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Virus, microbi e vaccini: i tempi duri della peste
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Come si otteneva un tempo carbone da legna
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Specie endemica in via di estinzione: il Priolo
Orme di dinosauri: il passato ritorna dalle profondità della Terra
NON E' COLPA DELLA STATISTICA
Come acquistare il libro "Non è colpa della statistica"
La recensione di Gaetano Lisco
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Indagine sui limiti della calcolabilità: intervista al Prof. Alfredo Garro
Un approccio non matematico alla statistica per le scienze mediche
Video su Tik Tok a cura di "Libriperdavvero" in cui viene presentato il libro "Non è colpa della statistica" e letta l'introduzione
Messaggi del 24/10/2008
Post n°50 pubblicato il 24 Ottobre 2008 da supergigia2000
Grazie agli esperimenti che vengono condotti al CERN si torna a parlare di buchi neri, ma la conoscenza di questi oggetti misteriosi – fra i non addetti ai lavori – è alquanto scarsa e tale situazione alimenta spesso paure ingiustificate. "Di tutte le idee concepite dalla mente umana, la più fantastica è forse il buco nero: un buco nello spazio con un bordo definito sopra cui nulla può cadere e da cui nulla può sfuggire; un buco con un campo gravitazionale così forte che anche la luce è catturata e trattenuta nella sua morsa; un buco che curva lo spazio e piega il tempo. Come altre scoperte dell’uomo, sembra che il buco nero abbia molto più a che fare con la fantascienza o la mitologia che con l’universo reale. D’altra parte le leggi della fisica moderna richiedono esplicitamente l’esistenza dei buchi neri e solo nella nostra galassia ne possono esistere milioni". Così inizia l’articolo "La ricerca dei buchi neri" del fisico Kip S. Thorne, pubblicato nel 1975. Innanzitutto il buco nero è un’idea, scaturita dalla mente del fisico John A. Wheeler nel 1967, allo scopo di descrivere sinteticamente un oggetto completamente collassato, vale a dire una gran quantità di materia che – ricadendo su se stessa – risulta concentrata in un piccolissimo spazio. Poi il buco nero si trova nello spazio, un posto generalmente molto buio e freddo, se non fosse per le rare luci generate dalle stelle o riflesse da pianeti, satelliti naturali e asteroidi. Purtroppo il buco nero è invisibile, poiché è nero su un fondo nero. Tuttavia spesso il suo comportamento ne rivela la presenza. Dunque è possibile accorgersi di un buco nero soltanto in maniera indiretta, ovvero osservando strani fenomeni generalmente associati alla sua presenza. Thorne parla anche di un bordo definito che caratterizza il buco nero: si chiama "orizzonte degli eventi" e – semplificando un po’ le cose – assomiglia da vicino alla porta dell’Inferno, dove si legge "Lasciate ogni speranza o voi che entrate". Si tratta quindi di un limite che – se oltrepassato – non consente un’utile retromarcia dovuta a ripensamenti dell’ultimo minuto. Tornare indietro è proibito dall’invincibile forza di gravità, che caratterizza qualunque oggetto enorme ma concentrato in un piccolo spazio, in una parola qualunque oggetto massiccio. La Terra è massiccia ed infatti la sua gravità ci tiene incollati al suolo (ma non è così forte da tirarci dentro fino al suo nucleo), la Luna lo è molto meno, e infatti è facile saltellarvi sopra. Quindi la velocità di fuga dalla Terra è maggiore rispetto a quella che occorre raggiungere per fuggire dalla Luna. Il buco nero dunque, grazie al suo potentissimo campo gravitazionale, ha un appetito formidabile: mangia tutto ciò che gli capita a tiro senza fare tanto lo schizzinoso. Non ha proprio peli sulla lingua, poiché ingoia persino pezzetti di luce (cioè fotoni) e – come se non bastasse – ha un apparato digerente straordinario: non soffre mai di mal di pancia. A furia di mangiare senza sosta il buco nero diventa obeso e quindi molto pesante. Possiamo immaginarlo appoggiato su un tappeto elastico, come un gigantesco lottatore di Sumo, che si tende sempre di più (il tappeto), quanto più aumenta la sua massa corporea (del lottatore). Il buco nero è diventato un grande lottatore di Sumo obeso, a tal punto da fare una fossa nel tappeto. Il punto è che il tappeto è lo spazio-tempo e quindi la fossa è una curvatura dello spazio-tempo. Ora, anche il nostro Sole è un oggetto abbastanza massiccio, ed infatti genera una discreta fossa nel tappeto dello spazio-tempo. Quella fossa è come una sorta di lavandino nel quale la Terra scivola compiendo giri (cioè orbite) intorno al Sole stesso. Fortunatamente la Terra non cade sul Sole poiché la nostra stella non è massiccia quanto un buco nero e noi ci troviamo ancora a distanza di sicurezza. Ma, fra meno di 5 miliardi di anni, il Sole – morendo – diventerà così gigantesco che per la Terra non ci sarà più speranza. Essa verrà inevitabilmente "risucchiata". Nella nostra Galassia, la Via Lattea, potrebbero esistere numerosissimi buchi neri. Innanzitutto, consideriamo che l’Universo è di una grandezza inimmaginabile, e che contiene un numero esorbitante di galassie. In una di queste – del tipo a spirale – è localizzato il nostro Sistema Solare, cioè il Sole, Mercurio, Venere, Terra, Marte, fascia degli asteroidi, Giove, Saturno, Urano, Nettuno. Gli astronomi ritengono possibile la presenza di buchi neri, proprio perché si sono accorti della rapidissima diminuzione di materia che si verifica in certe zone dello spazio. Hanno osservato – in particolare - gigantesche quantità di gas strappate a stelle da voraci buchi neri a forma (così li immaginiamo) di imbuto. Questi buchi neri fanno veramente schifo: mangiano persino il gas. |
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L'AUTORE DEL BLOG: CHI E' WALTER CAPUTO ?
Ha un diploma universitario in Amministrazione Aziendale, con specializzazione in Finanza. E’ laureato in Economia e Commercio e in Scienze Statistiche. Insegna sia materie matematico - fisico – statistiche che economico - giuridico - fiscali. Su questi temi: contabilità, controllo di gestione, paghe e contributi, divulgazione scientifica ha scritto decine di libri. Inoltre ha pubblicato più di 300 articoli di divulgazione scientifica. Da giugno 2016 è coautore del blog Cibo al microscopio. Da novembre 2012 è cofondatore di Risparmiare Fare Guadagnare. Da novembre 2008 è science writer per Gravità Zero, corporate blog di divulgazione scientifica. Da giugno 2007 è autore di un Blog di Scienze naturali ed economiche.
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