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NON E' COLPA DELLA STATISTICA

Come acquistare il libro "Non è colpa della statistica"

La recensione di Gaetano Lisco

La recensione di Paride Iuso

La recensione di Antonella Amato

Indagine sui limiti della calcolabilità: intervista al Prof. Alfredo Garro

Un approccio non matematico alla statistica per le scienze mediche

Video su Tik Tok a cura di "Libriperdavvero" in cui viene presentato il libro "Non è colpa della statistica" e letta l'introduzione


Su Instagram, con il nome di "Statbunker", l'autore si occupa di debunking statistico e probabilistico


 
 
 
 
 
 
 

Messaggi del 23/01/2009

 

LA NASCITA DELLA STATISTICA di Walter Caputo - 22/11/2008

Post n°125 pubblicato il 23 Gennaio 2009 da supergigia2000

L’utilizzazione di dati statistici per ottenere informazioni utili per il governo degli stati, quali ad esempio il numero di abitanti, di soldati, di addetti ai vari mestieri, risale ai popoli antichi, in particolare ai Cinesi e agli Egizi. Nella Bibbia sono descritti vari censimenti fra gli Ebrei, tra i quali il più noto è quello di Mosè nel deserto del Sinai. Anche i Romani fecero diversi censimenti: famoso quello durante il quale nacque Gesù.

Un passo avanti nell’elaborazione statistica dei dati venne compiuto in Inghilterra, intorno alla metà del 1600, dal piccolo commerciante londinese John Graunt (1620 – 1674), dai più ormai considerato il padre della demografia, cioè della scienza che studia i movimenti della popolazione. Egli, nel 1662, senza far ricorso ad altri concetti e procedimenti di calcolo che non fossero le quattro operazioni, pubblicò il primo studio statistico sulla popolazione di Londra, intitolato “Osservazioni naturalistiche e politiche fatte sui bollettini dei decessi”. La modesta ambizione di Graunt costituì forse la ragione stessa del suo successo: leggere con spirito scientifico alcuni numeri sulla popolazione e i bollettini della mortalità di Londra, la cui pubblicazione era iniziata ottanta anni prima, senza che vi si rilevasse fino a quel momento nient’altro che una semplice constatazione amministrativa.

Egli – attraverso il calcolo di percentuali – osservò:
- regolarità quali il maggior numero di nascite maschili rispetto a quelle femminili (si tratta di una costante biologico – demografica: per ogni 106 maschi, nascono 100 femmine);
- il legame fra suicidi e professioni;
- la diminuzione delle nascite nei periodi di carestia.

Era la prima volta che venivano cercate delle relazioni fra i dati raccolti. E ciò si verificò grazie alla scelta metodologica di Graunt, caratterizzata da osservazione, induzione, ricerca di regolarità.
Fu proprio così che nacque la statistica: grazie a persone che, al servizio dello Stato, cominciarono a studiare i movimenti della popolazione. Dato che lavoravano per lo Stato tali persone vennero chiamate “statistici”. E all’epoca nessun altro ente se non lo Stato poteva avere l’interesse e i mezzi per finanziare ricerche statistiche.

Il periodo in cui visse John Graunt fu particolarmente fecondo anche per lo sviluppo di un altro importante ramo della statistica: il calcolo delle probabilità. Tale metodologia viene attribuita all’interesse di Blaise Pascal (1623 – 1662) e fissata nella corrispondenza che egli ebbe con un altro grande matematico francese, Pierre Fermat (1601 – 1665), soprattutto in merito alle questioni poste dal Cavalier De Méré, che si lamentava spesso, poiché la matematica lo faceva perdere al gioco (d’azzardo). Altri studiosi si interessarono al calcolo delle probabilità: soprattutto l’olandese  Christiaan Huygens (1629 – 1695, inventò il primo orologio a pendolo funzionante, progettò e costruì telescopi astronomici perfezionati e – soprattutto – sviluppò una completa teoria ondulatoria della luce. Come se non bastasse, scoprì Titano, uno dei satelliti di Saturno, e riconobbe che i corpi misteriosi che accompagnavano Saturno erano anelli), lo svizzero Jakob Bernoulli (1654 – 1705, elaborò il famoso teorema detto “legge dei grandi numeri” e la distribuzione statistica che porta il suo nome, la “bernoulliana”) e il francese Abraham de Moivre (1667 – 1754).

