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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Messaggi del 06/09/2021
E anche lui ci lascia! Il vuoto ora, con la dipartita dei "mostri" sacri del cinema di ieri, comincia a pesare per noi ragazzi anziani. A 88 anni Jean Paul Belmondo lascia questo mondo e il nostro RIP è sincero, costernato, desolante. Un carriera splendida con un palamres invidiabile. Film come la Ciociara, Il Clan dei Marsigliesi, la Viaccia, Borsalino ecc.ecc. resteranno nella storia del cinema. Addio Jean Paul, una solo delusione "Il bandito delle ore 11" roba che uscimmo prima che finisse, dalla sala dove eravamo 12 persone in tutto. Io e altri quattro amici disperati uscimmo e dicemmo: "Ma kekazzo di film stavamo vedendo?". RIP.
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La nazionale azzurra femminile di pallavolo, ha conquistato con merito e determinazione il titolo Europeo: ci mancava da dodici anni! L'esultanza delle ragazze è stata travolgente, una gioia indescrivibile le ha elettrizzate e la frenesia ha permesso loro di liberarsi di un magone che da un mese circa, le accompagnava mentre si preparavano e si allenavano per questo campionato Europeo. Alle olimpiadi, appunto un mese fa, sono state buttate fuori e non hanno reso come al solito, si notava la mancanza di concentrazione: seguii alcune partite allora, ed era evidente che la squadra c'era, si batteva, ma la testa era altrove. Beh ci siamo rimasti male all'epoca e le ragazze tornarono a casa abbattute e dispiaciute. L'allenatore Mazzanti ebbe a fare dichiarazioni severe, puntò le ragazze accusandole di seguire troppo i social: erano sempre con i cellulari in mano, smanettavano continuamente e probabilmente fu un grave motivo perché le pallavoliste italiane non erano quasi mai in partita. Il recupero che il coach ha ottenuto in un solo mese, è strabiliante, un recupero eccezionale per come abbiano giocato questo europeo. Molti si chiedono come abbia potuto riprendere la squadra, riportarla a standard eccezionali e condurle alla vittoria contro la Serbia, in finale e ancor più...in casa loro? Un miracolo? Un caso? No, credo proprio di no. La nostra giocatrice più rappresentativa Paola Egonu (italianissima di colore) è stata la più veemente dopo la vittoria: "Dopo tutta la merda...i campioni siamo noi", ha gridato davanti alle telecamere. Lo ha fatto scaricando tutta la rabbia e la tensione che aveva in corpo. Ma voi pensate che il ct abbia tolto loro i cellulari? Ritenete che lo abbia fatto solo perché reputasse che fosse quella la ragione per cui avessero perso la dovuta concentrazione? No, non penso proprio, la verità è che un concorso di cause abbia portato le ragazze a tornare prima a casa da Tokio: la mazzata l'hanno sentita, la loro sensibilità toccata duramente, ha fatto perdere loro un treno importante e le accuse mosse sui giornali da Mazzanti, hanno toccato duramente la dignità professionale sensibilizzando le loro coscienze. Infine lasciatemelo dire: è come il ragazzino che sbaglia, il papà si è infuriato e le parole sono state sferzanti. Accade e...senza ricorrere alla violenza.
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