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s_maschere

Post n°65 pubblicato il 18 Febbraio 2016 da emma01

 

 

 PHILIPPE JACCOTTET

- PORTOVENERE

Di nuovo cupo il mare.
Tu capisci, è l'ultima notte.
Ma chi chiamo?
A nessuno parlo, all'infuori dell'eco,
a nessuno.
Dove strapiomba la roccia il mare è nero, e
rimbomba in una campana di pioggia.
Un pipistrellourta come stupito sbarre d'aria,
e tutti questi giorni sono persi, lacerati
dalle sue ali nere, a questa gloria
d'acque fedeli resto indifferente,
se ancora non parlo né a te né a niente.
Svaniscano questi "bei giorni"! Parto, invecchio, che importa,
il mare dietro a chi va sbatte la porta.

trad. Fabio Pusterla, da
Il Barbagianni. L'Ignorante,
con un saggio di Jean Starobinski, Torino, Einaudi, 1992

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 






epimetea

fa sorridere
ma ho la sensazione che oggi
la nudità copra travestimenti.
l'incantamento dello svelamento
si aggira minimo tra
bisogni svelti
e montagne di 
balle del cazzo, sparate per aria come
petardi nelle ovvietà di inizi d'anni.
il sapore del quadratino di cioccolato
che si 
scioglie lento, tra lingua e palato,
devo 
poterlo descrivere o sentire?
e goderne?

:-))))

 

 

 

 

 

 
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