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Messaggi del 19/04/2018

SITUAZIONI CHE PRECIPITANO

Post n°2846 pubblicato il 19 Aprile 2018 da monellaccio19
 
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Vi sono tre notizie molto particolari che hanno colpito non solo l'opinione pubblica in generale, ma anche tre settori molti importanti della nostra vita sociale. Parlo di lavoro, salute e scuola: sono cardini della nostra efficienza, della nostra produttività e del nostro vivere civile. Un azienda del nord Italia, la "Grafica Veneta", cerca 25 operai e più di quattro assunzioni non riesce a farne: si tratta di inserimento a tempo indeterminato, uno stipendio netto tra 1.300/1.500 euro al mese e poiché c'è lavoro, tanto lavoro, si tratta anche di fare turni. Ebbene, mancano all'appello 21 persone, l'azienda è quasi bloccata con le rotative ferme e le commesse che non possono essere portate avanti! Domanda: "Ma chi vuole lavorare in questo paese? I giovani che riempiono liste, domande e agenzie di lavoro, come lo vogliono questo lavoro? Molti, alla parola turno si girano e se ne vanno; come fosse la peste il turno serale impedirebbe di fare la solita vita spensierata e ricca di divertimento. Bene, facciano dei disegnini, dicano come vogliono il lavoro e in che modo svolgerlo!

La seconda notizia, purtroppo, riguarda una casa di riposo in provincia di Arezzo: sette indagati per percosse, insulti e schiaffi ai vecchietti. Storie che si ripetono, non si spaventa nessuno e viva la libertà di picchiare a piacimento gli anziani. Una frase mi ha molto colpito, detta da uno di questi signori che sono malati nel cervello (non parlo dei degenti, parlo di quelli che li accudiscono): "Accidenti ai vecchi e a chi li ha inventati", lo diceva uno di questi balordi mentre picchiava sonoramente un ricoverato. Ecco,  solo a dirla una frase del genere, lascia spazio abbondante per capire quanto siano poveri dentro, miserabili abbastanza per meritarsi una bella vecchiaia: star ricoverati da qualche parte e avere contatti con qualcuno che li picchi severamente. Una sola speranza nutro:  che chi abbia detto la frase ci stia con la testa perché capisca cosa stia subendo quando lo picchieranno quelli che lo accudiranno!

Infine la terza notizia, molto più grave delle altre: è da tempo che sollecito interventi  sui casi intemperanti che si verificano nelle scuole e che riguardano i ragazzi. Un professore è stato bullizzato, insultato, spintonato e minacciato duramente in classe, da un alunno che pretendeva il sei come voto. Gli ha intimato di mettersi in ginocchio, ha goduto della complicità di alcuni compagni mentre qualcuno altro filmava l'accaduto. Tutto in rete e sui giornali, tutto senza aver remore e timore per quello che stavano facendo: hanno avuto tempo per riflettere, per controllarsi, per non abbandonarsi a qualcosa che avrebbe potuto costargli caro. Niente, indifferenti a tutto e certi di potersela cavare. Come? Ormai è una scelta anche questa, il copione va alla stessa maniera per tutti: assegnazione ai servizi sociali per punizione. Detto in altre parole assegnati al cazzeggio inutile, dove non impareranno mai le buone maniere e la civiltà. Anzi, escono da queste esperienze più esasperati, pronti a battersi contro la società per la pseudo punizione ricevuta.

Tre situazioni, le ultime due sono già definite e tutti i protagonisti sotto inchiesta; i ragazzi appena il video ha cominciato a girare sputtanandoli, hanno chiesto scusa al prof. che non ha accettato (ovviamente) le scuse! Tre settori che qualunque governo avremo, dovranno essere immediatamente rivisti e aggiornati. Non si possono più sopportare simili atteggiamenti: chi rifiuta posti di lavoro sia segnalato, se pensano di stare a casa e di campare con le promesse del M5S, si sbagliano di grosso! Sanità e Scuola hanno poi un bisogno assoluto di essere posti sotto la lente, non è ammissibile, quasi ogni giorno, leggere notizie che facciano male e tocchino la sensibilità di chi ami questo paese a...prescindere! Intervenire subito e severamente, sarà prevenzione per evitare il ripetersi di simili atti che restano indefinibili per la loro misera crudeltà. Siamo (forse?) ancora in tempo prima della definitiva deriva. 

 
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