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Creato da: ElPesoDelAlma il 31/08/2007
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Il banco vince sempre

Post n°25 pubblicato il 05 Marzo 2008 da ElPesoDelAlma
Foto di ElPesoDelAlma

“Arciere” indagato per estorsione. Riccardo Ravera, braccio destro di “Ultimo” – il milite a cui di deve l’arresto di Totò Riina – dopo una carriera in discesa a dispetto dei meriti e dei successi nella battaglia alla mafia, nonostante l’impegno nel servire lo Stato anche nel nuovo ruolo affidatogli, si ritrova ad affrontare la giustizia solo ed abbandonato dalle Istituzioni.
La storia è ben sintetizzata nell’articolo di Zancan su Repubblica.it.
Il mio pensiero è andato, leggendo l’articolo, a Contrada ed a tutti quei servitori dello Stato che, da eroi, hanno dovuto conoscere l’infamia delle accuse, spesso rivolte dagli stessi imputati arrestati grazie alle loro indagini, fino all’aberrante esperienza della galera e dell’oblio.
 Il mio pensiero è andato a Falcone, al Corvo del Palazzo di Giustizia, al vuoto creato intorno a lui, alla solitudine nella sua azione mitigata solo dagli uomini della sua scorta, vittime sacrificali, effetti collaterali.
Così la mafia, la criminalità organizzata vince.
Oltre i sequestri, i padrini in galera, le manifestazioni di piazza, le belle parole, la mafia resiste e persiste, sopravvive e perpetra.
Tanti sono i motivi di questo successo.
La mafia, nel tempo si è “secolarizzata” creando una struttura alternativa allo Stato ove il ricambio generazionale non è un manifesto elettorale ma una prassi consolidata, dove la struttura è più importante dei singoli avvicendamenti, dove la disciplina e l’ordine è tenuto non grazie alla forza, come apparentemente può sembrare, quanto piuttosto dalla “certezza della pena”.
Probabilmente anche “quella giustizia” è lenta ed aggiorna ai tempi le sue pene, probabilmente aderirà alla moratoria sulla pena di morte.
Certamente, chiunque si intromette nei suoi affari, osteggia la struttura o peggio entra in conflitto, presto o tardi, nel suo cammino, trova un conto da saldare.
Lo Stato come le stelle…
Al Casinò, durante la serata, qualche fortunato avventore riesce ad abbandonare il tavolo verde sorridente e con le tasche piene: cosa importa!
Al morire della notte, alle prime luci dell’alba, a conti fatti, il banco vince sempre.


 
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