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Messaggi del 04/04/2018
MARK STRAND
- CENTO VIRGILIANUS -
E così, passando sotto la cupola del cielo immenso
sospinti da tempeste e mari in burrasca, giungemmo,
chiedendoci su quale sponda del mondo
eravamo stati gettati. L'ululare dei cani
si udiva per tutto il crepuscolo,
e sulle tombe il crepitare che fa
un fuoco di stoppie sferzato dal vento;
e poi, da cortili ghiacciati,
i lamenti striduli delle donne si alzarono
contro le stelle d'oro e silenti.
All'inizio non ci mancavano le città da cui eravamo partiti -
le case dipinte di rosa e di verde, i cigni che si cibavano
tra le canne del fiume, gli scrosci di luce estiva
che scorrono sui pascoli.
Che importava se avevano sperato di trovare Apollo qui,
finalmente in trono, che importava se un freddo attanagliante
ci gelava le ossa. Eravamo giunti in un luogo
dove tutto piange per come va il mondo.
Versi da L'uomo che camminava un passo avanti al buio,
Mondadori Editore, pagine 190 e 191
MAYA ANGELOU
- ANCORA MI SOLLEVO -
Puoi svalutarmi nella storia
Con le tue amare, contorte bugie,
Puoi schiacciarmi a fondo nello sporco
Ma ancora, come la polvere, mi solleverò
La mia impertinenza ti infastidisce?
Perché sei così coperto di oscurità?
Perché io cammino come se avessi pozzi di petrolio
Che pompano nel mio soggiorno
Proprio come le lune e come i soli,
Con la certezza delle maree,
Proprio come le speranze che si librano alte,
Ancora mi solleverò
Volevi vedermi distrutta?
Testa china ed occhi bassi?
Spalle che cadono come lacrime,
Indebolita dai miei pianti di dolore.
La mia arroganza ti offende?
Non prenderla troppo male
Perché io rido come se avessi miniere d'oro
Scavate nel mio giardino
Puoi spararmi con le tue parole,
Puoi tagliarmi coi tuoi occhi,
Puoi uccidermi con il tuo odio,
Ma ancora, come l'aria, mi solleverò.
La mia sensualità ti disturba?
Ti giunge come una sorpresa
Che io balli come se avessi diamanti
Al congiungersi delle mie cosce?
Fuori dalle capanne della vergogna della storia
Io mi sollevo
In alto, da un passato che ha radici nel dolore
Io mi sollevo
Sono un oceano nero, agitato e vasto,
Sgorgando e crescendo genero nella marea.
Lasciando dietro notti di terrore e paura
Io mi sollevo
In un nuovo giorno che è meravigliosamente limpido
Io mi sollevo
Portando i doni che i miei antenati hanno dato,
Sono il sogno e la speranza dello schiavo.
Io mi sollevo
Io mi sollevo
Io mi sollevo
L'ASCOLTO ...
blocco una nota
non uso commemorare.
oggi contravvengo e provo a
dedicare a Maya Angelou,
Donna Libera,
poeta di quella poesia Femminile,
già elevata, in germe, alla massima potenza,
quella dei pochi liberi,
a cento anni dalla sua nascita,
i versi di Mark Strand,
arrampicato ai riflessi
di specchi del tempo
di un'altra donna,
Faltonia Betizia Proba.
mi sembra giusto.
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Inviato da: emma01
il 20/10/2024 alle 17:35
Inviato da: emma01
il 20/10/2024 alle 17:35
Inviato da: cassetta2
il 07/10/2024 alle 12:50
Inviato da: woodenship
il 07/10/2024 alle 01:07
Inviato da: emma01
il 19/12/2023 alle 05:48