|
Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, come prevede la normativa n.62 del 2001. Alcune foto di questo blog e del relativo profilo e/o sito sono state reperite sul web. Ove fosse stato violato il diritto di copyright, prego i proprietari di darmene avviso, per la relativa rimozione. Ogni testo e foto di mia proprietà non possono essere copiati o riprodotti, senza mia autorizzazione, ai sensi della normativa n.29 del 2001.
Menu
Chi può scrivere sul blog
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
Messaggi del 28/04/2018
La guerra continua, magari con toni e proteste più soft, ma restano sempre signifcative. Il negozio "PRADA" sito in via Montenapoleone a Milano, ancora una volta viene scelto da una modella per posare nuda dinanzi all'ingresso, indossando solo uno slip e con il corpo dipinto da un grosso serpente. Ovviamente, il serpente è al centro della contestazione, la protesta giusta per il continuo uso da parte del nostro famoso brand, di pelli animali per le sue creazioni di moda. La ragazza si chiama Peta e oltre alla sue grazie, mostra un cartello in italiano con su scritto "Prada uno stile che uccide" e poiché Via Montenapoleone è meta internazionale per la clientela esterofila, ripete su un altro cartello la stesa frase in inglese. Insomma a Milano non si fanno mancare nulla e men che mai gli animalisti agguerriti che attaccano comunque con le loro manifestazioni e le loro proteste virali. "Prada vende anche prodotti di...crudeltà".
Loro invece sono ancora a Los Angeles: il bimbo cresce, la vita è sempre più bella, godono di ricchi passatempi, giornate solari e piene di tutti i comfort possibili e immaginabili, grazie ai soldi fatti con le loro attività e forniti dagli idolatri che seguono le loro indicazioni. Non ho nulla in contrario è giusto che sia data una mano agli indigenti che non sappiano far altro nella vita. Ho letto tuttavia che siano presi dalla nostalgia, dalla pressante voglia di tornare in Italia e hanno informato i fans (ci mancherebbe altro che non diano soddisfazioni a loro che li mantengono) che presto torneranno a casa da noi. Ahi...che dolore! Mi limito solo a dire che io e qualcun altro quaggiù, non avvertiamo la stessa nostalgia, per cui li prego di non tornare, state là, godetevi la vita, state benissimo e non vi manca nulla, fateci un piacere grande, non rompeteci i gorgioni e fissate in California la vostra definitiva residenza.
Dai, tutti noi ci siamo passati: uscire immediatamente dalla clinica dopo una gravidanza in compagnia del coniuge e del nuovo arrivato, è ricorrente specie se c'è un fotografo ad aspettarci. E chi non l'ha vissuta mai questa esperienza? Lei non sembra nemmeno la mamma, ma la "commara" che lo terrà a battesimo! Bella la vita anche per loro e complimenti. Ci hanno tenuto in sospeso per alcun giorni, tutti in attesa di conoscere il nome del principino. Finalmente pare che il ghiaccio sia stato rotto dopo notti in bianco: si chiamerà Louis Arthur Charles. Riferimenti al nonno e no so a quanti altri parenti dell'albero genealogico, così funziona e poi, volete mettere come sia sonoramente più melodioso dire Louis Arthur Charles rispetto ad un comunissimo Aldo, Giovanni e Giacomo? La casta è casta e "vassi" rispettata! Anzi, tra le tante frasi ironiche espresse sul web a proposito dei nomi imposti, vi segnalo una battuta che poi era proprio dello storico trio citato su: "Il #royalbaby si chiamerà Pdor, figlio di Kmer, della tribù di Istar, della terra desolata di Cfinir, uno degli ultimi 5 saggi: Puvvurur, Ganer, Astrghecusar, Usust e Ghanir, colui che era, che è stato e che sempre sarà". Oramai non passa più niente sul web senza...corpo ferire! In fondo noi con loro non siamo imparentati...e meno male!
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |