tre lunghi minuti
Breve storia del tempo con uno sguardo ai giorni nostri
Proprio questa mattina sul sito dell'Astronomy Picture Of the Day era pubblicato questo video che documenta la caduta di un meteorite nel cielo di Edmonton in Canada... Direi che c'è una certa pertinenza con il post che avevo iniziato a scrivere ieri. E' di pochi giorni fa l'estrazione milionaria del superenalotto che ha reso ricco un fortunato vincitore dalle parti di Catania. Il superenalotto, ed il lotto in generale, è un gioco strano come tutte le vicende che si basano in qualche modo sui numeri e sulla loro casualità nell'essere estratti in una sequenza prefissata. Nell'occasione si disse che la probabilità di indovinare la sequenza giusta si aggirava intorno ad 1 su 6.000.000 che corrisponde all'eventualità di essere colpiti da un meteorite mentre passeggiamo tranquillamente per strada con il nostro amato cane al guinzaglio. Tralascio e magari lascio a qualcun altro o a qualcun'altra disquisire se è meglio azzeccare la sequenza del 6 al superenalotto o la straordinaria evenienza di incontrare un oggetto proveniente dallo spazio profondo (anche se io una preferenza ce l'ho ma non ve la dico...). Di sicuro sentiamo parlare molto più spesso di vincite milionarie, scarsamente probabili, che di meteoriti caduti in testa al nostro vicino di casa che dovrebbero essere altrettanto scarsamente probabili. La colpa di questa scarsità di informazioni sulla seconda eventualità non dipende tanto dal fatto che il fortunato o la fortunata avrebbero scarsissime possibilità di raccontare ai media la loro avventura, d'altra parte anche il vincitore del 6 al superenalotto si guarderebbe bene dal raccontare al TG4 del fido (in senso "berlusconianamente" stretto...) Emilio Fede la fortuna capitatagli, ma piuttosto dalla vastità dei luoghi della terra dove il nostro meteorite decidesse di atterrare. Ma il 9 ottobre 1992 un "sassolino" di 12,4 kg decise di colpire e rendere famosa un auto parcheggiata nella zona suburbana di Peekskill vicino New York:
Il passaggio del meteorite fu documentato attraverso i cieli di numerosi stati dell'America del Nord e durò circa 40 secondi. Il "sassolino", composto da roccia estremamente dura, ha il peso e le dimensioni di una pesante palla da bowling. Una raccomandazione: se vi capita di trovare un meteorite appena caduto conviene evitare di toccarlo, potrebbe essere estremamente caldo o estremamente freddo... |
Post n°19 pubblicato il 02 Novembre 2008 da fengshui1954
AL CENTRO DELL'UNIVERSO...
TUTTE LE METEORE LE COMETE LE LUNE I PIANETI LE STELLE LE NEBULOSE, LE INNUMEREVOLI GALASSIE, CONDENSATE IN UN GIGANTESCO ATOMO PRIMORDIALE, UN BLOCCO DI MASSA INCONCEPIBILE E DENSITÀ INIMMAGINABILE. PENSATE ALLE NANE BIANCHE E ALLE STELLE DI NEUTRONI, E MOLTIPLICATELE PER L'INFINITO. IL CENTRO DELL'UNIVERSO? L'UNIVERSO STESSO. NÉ LUCE, NÉ ENERGIA POTREBBERO ENTRARE O USCIRE. FORSE DUE UNIVERSI, UNO ALL'INTERNO DEL GIGANTESCO UOVO CONTENENTE TUTTO, L'ALTRO FUORI, CONTENENTE NULLA.. SEPARATI,INTOCCABILI... IMMAGINATE! STATE IMMAGINANDO? TUTTA LA MATERIA AGGREGATA IN UN ATOMO, L'UNIVERSO UN SINGOLO, INCREDIBILE BLOCCO, CHE RIBOLLE DI FORZE E POTENZIALITÀ INCOMPRENSIBILI, PER INNUMEREVOLI EONI O PER POCHI ISTANTI (CHI PUÒ MISURARE IL TEMPO, IN UN SIMILE UNIVERSO?), E POI... BANG! ESPLOSIONE! OLTRE L'ESPLOSIONE! IL BANG DISGREGA L'ATOMO PRIMORDIALE, L'UOVO GIGANTESCO GENERA FUOCO E FURORE, CREANDO GALASSIE NEBULOSE SOLI PIANETI SATELLITI COMETE METEORE, SCAGLIANDOLI IN TUTTE LE DIREZIONI NELLO SPAZIO, CREANDO LO SPAZIO, L'UNIVERSO IN ESPANSIONE, TUTTO... IMMAGINATE! NON CI RIUSCITE? ALLORA IMMAGINATE UN UNIVERSO POPOLATO DI STELLE E GALASSIE, UN UNIVERSO IN PERPETUA ESPANSIONE, ILLIMITATO, DOVE LE GALASSIE SI ALLONTANANO L'UNA DALL'ALTRA, LE PIÙ LONTANE COSÌ RAPIDAMENTE DA RAGGIUNGERE LA VELOCITÀ DELLA LUCE E SCOMPARIRE DAL NOSTRO UNIVERSO E NOI DAL LORO... IMMAGINATE DELLA MATERIA CREATA DI CONTINUO, UN ATOMO DI IDROGENO CHE SI FORMA ALL'IMPROVVISO QUI E LÀ, QUI E LÀ FORSE UN ATOMO DI IDROGENO ALL'ANNO IN UNO SPAZIO GRANDE QUANTO L'OSSERVATORIO DI HOUSTON, E DA QUESTI ATOMI, TENUTI INSIEME DALLA FORZA DI GRAVITAZIONE UNIVERSALE, NUOVI SOLI NASCONO, NUOVE GALASSIE RIMPIAZZANO QUELLE SFUGGITE ALLA NOSTRA PERCEZIONE IMMAGINATE L'UNIVERSO CHE SI ESPANDE SENZA FINE, SENZA PRINCIPIO... NON CI RIUSCITE? MA FORSE È SOLO FANTASIA. James Gunn - GLI ASCOLTATORI |
Post n°18 pubblicato il 30 Ottobre 2008 da fengshui1954
La stella a noi più vicina, come molti sapranno, è Proxima Centauri, il nome stesso (Proxima=prossima=la più vicina) ci dice qualcosa sulla sua vicinanza al nostro sole, si trova, infatti, a soli 4,2 anni luce da noi. Ma c'è un altro oggetto molto interessante che si trova nella costellazione di Eridano e somiglia molto al nostro sistema solare: Epsilon Eridani. La particolarità di questo sistema, evidenziata da recenti osservazioni, è che Epsilon Eridani ha ben due fasce di asteroidi e una di corpi ghiacciati. La fascia più interna è virtualmente una gemella di quella presente nel sistema solare, (la cintura degli asteroidi che si trova tra l'orbita di Marte e quella di Giove), mentre quella più esterna ospita una quantità di materiali 20 volte superiore. Inoltre, la presenza di questi tre anelli di materiale implica che i pianeti che non sono visibili confinano con esse e ne modificano la struttura. Situata a circa 10,5 anni luce dalla Terra, la stella è leggermente più piccola e più fredda del Sole, e rappresenta la nona stella più vicina a noi. Epsilon Eridani è visibile anche a occhio nudo ed ha un’età stimata di soli 850 milioni di anni, rispetto ai 5 miliardi di età del nostro sole di mezz'età. Proprio in virtù di questa notevole differenza di età, Epsilon Eridani e il suo sistema planetario possono costituire un valido modello del sistema solare quando aveva un’età simile. "Studiare Epsilon Eridani è come avere una macchina del tempo per studiare il sistema solare quando era giovane”, ha spiegato Massimo Marengo, astronomo dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics e coautore dell’articolo in via di pubblicazione della rivista “The Astrophysical Journal”. Il sistema solare, come noto, ha infatti una fascia di asteroidi di roccia nella regione compresa tra le orbite di Marte e Giove, a circa tre unità astronomiche (u.a.) dal Sole. In totale, essa contiene all’incirca un ventesimo della massa della Luna. La prima fascia di Epsilon Eridani – scoperta come le altre grazie al Telescopio spaziale Spitzer, della NASA – orbita a una distanza simile dalla Stella. La seconda si trova invece a circa 20 u.a., all’incirca la stessa distanza di Urano dal Sole, e contiene all’incirca la stessa massa della Luna. Il terzo anello, già osservato in passato, si estende invece tra 35 e 100 u.a. da Epsilon Eridani. Una simile riserva di ghiaccio nel nostro sistema planetario è costituita dalla fascia di Kuiper che si trova al di là dell'orbita di Nettuno nella cosiddetta nube di Oort, che tuttavia conserva solo un centesimo del materiale del suo analogo extrasolare. |
Post n°17 pubblicato il 23 Ottobre 2008 da fengshui1954
Nella quotidiana caccia alla miriade di oggetti che popolano il nostro universo una galassia, denominata 4C60.07, ha attratto l’attenzione degli astronomi per l'intensa emissione radio, segno della presenza di un quasar, un buco nero in rapida rotazione. Un quasar (contrazione di quasi-stellar radio source, radiosorgente quasi stellare) è un oggetto astronomico che somiglia molto ad una stella. Alcuni quasar mostrano rapidi cambiamenti della loro luminosità, il che implica che sono molto piccoli (un oggetto non può cambiare luminosità più velocemente del tempo che la luce impiega ad attraversarlo). Se l'interpretazione cosmologica è giusta, l'enorme luminosità e le brusche fiammate di un quasar sono totalmente inimmaginabili per la mente umana: un quasar medio può incenerire l'intero pianeta Terra da numerosi anni luce di distanza ed emettere tanta energia in un secondo quanta il Sole ne emette in centomila anni. La maggior marte delle galassie primordiali contenevano buchi neri di dimensioni colossali: è questa la convinzione a cui sono giunti alcuni astronomi in base ai risultati di recenti osservazioni su due galassie estremamente distanti compiute grazie al Submillimeter Array (SMA), costruito sulla sommità del Mauna Kea nelle isole Hawaii, (il Submillimeter Array è uno strumento per l'osservazione submillimetrica di alta risoluzione alla lunghezza d'onda tra 1.3 e 0.3 mm. ed è composto da una schiera di otto antenne che misurano 6 metri di diametro). La prima delle due galassie, denominata appunto 4C60.07, ha attratto l’attenzione degli astronomi a causa della sua intensa emissione radio, il segno – secondo le attuali conoscenze – della presenza di un quasar, ovvero di un buco nero in rapida rotazione. Quando la 4C60.07 fu studiata per la prima volta, si pensò che la nube di gas idrogeno che circonda il buco nero fosse il sito di un’intensa formazione stellare, che secondo le stime avrebbe dovuto avvenire a un ritmo notevole: circa 5000 nuove stelle ogni anno. Quest’ultima osservazione, che ha sfruttato le prestazioni delle otto antenne radio del Submillimeter Array, ha invece rivelato sorprendentemente che 4C60.07 non sta formando affatto delle stelle, e che anzi è relativamente vecchia e quiescente. La formazione stellare intensa è invece presente in una galassia compagna finora mai osservata, ricca di gas e polveri e dotata al suo centro di un buco nero di dimensioni colossali. "Questa nuova immagine ci rivela la presenza di due galassie dove invece ci aspettavamo di vederne solo una, ha spiegato Rob Ivison ricercatore dello UK Astronomy Technology Centre e primo autore dello studio in via di pubblicazione sulla rivista “Monthly Notices of the Royal Astronomical Society”. "L’aspetto più interessante è che entrambe le galassie contengono buchi neri supermassicci al loro centro. Le implicazioni di una simile scoperta sono evidenti: potrebbero esistere numerosissimi altri oggetti di questo tipo nell’universo che non sono ancora stati scoperti.” A causa della finitezza della velocità della luce, le due galassie vengono osservate com’erano appena 2 miliardi dopo il Big Bang (che risale a 15 miliardi di anni fa...) e mostrano alcune differenze notevoli: una è un sistema morto, che ha già formato tutte le sue stelle e utilizzato tutto il suo combustibile gassoso. La seconda è ancora viva, e ospita una notevole quantità di gas e polveri che possono formare nuove stelle. |
Post n°16 pubblicato il 22 Ottobre 2008 da fengshui1954
Ecco le ultime tre teorie... ma sarranno effettivamente le ultime? Il principio vitale Liberamente tratto da "Una fortuna cosmica di Paul Davies" |
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Ringrazio blue_eyes8 e TECNOLOGIAEVITA per avermi assegnato il premio e vi invito a visitarli.
Che cosa è il Premio "Brillante Weblog"?
Viene assegnato a siti e blog che si distinguono nella loro brillantezza sia nei temi che nel design.
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Le regole:
(Perdonatemi... le ho rimaneggiate un pochino, ma solo per alleggerire il compito dei premiati... )
1. Al ricevimento del premio, mostrare la pagina contenente il premio e citare il nome di chi vi ha premiato mostrando il link del suo blog.
2. (Facoltativo) Scegliere un minimo di 7 siti o blog che credi siano brillanti nei loro temi e abbiano le caratteristiche di cui sopra.
3. Mostrare il loro nome e link e avvisarli che hanno ricevuto il Premio "Brillante Weblog".
4. (Facoltativo) Esibire foto e profilo di chi ti ha premiato e di chi viene premiato nel tuo sito.
a mia volta cito come meritevoli del premio i seguenti blog:
Ringrazio tecnologiaevita per avermi assegnato il PREMIO CREATIVITA' che a mia volta giro a tutti gli amici che hanno contribuito con i loro consigli alla creazione del mio blog. Ed in particolare a blue_eyes8 che si è dimostrata particolarmente sensibile nell'accogliere il mio amato alberello sul suo balcone...
Inviato da: tecnologiaevita
il 24/12/2009 alle 00:48
Inviato da: diavoletto52
il 24/11/2009 alle 11:57
Inviato da: io_ribelle
il 18/11/2009 alle 10:13
Inviato da: fengshui1954
il 10/10/2009 alle 22:36
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il 10/10/2009 alle 22:21