|
Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, come prevede la normativa n.62 del 2001. Alcune foto di questo blog e del relativo profilo e/o sito sono state reperite sul web. Ove fosse stato violato il diritto di copyright, prego i proprietari di darmene avviso, per la relativa rimozione. Ogni testo e foto di mia proprietà non possono essere copiati o riprodotti, senza mia autorizzazione, ai sensi della normativa n.29 del 2001.
Menu
Chi può scrivere sul blog
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
Messaggi del 02/08/2019
Un'italiana che vive in GB da anni, ha fatto una scoperta interessante e piuttosto irritante, consultando un dizionario inglese. Una scoperta inaccettabile che Maria Beatrice Giovanardi, un'emiliana di 28 anni che lavora nel settore marketing come freelance, ha rilevato mentre per lavoro sfogliava il qualificato "Oxofrd Dictionary". Cercava la definizione del vocabolo "donna" e i suoi sinonimi su diversi dizionari, quando consultando il dizionario edito dalla "Oxford University", le è apparsa davanti agli occhi una sfilza di sinonimi spregiativi e offensivi come: "un peso per gli uomini", "una poco di buono", "proprietà del maschio", "casalinga quando l'uomo lavora". Un quadro assurdo e sconveniente, una assoluta offesa sessista al genere femminile da contestare assolutamente. Inoltre, alla voce "uomo" lo stesso dizionario propone: "professional", "social", "working", "alumn", "intellectual". Una comparazione impossibile, due opposti che sono agli antipodi delle comuni definizioni e ai sinonimi proposti da altri quotati e notissimi dizionari. Punta sul vivo, la nostra connazionale non si è persa d'animo e ha scritto alla direzione dell'Università affinché fornisse spiegazioni per la inaccettabile descrizione rilevata sulle pagine consultate. Per altro questi signori, hanno dato in licenza l'uso in rete del dizionario a "Google", "Yahoo" e "Bing" quindi la diffusione mondiale è garantita. Alle tante lettere inviate, la Giovanardi non ha mai avuto risposte e quindi è passata alla rete per raccogliere firme che possano aiutare alla rimozione legittima dei termini reali inglesi associati alle donne per descriverle. Sul sito sono giunte 2.600 firme e si conta di arrivare alle 5.000. E' certamente una battaglia femminista, non si possono accettare inserimenti prepotenti, fuorvianti e offensivi in tal guisa. Alcuni quotidiani inglesi hanno preso posizione con le associazioni femministe: tutti insieme per battersi contro un dizionario quotato che oltre a prendere sovvenzioni governative, ha un'idea del tutto personale delle donne: roba che ci riporta indietro nel tempo, molto indietro!!!
https://www.change.org/p/change-oxford-dictionary-s-sexist-definition-of-woman)
Questo è il sito dove si può sostenere la battaglia con una firma.
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |