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NON SPRECHIAMO L'ACQUA
Ecco 12 regole per risparmiare il consumo di acqua potabile. Rispettare queste regole significa imparare a considerare l’acqua come un bene prezioso che non deve essere sprecato
REGOLA 1 - Far riparare tempestivamente le perdite dell’impianto interno. Un rubinetto che gocciola al ritmo di 90 gocce al minuto spreca 4.000 litri di acqua all’anno.
REGOLA 2 - Non fare uso eccessivo di prodotti chimici per la pulizia della casa.
REGOLA 3 - Non usare la toilette come discarica di sostanze tossiche (vernici, lacche, prodotti chimici, sigarette, solventi) altrimenti si riduce la funzionalità del sistema fognario.
REGOLA 4 - Contenere i lavaggi delle autovetture con un secchio piuttosto che con acqua corrente consente un risparmio di 130 litri ogni lavaggio.
REGOLA 5 - Innaffiare l’orto con acqua piovana raccolta precedentemente.
REGOLA 6 - Far funzionare la lavatrice o la lavastoviglie a pieno carico; si ottiene cosi’ un risparmio pari a 8.000 / 11.000 litri di acqua potabile all’anno per famiglia.
REGOLA 7 - Pulire i piatti subito dopo i pasti, togliere lo sporco più grossolano, condire la pasta nel tegame ancora caldo evitando di sporcare un’altra terrina.
REGOLA 8 - Usare l’acqua di cottura della pasta per lavare i piatti e le stoviglie.
REGOLA 9 - Fare la doccia la posto del bagno in vasca, ciò consente un risparmio di 1.200 litri di acqua potabile all’anno.
REGOLA 10 - Chiudere il rubinetto mentre si lavano i denti e tappare il lavandino al momento di farsi la barba; questo permette di risparmiare fino a 7.500 litri l’anno per una famiglia di tre persone.
REGOLA 11 - Applicare un frangiflutto a un rubinetto per arricchire d’aria il getto d’acqua.
REGOLA 12 - Utilizzare per lo scarico del water un sistema a rubinetto o a manovella al posto di quello a sciacquone; si risparmiano così circa 26.00 litri all’anno.
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Post n°72 pubblicato il 23 Maggio 2008 da Akire28
Apre il negozio che compra rifiuti Si inaugura oggi il primo negozio in Italia che compra rifiuti. Si trova a Moncalieri, una cittadina vicinoa Torino. Sarà un piccolo locale dove portare bottiglie di plastica, carta , alluminio e ferro puliti. I materiali saranno pesati e in base al peso pagati ai cittadini. "Li valuteremo secondo i prezzi di mercato- ha spiegato Paolo Airaldi, ideatore del progetto- quindi 4 centesimi al chilo per la carta, 40 centesimi per l'alluminio e 17 per il ferro". I rifiuti recuperati finranno poi nella filiera per il riciclaggio. "Per noi era un modo per far risparmiare le fascie più povere grazie alla rivendita dei loro rifiuti, eppure abbiamo riscontrato un enorme interesse e ora ci stanno chiamando da tutta Italia." Ma come è nata l'idea?"Abbiamo importato un'esperienza che conta molti adepti in Svizzera, Germania e Stati Uniti, dove l'acquisto della differenziata dai cittadini si fa da anni. Poi ho sfruttato la mia esperienza come recuperatore di rifiuti industriali." Airaldi è infatti proprietario della Recoplastica, un'azienda che si occupa appunto del recupero dei rifiuti. All'interno del piccolo negozio solo arredamento in matreriale riciclato: i bicchieri di plastica sono tappetini per il mouse e alle pareti disegni di bottiglie e imballaggi. PRIMA REGOLA: RIUTILIZZARE Il ciclo virtuoso dei rifiuti grazie ai consorzi di filiera manda vanti 3 mila imprese in Italia. Ma la buona gestione dei rifiuti riguarda tutti: la prima regola è il RIUTILIZZO e un'idea per guadagnarci qualcosa è rivendere le cose. Due esempi di Marchi che fanno il tifo per il pianeta Terra Ogni giorno, in tutto il mondo, molti alberi vengono abbattuti per produrre carta. La principale materia prima per la fabbricazione della carta è infatti uno dei più importanti componenti del legno degli alberi: la cellulosa. Una caratteristica fondamentale delle fibre di cellulosa è comunque quella di poter essere sottoposte a ripetuti utilizzi, cioè, un foglio di carta, una volta usato, può essere riciclato per produrre nuova carta. C'è però un problema: mentre un blocco notes, un libro, un quaderno o una rivista, possono essere tranquillamente riciclati dopo l'uso per produrre nuova carta; altrettanto non è possibile fare con i prodotti "usa e getta" come la carta casa, la carta igienica, i tovaglioli ed i fazzoletti in carta. Quindi, per tutti i prodotti "usa e getta" è sicuramente più logico, o meglio eco-logico, scegliere solo quelli fatti con carta riciclata, evitando così di sprecare fibre di cellulosa provenienti direttamente dagli alberi per realizzare della carta che comunque non sarà mai più recuperabile. Tutti i prodotti Grazie EcoLucart sono infatti realizzati con il 100% di carta riciclata selezionata, quindi senza abbattere alberi. Il processo produttivo ha un ridotto impatto ambientale e non prevede l'impiego di sostanze nocive per l'uomo e per l'ambiente. Lush, noto brand di cosmetici, che ha fatto della lotta al packaging il suo cavallo da battaglia. Denise Cumella, responsabile della comunicazione in Europa, afferma:"Flaconi, cartoncini, scatole,pellicole trasparenti, etichette, sono pensati per rendere i cosmetici ancora più speciali e gratificanti. Ma ne abbiamo veramente bisogno?" Più della metà dei prodotto Lush sono venduti "nudi", gli altri con un imballaggio ridotto al minimo e reciclabile. Nella confezioni di saponi che ho comprato di recente c'è una simpatica scritta sull cartoncino della confezione "Popcorn packaging, pop in the compost not in your mouth"! Dal 2002 al 2006 gli imballaggi hanno segnato un + 8%. In Italia le confezioni dei beni di consumo rappresentano una quantità impressionante: ogni anno ne vengono buttate 12 milioni di tonnellate, che rappresentano il 30% del totale dei rifiuti solidi urbani. Una alternativa a questa situazione viene sempre da Lush. Lo shampo solido: un panetto da 55 grammi che dura quanto tre flaconi di detergente liquido, evitando lo spreco di altrettante bottigliette. E' anche più leggero da trasportare ed impilare. Un camion di shampo solido contiene prodotto per 800 mila lavaggi, come 15 camion di quello classico in bottiglia. |
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