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« senza strategiaa colazione con kinnell »

saggio sulla carezza

Post n°247 pubblicato il 07 Marzo 2018 da emma01

GALWAY KINNELL
Poesia di notte

I.

Muovo la mia mano sopra
Pendii, declivi, sporgenze della vista,
Ciglia che appena si possono toccare,
Labbra che cedono così facilmente
Che è uno shock sentire sotto di esse
Il duro sorriso delle ossa.
Appena un poco avvolti, celati a malapena,
Zigomo, mascellare, turbinato.

II.
Metto la mano
di lato al tuo viso,
E tu appoggi un po' la testa
Nella mia mano - e così,
Io so che sei un ghiro
Risvegliato dal letargo invernale,
Un peso solitario e intontito.

III.
Uno zigomo,
un incurvato pezzo di sopracciglio,
Una pallida palpebra
Emergono nel buio,
E adesso distinguo
Un occhio, scuro,
Brulicante di remote, inesplicabili luci.

IV.
Toccando appena, trattengo
Soltanto quello che riesco a pensare come
Profondissimi ricordi fra le braccia,
Non mio, ma come se la vita in me
Stesse lentamente ricordando cosa è.

Tu giaci qui e ora in tutta la tua fisicità,
Questo meraviglioso grado di realtà.

V.
E adesso il giorno, zattera che si rompe, sopraggiunge.
Penso a poche ossa
Che galleggiano su un fiume di notte,
La luce delle stelle che soffia al suo posto sull'acqua,
Il fiume che si sporge come un'onda verso il vuoto.

dalla raccolta antologica NUOVI POETI AMERICANI, Einaudi Editore,
cura di Elisa Biagini,

 





da SEVERAL, declinazioni blu di tra simbolismo ed
espressionismo: EDVARD MUNCH 




















fuck nota 

l'idea delle carezze,
le carezze, 
l'effetto delle carezze.
anatomia filosofica di un gesto 
che esplora con lentezza: 
la consapevolezza, 
in un breve dettaglio
personale

 

 

 

 

 
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