È vero che, come dice un proverbio,
non si può fare d’ogni erba un fascio:
non si può mischiare l’erba buona con la zizzania.
Ma oggi mi chiedo se, nel mondo politico italiano,
sia rimasto almeno un filo d’erba buona.
Io sinceramente faccio fatica a vederlo.
Il marasma è tale che è difficile, quasi impossibile,
distinguere il bene comune dai giochi particolari.
Tutti dicono di avere ragione, ma tutti hanno fortemente torto.
Le apparenze possono ingannare, certamente,
ma la realtà è veramente drammatica.
Tanto drammatica che, come disse Ennio Flaiano,
non è poi così tanto seria! Anzi, è comica!
Oggi siamo nelle mani di buffoni!
E più la situazione è comica,
più diventa tremendamente tragica.
Siamo in balìa di un tale immobilismo
che non intravediamo nemmeno un filo di luce.
Da una parte ci sono i corrotti che ancora dettano legge,
i barbari che fanno i rutti padani, a singhiozzo,
i burattini che vogliono fare rivoluzione con gli orpelli,
e dall’altra c’è un tale disorientamento sociale
che ogni minuto che passa aggiunge al mucchio
erba cattiva o secca o putrefatta.
Sì, tutto puzza di marcio!
Non basta urlare che si è onesti:
oggi l’onestà è finita nel mucchio!
E il mucchio puzza di merda!
Tutti uguali, e tutti delinquenti questi partiti,
se per crimine s’intende lasciare che la Democrazia muoia,
nell’impotenza di politici allo sbando di se stessi,
nell’apatia disarmante di un popolo coglione
che urla, piange i suoi morti, e poi…
torna a votare i delinquenti o i barbari o i burattini.
I mass media, come al solito, fanno il loro osceno gioco:
dietro le grandi testate,
nessuno sa e nessuno vede il grande vecchio,
neppure i cosiddetti direttori di giornali
che si credono spiriti liberi,
ma che hanno le mani legate dietro la schiena.
Verrebbe da dire:
– Stiamocene tranquilli, tanto… non cambierà mai nulla!
Ma poi ci si arrabbia, pronti di nuovo a sperare.
Salta fuori il solito istrione stagionale,
e i topi… eccoli tutti in fila, dietro al pifferaio magico!
– Rivoluzione, rivoluzione, rivoluzione,
tutti a casa!
Ma voi pensate che qualcosa cambi?
No: i finti rivoluzionari, superata la barricata,
non vanno oltre ridicoli gesti, con la faccia da saputelli,
come se giocassero a fare la guerra con armi giocattolo.
Quando il popolo italiano capirà che non dovrà più sperare
nei cosiddetti partiti di protesta,
che sorgono nei momenti di crisi istituzionale,
ma che nulla o ben poco hanno di quella forza democratica
che sappia fare quel salto in avanti,
in nome di grandi ideali e alla conquista dell’Umanità perduta?
Oggi, in Italia, esiste forse un solo partito che parli radicalmente
di Democrazia, di Libertà, di Giustizia, di Solidarietà,
di Umanità, di Ambiente, di Lavoro sano,
dei diritti Umani nella Fratellanza universale?
Certo, a parlare di tutto questo sono capaci tutti,
a iniziare dai più disonesti o farabutti o delinquenti,
ma avere in testa una grande Idea di Democrazia
è di pochi, anzi di pochissimi,
che non appartengono certo alla categoria degli urlatori.
Non vedo in alcun partito italiano, oggi come oggi,
quella aspirazione alla vera Democrazia
che ha animato ad esempio grandi politici del passato.
Le aspirazioni ci sono, ma sono nella base più umile,
e quando la base protesta
e le proteste vengono raccolte da Movimenti
e i Movimenti si fanno partiti,
allora tutto finisce nel mondo aleatorio delle illusioni.
Da tempo mi sto chiedendo:
di chi è in realtà la colpa di tutto questo?
Dobbiamo pur uscire dal marasma,
ma da dove partire?
Qualcuno dovrà pur fermarsi, e riconoscere umilmente:
– È colpa mia!
No, ci si fa mucchio, ci si nasconde,
ci si copre, ci si giustifica.
Quando si era fuori dal mucchio,
e si sparava nel mucchio, anche con piacere,
tutto sembrava così facile:
– Rivoluzione, rivoluzione, rivoluzione,
tutti a casa!
Poi, una volta al potere, ci si fa mucchio,
e guai al primo cacciatore che si permette di sparare!
– Noi siamo onesti, puri, coerenti,
vogliamo il bene del Paese!
E si mantiene una tale distanza dalle istituzioni “corrotte”
che si tengono le mani in tasca,
o si gioca a tirarsi addosso le palline di mollica di pane raffermo.
E si ride, si scherza, si fanno battutine e battutacce
con il solito gioco della smentita di berlusconiana memoria,
si guardano gli altri dall’alto in basso
dietro gli occhiali di una petulante maestrina.
E si aspetta:
si aspetta che qualche folle che crede nella vera Democrazia
tiri fuori le castagne dal fuoco.
E, nel frattempo, il Corrotto Pederasta se la ride,
vedendo crescere il suo consenso popolare:
cresce a mano a mano che
la vigliaccheria dei finti rivoluzionari ristagna nell’immobilismo pilatesco,
cresce a mano a mano che
gli altri partiti, di sinistra, si scannano dissennatamente a vicenda
alla ricerca di un leader carismatico che manca
– e pensare che il Partito democratico era l’unico a vantarsi
di essere un partito non fondato su un capo carismatico,
a differenza di altri politicamente dipendenti da un guru! –.
E la Democrazia urla tutta la sua rabbia,
ma non può nulla contro l’insipienza umana.
Inviato da: VNereo
il 14/05/2018 alle 16:55
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il 08/04/2016 alle 11:54
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