Area personale
.
I miei Blog Amici
Ultimi commenti
Cerca in questo Blog
Menu
Chi può scrivere sul blog
« fatti d'ombra e di luce | spostata, stupenda, disturbata » |
ART TATUM
ELEGY
PAOLO CONTE
ELEGIA
Avevo una passione per la musica
di ruggine
nerastra tinta a caldo di caligine
metropoli
le tentazioni andavano e venivano
cosa farò di me?
guidavo nella notte ferma immobile
friabile
venivo da una valle dove annuvola
nell'umido
sentivo sulle spalle un bel solletico
tu cosa vuoi da me?
lasciando alla mia infanzia
ogni ingenuità sensibile
l'amore è uno stregone un fuoco
isterico magnifico
carezza di una mano che semplifica
cosa sarà di me?
l'abbraccio adulto in un silenzio
scenico visibile
l'incendio è la stagione
delle tenebre bellissime
avevi fatto in aria un incantesimo
tu cosa sei per me.
ANDREA ZANZOTTO
DIRTI NATURA
Che grande fu
poterti chiamare Natura -
ultima, ultime letture
in chiave di natura,
su ciò che fu detto natura
e di cui sparì il nome
natura che poté aver nome e nomi
che fu folla di nomi in un sol nome
che non era nome
Al labbro vieni mia ultima, sfinita goccia di
possibilità di
dirti natura -
non hai promesso né ingannato, perché
mai fu natura -
mai fu - ma vieni
gocciola o lacrima scaturisci
dal labbro-natura
tu pura impura
pertinenza dis-pertinenza
di nomenclatura
ardente e vana
spenta e sacramentana
tu sbagliata lettura
ora travolta in visura di loschi affari
fatta da bulbi oculari
incendiati
dal re di denari
versi da sovrimpressioni, Milano, Mondadori, 2001
NEW ORDER
ELEGIA
fuck nota in flusso di coscienza
il dio della bellezza mi copre
gli occhi con pietà e mi riempie
sino a farmi traboccare.
la sua pietà è salubre, non contiene
attese di "resi" vuoti o pieni.
il seme delle parole,
le radici di scambi lenti,
incentrati sull'ascolto attento
sembrano creare confusione,
in realtà tutto è ben chiaro ma inarrivabile.
così "elegia", questo antichissimo termine
elargisce possibilità espressive infinitamente
ci sono parole che, a tenerle tra le labbra,
oppure appiattite tra lingua e palato,
o tra i denti serrati, mi portano in altri luoghi,
luoghi di possibilità e da esplorare,
senza reticenze, luoghi benedetti da
dio della bellezza. temi difficili, temi
dolorosi, dolci oppure semplici, sono fonte limpida.
il dio della bellezza tiene ben poggiate
le proprie mani su questi miei occhi e
per qualche istante si fa chiara la
percezione del tutto, per poi sparire
nella non memoria: restano doni,
a piene mani, mari verticali,
di infiniti orizzonti che esplodono colori e soprattutto
un profondo, accogliete nulla ricchissimo.
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
https://gold.libero.it/odeon/trackback.php?msg=13544673
I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun Trackback
|
|
|
|
|
|
Inviato da: emma01
il 20/10/2024 alle 17:35
Inviato da: emma01
il 20/10/2024 alle 17:35
Inviato da: cassetta2
il 07/10/2024 alle 12:50
Inviato da: woodenship
il 07/10/2024 alle 01:07
Inviato da: emma01
il 19/12/2023 alle 05:48