Benvenuti tutti coloro che casualmente o intenzionalmente passeranno dal mio blog, questo sarà solo mio. Tempo addietro, qualcuno mi propose di crearne uno a quattro mani, l’idea mi piacque e mi lusingò in quanto quella persona ha avuto nella mia vita un posto importante. Poi gli eventi non hanno permesso l’attuarsi di tale obiettivo, ma oggi ho deciso di dargli comunque vita, senza pretese o aspettative, solo con tutta la semplicità che mi caratterizza. Non so quanto vi scriverò e soprattutto cosa, forse banalità…forse pensieri indecenti o bisogni dell’anima…forse scriverò di sogni maciullati, che a prescindere da me lasceranno il posto a nuovi orizzonti, non tanto per convinzione, ma per istinto di sopravvivenza, la natura è più forte della nostra volontà.
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RIDERE PER NON PIANGERE
Post n°177 pubblicato il 18 Ottobre 2010 da nowstrong
Dovendo effettuare un esame clinico in ospedale, mi armo di pazienza e parto, so come vanno le cose in quegli ambienti, e sono assolutamente determinata a non lasciarmi prendere dallo sconforto per l’atteggiamento insolente del personale ospedaliero, senza voler fare di ogni erba un fascio, si intende! Varco puntuale la reception, e questo è il quadro che mi si presenta: tre impiegate dietro il loro pc intente a relazionarsi sui vari temi che certamente non concernevano il lavoro. Mi accorgo immediatamente del loro impegno, rendendomi conto che la mia presenza è quanto meno sgradita, ma temeraria, agisco come se fossi una normale cittadina con dei diritti, consapevole che questa mia convinzione non è considerata degna di nota. Devo decidere nell’arco di pochi secondi la persona a cui porre la domanda, e con vigliaccheria, attacco. Incurante della concentrazione che le rapiva completamente, rivolgo lo sguardo alla più vulnerabile, in quanto più vicina al vetro protettore. “Chiedo scusa, devo fare una RM, dove devo andare?” Prontamente replica con aria infastidita:”Prenda il numero”. Non può essere vero. Mi guardo alle spalle. Oddio, il numero? Ero la prima della fila e dietro di me non c’era anima viva! Traduco: ero presente solo io in 100 mq, come potevo immaginare di dover prendere il numero??? Fingo indifferenza e stacco quel cazzo di numero, guardandola con disprezzo. Ho preso una giornata di ferie per fare un esame dopo un’attesa di due mesi, ed ora sono li in tre, che con sguardi d’intesa si accordano su chi è opportuno che interrompa la propria attività per qualche secondo:la prima pettinava le bambole, la seconda contava i peli dei bruchi pelosi e la terza, la più impegnata, smacchiava i leopardi. E’ stato un bel dilemma in effetti, ma alla fine ce l’hanno fatta, la risposta che ho ottenuto è stata: “Esca e vada in fondo, dove vede una luce sotterranea, entri li”. Sono entrata, e tra sette giorni dovrò tornare a ritirare il referto, ma ovviamente in tutt’altro posto! Cosa mi aspetterà? Non parlo del risultato dell’esame, ma di chi incontrerò…… Tutto questo è profondamente ingiusto. Facciamo qualcosa!!!
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