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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Messaggi del 02/03/2020
I bla bla bla, sono così pressanti e reiterati che alla fine caschiamo come pere mature. Va così da tempo, la rete ci ha insegnato tante cose, ma nel contempo, ci ha inculcato anche la malignità, il cinismo e la...disattenzione. Un rullo compressore che nel tempo è solo peggiorato, ci ha indotto a credere che gli asini volino, che la terra sia piatta e che certi politici siano i salvatori della patria. Molti sanno che non è vero, tanti sanno che le fake si basano su fatti e notizie che manipolate attentamente, possono disorientare creduloni e individui pronti a ritenere che costoro siano depositari di verità assolute anche quando sostengono fatti e notizie che puzzano lontano un miglio. I famosi "what's up" ironici, divertenti, sarcastici e basati sulla capacità dei bravi e costruttivi protagonisti del graffiante mondo...a parte della rete, girano a milioni, passano di mano in mano senza problemi e più sono divertenti, più si divulgano. Sono virus benigni, dilagano e prendono tutti, la gente vede ridere altri che fissano lo schermo del telefono e capiscono che stiano vedendo o leggendo qualche what's up. Vittime e ostaggi, siamo tutti coinvolti e pochi in realtà hanno la capacità di discernere e capire cosa non corrisponda a verità specie se tendono alla vignetta e alle gag da cabaret. Da quando il coronavirus si è impadronito dei sprovveduti e di coloro che tra tante notizie recepite in pochi giorni, non sono in grado di capire che quando si scherza si scherza, sta succedendo di tutto.
Questo what's up è stato visto da milioni e milioni di persone, ha circolato liberamente giocando sul nome della birra Cororna. Beh, è stato molto divertente vedere che la Corona sta da una parte e le altre birre dall'altra con tanto di mascherina. Ovvio, si è giocato sul nome e il resto è venuto facile. Ebbene, sono certo che nessuno di voi abbia preso sul serio la scena: la birra Corona non ha nulla a che vedere con il cattivo virus che ci sta massacrando i gorgioni, nulla può associare la birra al virus. Pertanto come è possibile che la grande marca multinazionale abbia perso in borsa l'8% circa e con pauroso calo delle vendite? La Corona nelle classifiche mondiali di preferenza, insisteva su un terzo posto di riguardo, oggi è scesa al quinto. Sono dati ufficiali e nonostante le varie precisazioni e i richiami della società circa la bontà e l'assenza di ogni pericolo di virus, la gente ha rigettato e messo da parte la famosa birra. Allora, la domanda è questa: "Ma siamo impazziti e crediamo a tutto ciò che vediamo e sentiamo, oppure non riusciamo più nemmeno a fare un tentativo per scegliere ciò che sia vignetta divertente e verità assoluta? Non è possibile danneggiare una marca quotata solo perché porta il nome di un virus che non c'entra una beata mazza con la buona birra Corona. Tutto ciò mi riporta alla mente gli anni giovanili, quando venne fuori lo spot di una birra e della sua celeberrima battuta: "Chi beve birra campa cento anni!". E Matusalemme, ascoltato lo slogan, ebbe a dire: "Ma porca Eva, cosa bevono questi...veleno?".
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