Creato da mia_forever il 07/06/2006
Tutto ciò che mi passa per la testa, deve prendere forma...deve uscire per evitare che si annidi dentro di me creando danni irreparabili! E proprio qui lo scriverò!!!!
 

 

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Post n°147 pubblicato il 03 Gennaio 2007 da mia_forever
 
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Il nuovo romanzo di Jeffery Deaver segna l’attesissimo ritorno dell’inimitabile coppia di detective Lincoln Rhyme e Amelia Sachs che vanta affezionati fan in tutto il mondo. Questa volta il criminalista tetraplegico, protagonista di tanti bestseller di successo come Il collezionista di ossa, Lo scheletro che balla, L’uomo scomparso, indaga su un mistero irrisolto da centoquarant’anni, che affonda le sue radici in una delle pagine più buie della storia americana: la schiavitù dei cittadini di colore. L’aggressione della giovane nera Geneva Seattle, nella biblioteca del Museo di cultura e storia afroamericana di New York, apre la strada a una serie inarrestabile di delitti che sembrano essere collegati alla vicende di Charles Singleton, un ex schiavo accusato di un crimine e incarcerato nella seconda metà del XIX secolo. Il caso si rivela subito complicatissimo: gli indizi sono quasi inesistenti ma Lincoln e la sua compagna di vita e di indagini Amelia Sachs non si arrendono: con grande abilità di detective e un collaudato lavoro di squadra scopriranno l’esistenza di un piano criminale architettato da un assassino spietato, che implacabilmente punta a colpire un unico bersaglio: Geneva. Gli elementi da cui partono le indagini sono due: la sparizione dell’ultima copia della rivista che la ragazza stava leggendo al momento dell’aggressione, il Coloreds’ Weekly Illustrated del 23 luglio 1868, e la dodicesima carta dei tarocchi, che il misterioso aggressore ha lasciato nella sala di lettura: l’Impiccato. Il suo significato appare oscuro a tutti ma non a Rhyme…
Inaspettati colpi di scena, continui rovesciamenti delle indagini, clamorosi depistaggi, grande attenzione ai dettagli, una accurata ambientazione e un meccanismo narrativo preciso come una bomba a orologeria sono gli ingredienti di questo nuovo romanzo di Jeffery Deaver che ci propone una storia gialla ad alta tensione ambientata nel presente e nel passato del ghetto di Harlem e regala agli affezionati lettori dello scrittore americano un nuovo capitolo della storia umana dell’amato detective. All'inizio di La dodicesima carta, infatti, Lincoln si sta sottoponendo a una nuova, durissima fisioterapia che ricorda quelle seguite da Christopher Reeve, l'attore tetraplegico recentemente scomparso a cui Deaver dedica il romanzo. Si butta dunque a capofitto nelle indagini per schivare quella che gli appare un’inutile tortura. Tuttavia, nel finale del libro, il destino ha in serbo per lui una sorpresa che potrebbe dare una svolta fondamentale alla sua vita e alle sue future indagini.
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>> Un libro da leggere: La Dodicesima Carta su Maxso's Blog
Ricevuto in data 05/01/07 @ 00:37
Autore: Jeffery Deaver Descrizione(fonte Ibs): Harlem, biblioteca del Museo afroamericano. La sed...

 
Commenti al Post:
redelconsumismo
redelconsumismo il 03/01/07 alle 17:02 via WEB
ciaoooooooooo :-))
 
 
mia_forever
mia_forever il 03/01/07 alle 17:14 via WEB
ciao....
 
maxsof1
maxsof1 il 05/01/07 alle 00:37 via WEB
Bellissimo libro l'ho letto anch'io... :)
 
flashfire
flashfire il 11/01/07 alle 20:09 via WEB
Ciao Mia!! Come stai?? Tutto ok!! Ciaoooo... Ale :-)
 
 
mia_forever
mia_forever il 12/01/07 alle 20:41 via WEB
ciao ale...come vedi le cose migliorano piano piano.... ma almeno migliorano! Ti bacio
 
