|
Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, come prevede la normativa n.62 del 2001. Alcune foto di questo blog e del relativo profilo e/o sito sono state reperite sul web. Ove fosse stato violato il diritto di copyright, prego i proprietari di darmene avviso, per la relativa rimozione. Ogni testo e foto di mia proprietà non possono essere copiati o riprodotti, senza mia autorizzazione, ai sensi della normativa n.29 del 2001.
Menu
Chi puņ scrivere sul blog
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
Messaggi del 26/01/2021
Dopo il post di ieri, ecco un'altra faccia della medaglia. Grazie alle endorfine, noi frequentatori dei social, siamo tutti belli, fatti e strafatti di "oppioidi endogeni". Che detto così, sembrerebbe: "Ti sei fatto una canna? Che roba è, dove la trovo?". E' come farsi una canna, è vero, siamo proprio alle canne mentali: il vantaggio è che non serve il pusher per procurarsele e cosa più importante, è gratis!!!!! Istruzioni per reperirla e per farsi...di brutto: frequentate alla noia i social e fatevi di...amicizie, ma tante di quelle amicizie da andare in overdose! Il neuro trasmettitore prodotto dai nostri neuroni e appartenente appunto alla famiglia degli oppioidi endogeni, è da ritenersi uno stupefacente. Lo studio su tale fenomeno è significativo se si considera che questo "collante" di endorfine è in stretta relazione al nostro attaccamento per le persone amate: infatti chi vive in solitudine ha livelli bassissimi del neuro trasmettitore. La sollecitazione scaturisce dalla generosa attività sui social media; ovvero, paragonato ad una bella serata trascorsa in piacevole e allegra compagnia, lo stare in rete sviluppa lo stato emotivo ed euforico necessario per apprezzare la preziosa "amicizia" dei compagni di rete. Infine, viene considerato che il nostro "capitale emotivo", per ragioni neurochimiche riferite alla nostra socialità, ha i suoi limiti: non possiamo superare più di 150 amici circa. Se si valuta che in condizioni normali ogni individuo dedica il 40% circa del suo tempo per le "pubbliche relazioni" ad appena 5 amici, mi sembra una bella conquista. Concludendo mi chiedo, come faranno quelli dei blog con oltre 150 "amici"? Provvederanno a stilare una classica per inserire nella graduatoria i primi 150 "veri amici"? E tutti gli altri che pensavano, erroneamente, di essere tra i preferiti? Unti dal titolare del blog? E ancora, gli eventuali esclusi, si proporranno per suicidarsi in diretta sul blog o diranno con malcelata indifferenza: "Ma sì! Chissenefrega! Mo' mi...faccio di altri centocinquanta amici e la vita continua! Bah...forse non sono solo io che...mi faccio!
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |