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« libertà della reatàa la folie »

sul nocciolo sghembo, sulla scombussolante realtà

Post n°136 pubblicato il 27 Luglio 2016 da emma01

 

WALLACE STEVENS
I RIVOLZIONARI SI FERMANO 
PER UN'ARANCIATA


Capitan profundo, capitan geloso,
non chiederci di cantare stando in piedi al sole,
schiena pelosa e braccia conserte,
costole piatte e sacca grossa.
Non c'è nerbo nella musica
se non in quel falso.

Bellissimo, pomposo,
canta un canto della genia dei serpenti,
con colli fra le mille foglie,
lingue attorno ai frutti.
Canta in stivali rozzi
con fibbie e stringhe lucenti.

Metti le brache di una maschera,
giacca metà svasata metà gallonata;
metti un casco senza ragione,
impennacchiato, inclinato, roteato e storto.
Comincia il canto con voce
più roca di una pietra che stride.

Appendi una piuma presso l'orecchio,
accenna ed assumi un'aria furbetta.
Questo deve essere lo sfogo della pietà,
più profondo di una canzonetta di maggior verità
sul nocciolo sghembo,
sulla scombussolante realtà.




 

GIOVANNI SOLLIMA

 

 

 

 

 

 

 

 

 


YUVAL YAIRI, VALIGE DELLA MEMORIA

 

 

 

 

nota 1 

modalità per fissare un luogo che, già ieri,
è stato cambiato, scorticato. nell'immaginario
un odore, un colore, il calore,
qualcosa, uno squarcio, frammento minuto,
dettaglio, rimarrà
nell'ippocampo, nella memoria, nel sogno.

 

 

 

 
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