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HO VOGLIA DI TE


...Ho voglia di te....... Una domanda. Quella domanda. Riuscirò mai a tornare lì, dove solo gli innamorati vivono, tre metri sopra il cielo? E poi una frase. Una nuova frase. Breve. Quattro parole soltanto, che però dicono molto. "Ho voglia di te". Perché quando ami non c'è altro da dire. E' inevitabile. Può accadere di tutto, possono dirti qualunque cosa, cercare di convincerti del contrario. Ma dentro, nel tuo cuore, nel tuo animo, nella tua testa, girano solo quelle parole. Ho voglia di te. Quando ridi, quando lo aspetti, quando lo cerchi, quando lo pensi. Ho voglia di te. Quando guardi le cose, quando mangi e sbuffi, quando dormi, quando sogni... Ho voglia di te. Quando hai paura, quando ti abbracci, quando ti arrabbi e te ne vai. Ho voglia di te. Di mattina, di sera, di notte. Quando fai altro. Ho voglia di te. Anche se ti fa male, anche se a volte non andrà come doveva. Ho voglia di te. Forse questa è la risposta alla domanda di Step. Perché le risposte, a volte, arrivano quando meno te lo aspetti. O forse proprio quando non le aspetti più. La vita sorprende, ti prende, ti cerca, ti vuole. Non ti molla. Ti riempie di suoni, colori, sguardi, tuffi al cuore. Quella stessa vita che tempo prima ti aveva sbattuto a terra, lasciandoti lì, senza respiro, senza speranza. Nel silenzio totale di un amore diventato muto. Senza parole. Senza risposte. Le risposte che tutti cerchiamo sempre. Ma a volte a dartele non sono le persone a cui le avevi rivolte. Risposte che magari corrono tra le pagine di un libro. Un nuovo libro. Perché nessuna storia finisce mai davvero. E a volte si trasforma in ciò che non avresti mai potuto immaginare. Un nuovo libro per scoprire che niente è mai uguale a come lo avevi lasciato. O meglio, a come ricordavi che fosse. Per capire che il presente dovrà ancora intrecciarsi al passato, prima di diventare futuro. Un futuro non scontato. Perché nemmeno l'amore lo è mai. Tornano Babi e Step. Tornano perché la distanza ha senso solo se poi ci si guarda di nuovo negli occhi. Per vedere se magari i sogni di un tempo potranno coincidere con la realtà di oggi. O per capire, invece, che è stata la vita a cambiare per sempre. Ancora sotto lo stesso cielo. Roma abbraccia di nuovo quei ribelli, quei cuori un po' più consapevoli di prima, cresciuti grazie ai segni che il dolore lascia dentro, prima ancora che sulla pelle. E per qualche risposta in più che ora hanno in tasca, ci sono mille nuove domande che arriveranno. Vecchi amici che si ritrovano a camminare insieme. Ma non si sa se la strada è la stessa di un tempo. Nuovi amici che imparano a conoscersi. Parole mai dette ed altre finalmente urlate. Storie che fanno male come allora. Altre che fanno bene come mai prima. Un bene che forse non si riesce ad apprezzare. Ricordi che si rincorrono e novità che coinvolgono. Perché il gioco della vita non si ferma. E l'amore ha le sue regole, sempre diverse da come le avevi impostate... Perchè l'amore non ha un suo perchè... Perchè... HO VOGLIA DI TE.......
 
 
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Don Juan De Marco


Non approfitto mai di una donna. Dono alle donne piacere, se lo desiderano, e va da sé che é il più grande piacere che potranno mai provare... Ci sono alcune donne, dall'aspetto incantevole, con una certa qualità dei capelli, la curva delle orecchie che si prolunga come la rotondità di una conchiglia. Queste donne hanno le dita sensibili come le loro gambe; i polpastrelli provano le stesse sensazioni dei loro piedi. E quando tocchi le loro nocche é come passare le tue mani sulle loro ginocchia. Toccare questa tenera, carnosa parte delle dita, equivale a sfiorare con le mani le loro cosce. Ogni donna é un mistero da risolvere ma una donna non cela nulla a un vero amante. È il colore della sua pelle a dirci come procedere; se ha l'incarnato come quello di una rosa, pallido e vermiglio, deve essere persuasa ad aprire i suoi petali con lo stesso calore del sole; la pelle chiara e screziata di una rossa richiede la lussuria di un'onda che si infrange sulla spiaggia, in modo da scuotere ciò che giace nascosto e portare in superficie la spumeggiante delizia dell'amore... Ci sono solo quattro domande che contano nella vita: cosa é sacro, di cosa é fatto lo spirito, per cosa vale la pena di vivere e per cosa vale la pena di morire... La risposta, ad ognuna, è la stessa: solo l'amore".
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"Credete che non sappia che cosa vi accade? Avete bisogno di me, per una trasfusione. Perché il sangue é diventato polvere e vi ha occluso il cuore. Il vostro bisogno di realtà, il vostro bisogno di un mondo dove l'amore é incrinato continuerà a soffocarvi le vene, finché in voi non ci sarà più vita. Ma il mio mondo perfetto non é meno reale del vostro mondo. È solo nel mio mondo, che voi potete respirare"...
 
 
 

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