la loro perfetta unione. 200 invitati, il meglio della borghesia napoletana, festa da mille e una notte e lunga vita agli sposi. Lunga vita? Macché, matrimonio fulmineo, appena due mesi e la crisi già mordeva i due! Azzarola, ma come? Non si capisce il perché, ma pare che vi siano stati dei litigi, certo è che con l'intervento delle due famiglie, molto influenti sui due sposini, il divorzio è stato deciso in un battibaleno! Concordato pacificamente, trovato un punto d'accordo sulla divisone dei beni, sui figli e della vita futura di Noemi, le carte definitive sono già davanti al giudice che di fronte ad un accordo comune, non potrà che adeguarsi. Hanno lavorato sodo gli avvocati, anche loro, più veloci della luce. Conclusione: alla Letizia vanno 6.000 euro mensili (poffarbacco), doni ricevuti, gioielli costosi e una equa (sic) divisione per le case distribuite tra costiera campana, Mergellina, Capri, Cortina ecc.ecc. Domanda: perché si divorzia dopo due mesi dal matrimonio da un uomo che si ama (???) e due figli? I buoni maestri ci mettono del tempo per essere riconosciuti, i cattivi invece no. Quando si hanno alle spalle tante vite, disordinate e ricche di esperienze diverse, alla fine qualcosa tra le mani deve rimanere, seimila euro al mese sono un ottimo "qualcosa" e la speranza iniziale era proprio quella: trovare un rampollo per una...rampante. Regolarizzare con un matrimonio per poi rendere legale a tutti gli effetti un divorzio ricco e mi...ci ficco. Dai Papi Silvio, sono le tue creature, specie nel napoletano (vedi Francesca) e poi hai tenuto a battesimo uno dei figli nato dalla coppia felice. Ha imparato e capito come si può vivere alla grande. Ora Noemi Letizia ha deciso di cambiar vita per fare l'imprenditrice. Che mestizia per Letizia.
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |