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PHILIPPE JACCOTTET
- PORTOVENERE
Di nuovo cupo il mare.
Tu capisci, è l'ultima notte.
Ma chi chiamo?
A nessuno parlo, all'infuori dell'eco,
a nessuno.
Dove strapiomba la roccia il mare è nero, e
rimbomba in una campana di pioggia.
Un pipistrellourta come stupito sbarre d'aria,
e tutti questi giorni sono persi, lacerati
dalle sue ali nere, a questa gloria
d'acque fedeli resto indifferente,
se ancora non parlo né a te né a niente.
Svaniscano questi "bei giorni"! Parto, invecchio, che importa,
il mare dietro a chi va sbatte la porta.
trad. Fabio Pusterla, da
Il Barbagianni. L'Ignorante,
con un saggio di Jean Starobinski, Torino, Einaudi, 1992
epimetea
fa sorridere
ma ho la sensazione che oggi
la nudità copra travestimenti.
l'incantamento dello svelamento
si aggira minimo tra
bisogni svelti
e montagne di
balle del cazzo, sparate per aria come
petardi nelle ovvietà di inizi d'anni.
il sapore del quadratino di cioccolato
che si
scioglie lento, tra lingua e palato,
devo
poterlo descrivere o sentire?
e goderne?
:-))))
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Inviato da: emma01
il 19/12/2023 alle 05:48
Inviato da: cassetta2
il 17/12/2023 alle 20:49
Inviato da: cassetta2
il 21/09/2023 alle 15:36
Inviato da: emma01
il 12/09/2023 alle 18:22
Inviato da: cassetta2
il 12/09/2023 alle 17:45