Da allora la statistica non ha smesso di crescere, fino a svilupparsi come scienza matematica a sé stante, conquistandosi un buon grado di autonomia rispetto alle altre discipline scientifiche ed una notevole importanza nei campi più svariati, dai fenomeni sociali ed economici fino a quelli fisici e persino meteorologici.

 
 
 

A.d.P. N. 27: Determinazione dell’imponibile previdenziale e dei contributi previdenziali

Post n°124 pubblicato il 23 Gennaio 2009 da supergigia2000

SOGGETTO

Bernardo Bolzano (1781 - 1848). Sfortunate circostanze fecero sì che egli esercitasse sullo sviluppo della matematica nel XIX secolo un’influenza pressoché nulla. È certo tuttavia che, non solo egli scoprì contemporaneamente a Cauchy (o ancor prima di lui) molti fondamentali teoremi sui limiti e sulla continuità, ma su certi punti ebbe visioni più moderne ancora che quelle di Gauss, di Cauchy e di Abel.

DATI (riferiti ad un ipotetico mese)

Indennità forfettaria per trasferta Italia di 3 giorni = 60 euro al giorno
Erogazione liberale = 200 euro
Buoni pasto = 7 da 11 euro l’uno
Aliquota contributiva carico dipendente = 9,49%
Assegni per il nucleo familiare = 124 euro
Permessi non retribuiti = 45 euro
1/12 di auto ad uso promiscuo con 1,5 euro di costo al chilometro
Indennità INPS di malattia = 225 euro
Integrazione ditta all’indennità INPS = 75 euro
Superminimo = 80 euro
Indennità per ferie non godute = 134 euro
Indennità INAIL di infortunio = 180 euro
Integrazione ditta all’indennità INAIL = 30 euro
Indennità di cassa = 95 euro
Incentivo all’esodo = 1700 euro

SOLUZIONE

Trasferta = (60 – 46,48) x 3 =                      40,56 euro
più erogazione liberale =                             200 euro
più buoni pasto = (11 - 5,29) x 7 =               39,97 euro
meno permessi non retribuiti =                     45 euro
più auto = [(15000 x 1,5) x (50/100)]/12 = 937,5 euro
più integrazione ditta malattia =                   75 euro
più superminimo =                                        80 euro
più indennità ferie non godute =                134 euro
più integrazione ditta infortunio =                30 euro
più indennità di cassa =                               95 euro
uguale                                                    1587,03 euro

Imponibile previdenziale = 1587 euro
1587 x (9,49 / 100) = 150,61 euro = contributi previdenziali.

[a cura di Walter Caputo – 23-1-09]

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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L'AUTORE DEL BLOG: CHI E' WALTER CAPUTO ?

Ha un diploma universitario in Amministrazione Aziendale, con specializzazione in Finanza. E’ laureato in Economia e Commercio e in Scienze Statistiche. Insegna sia materie matematico - fisico – statistiche che economico - giuridico - fiscali. Su questi temi: contabilità, controllo di gestione, paghe e contributi, divulgazione scientifica ha scritto decine di libri. Inoltre ha pubblicato più di 300 articoli di divulgazione scientifica. Da giugno 2016 è coautore del blog Cibo al microscopio. Da novembre 2012 è cofondatore di Risparmiare Fare Guadagnare. Da novembre 2008 è science writer per Gravità Zero, corporate blog di divulgazione scientifica. Da giugno 2007 è autore di un Blog di Scienze naturali ed economiche.

I suoi articoli si leggono qui.

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