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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Messaggi del 22/06/2018
Ecco cosa ci consegna un Mondiale senza l'Italia: un mondiale trasversale. Giapponesi e senegalesi, senza essersi incontrati e senza aver avuto le loro nazionali che si scontrassero in una partita, hanno dato dimostrazione di cosa sia quella cosa che stenta sempre a comparire anche se tutti la invocano. L'educazione, quella che una volta impartita sin da piccoli, non conosce fine, è dentro l'uomo che se ne serve nei casi più disparati. Lo stadio è quello dello Spartak Mosca: i tifosi del Senegal, dopo la partita contro la Polonia, vinta dai senegalesi per 2 a 1, hanno provveduto mentre gli altri spettatori sfollavano, a fare pulizia nel loro settore: avevano impiegato tutti i novanta minuti a sorreggere, incitare la loro squadra in continuazione, non hanno mai mollato e tra snak, patatine e tutto lo scibile conosciuto nella alimentazione veloce e a portata di vendita, hanno masticato come pazzi e bevuto bibite. Bene, questi signori non hanno titubato alla fine dell'incontro, per riprendere tutta la spazzatura lasciata sulle sedie e sulle tribune. Sacchi e sacchi riempiti solo per il piacere di mostrare quanto fossero puliti e accorti, nonché educati. Ebbene, sarà per ioronia della sorte, sarà perché l'educazione sia un valore intercontinentale, certo è che anche i giapponesi, nello stadio "Mordovia Arena", si sono comportati allo stesso modo: hanno incitato a gran voce i loro beniamini e senza soste si sono abbuffati con cibo e bevande prese sul posto. Hanno sporcato come i senegalesi e come loro hanno provveduto riempiendo i sacchi della spazzatura. Che dire? Sono quelle situazioni che ti fanno sentir meglio, due squadre che provvedono a sporcare e a ripulire non si incontrano facilmente, tuttavia, il gesto rimarrà nella storia anche perché è stato filmato da un colombiano che dopo la partita ha sorpreso i giapponesi a lavorare sodo. Strabiliato e abbagliato da cotanta educazione non ha potuto fare a meno, con gran rispetto, di immortalare il gesto. Vogliamo parlare di stadi italiani? Di pubblico italiano? Di quelli che si portano allo stadio maccheroni al forno, involtini al ragù, vino e frutta? Quelli che il calcio non lo perderebbero nemmeno morti...di fame? E che non pulirebbero nemmeno se ci fosse l'esercito con le armi puntate contro di loro?
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