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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Messaggi del 10/02/2018
Ci stiamo sbranando tra di noi, la politica ci sta trasformando in aridi cittadini incapaci di vivere la vita quotidiana aprendo lo sguardo su altri orizzonti, su altre priorità sociali, su ciò che magari per noi, dovrebbero essere buoni motivi per viverla in pieno questa dannata vita che ci sta avvelenando giorno dopo giorno. Dovremmo porci domande più dirette e più pertinenti, più strettamente correlate al sociale e invece, siamo a batterci per Tizio, per Caio e per Pinco Panco. Nel frattempo, un bimbo di otto anni si impicca nell'armadio di casa, perché il papà lo rimprovera severamente. E' accaduto a Travagliato (BS) e la notizia è rimbalzata sulle pagine di cronaca e in rete, ci lascia basiti, interdetti e incapaci di comprendere dove stiamo sbagliando. Come possa accadere che un semplice e fermo rimprovero causato dal diniego del bambino che non volava tornare a scuola nel pomeriggio, possa averlo indotto a siffatta scelta? Che ne sa un bambino di otto anni come ci si possa uccidere impiccandosi con una sciarpa? Terribile: mamma, papà, fratelli sono impietriti quando l'hanno scoperto poco dopo chiuso nell'armadio con una sciarpa al collo. Un gioco? Un fermo gesto per dimostrare come il rimprovero non fosse meritato? Ma tirare così forte fino a soffocarsi come è stato possibile? Il suo istinto di conservazione perché non lo ha frenato se non fosse stata prevalente la voglia di uccidersi? Quante domande e quante risposte mancano all'appello! Non si rimproverano i figli, e i genitori sono accusati di estremo lassismo e/o menefreghismo; vengono richiamati all'ordine e alla ubbidienza e...si ammazzano? No, non possiamo e non dobbiamo accettarlo assolutamente. Svegliamoci finché siamo in tempo: più attenzioni verso i nostri figli, il Direttore scolastico assicura che il bimbo fosse molto bravo a scuola e riportasse buoni voti, e allora? Quale molla scatta, con quali sistemi e quali modi bisogna approcciare i piccoli per evitare tragedie inaspettate come queste? E infine, guarda caso, sull'Espresso c'è un interessante servizio sui bambini: "Un milione e mezzo di bambini soffre di patologie mentali. Ma nessuno se ne accorge". Meditiamo: oltre la politica c'è di più!
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