philocaliasolo cose belle |
La bellezza può essere vitale o mortale. “Dove la bellezza si dissolve, anche il bene perde la sua forza di attrazione, la verità esaurisce la sua forza di conclusione logica”. (H. U.V. Balthasar.)
La via della bellezza fa emergere la sapienza del sentire, l’energia spirituale del sensibile, momento fondante della coscienza di sé e del pensiero del mondo, non per oscurare la ragione, ma per una completezza di vita. La bellezza nell’esperienza artistica e poetica, ridesta l’attenzione interiore. T. Eliot scrive:
“per la maggior parte di noi
non c’è che il momento in cui non si bada
l’attimo di distrazione
perso in un raggio di sole”.
Ma quando accade un evento nuovo diverso dal “solito”: una musica, una fotografia, un paesaggio, un incontro, si ritrovano stupore e meraviglia di qualcosa mai percepito prima, un inedito incremento di senso della vita.
NATI DALLA TERRA CON IL CIELO NEL CUORE
L'uomo, piccolezza infinitesimale, desidera conoscere l'infinita grandezza del cosmo che lo circonda; è un creatura terrestre ma fatta per il cielo. È' questa la sua dimensione interiore.
"La gloria di Colui che tutto move, per l'Universo penetra, e risplende in una parte più e meno altrove. Nel ciel che più della sua luce prende, fù io e vidi cosa che ridire ne sa ne può chi di lassù discende" (Par.I,4-6).
IL VALORE DELL'AMICIZIA
"Di tutti i valori umani, niente di più santo e di più utile può essere desiderato e cercato, nulla di più dolce e di più vantaggioso può essere gustato e trovato, dell'amicizia, benchè nulla sia così difficile da acquisire. L'amicizia è fonte di benedizioni in questa vita e nell'altra. La sua soavità rende attraenti tutte le virtù, mentre è capace di estirpare ogni specie di vizi. Addolcisce l'avversità e modera la buona fortuna, sicchè si può dire che nessun uomo può essere contento in questo mondo senza amici. "Guai a chi è solo; se cade, non ha alcuno che lo rialzi". (Qo 4,10). Chi non ha amici è proprio solo. Al contrario pensa alla soddisfazione, alla gioia che uno prova nell'avere una persona alla quale poter parlare senza reticenze dei propri problemi personali, nell'avere qualcuno cui rivelare i propri punti deboli e manifestare senza arrossire, i propri progressi spirituali, cui confidare i segreti e le aspirazioni del cuore. Nulla è più dolce di una tale unione di cuore a cuore e di mente a mente. In simile unione non c'è posto per l'arrivismo nè per il sospetto. La stessa correzione non è presa in cattiva parte, nè la buona parola per adulazione. (A. Rievaulx)
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Post n°162 pubblicato il 03 Aprile 2012 da carbonediamante
Resurrezione di Jean Cocteau, Chapelle Saint-Blaise-des-Simples
"La Pasqua è un domani che non viene meno. E' la terra della speranza. Lì voglio puntare il mio cuore quel cuore che cresce spegnendosi e si arricchisce solo donandosi." (G. Beraudo)
La Chapelle Saint-Blaise-des-Simples a Milly-la-Foret è un antico lebbrosario ai margini della foresta di Fontainebleau che fu affrescata da Jean Cocteau nel 1959. Sulle pareti sono raffigurate la morte e la resurrezione di Cristo e molte piante medicinali che danno il nome alla cappella. Queste erbe chiamate semplici - simples (aconito, belladonna, menta, ranuncolo, valeriana, malva...) venivano usate per alleviare le sofferenze dei lebbrosi. La cappella è elencata come monumento storico dal 1982.
BUONA PASQUA!
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Post n°161 pubblicato il 21 Febbraio 2012 da carbonediamante
per posare il suo pensiero sulle orme del tempo perché qualcosa resti del suo lungo viaggio anche nel più lontano punto del suo cammino. L'uomo chiese alla montagna di toccare il cielo, la montagna realizzò quel suo desiderio e quando fu così una nuvola lo sfiorò in fondo al cuore che malato è di nostalgia.
La montagna è il punto più alto dove la terra sfiora il cielo. I ghiacciai aumentano ancora di più il disegno della loro bellezza. L'uomo raggiunge la cima mai sazio di quella altezza. La creatura sale fino all'estremo confine e forse spera di incontrare Qualcuno che gli parli nel silenzio, che gli parli nel vento, che gli parli nel cuore.
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Post n°160 pubblicato il 18 Febbraio 2012 da carbonediamante
Uno dei carnevali più raffinati ed eleganti del mondo è sicuramente quello veneziano, di cui si ha notizia già a partire dal secolo XI. Nel '700 era considerato il più famoso d'Europa, tanto che molti nobili vi partecipavano e tra questi si racconta esservi stato anche l'imperatore d'Austria, Francesco Giuseppe. La tradizione del carnevale veneziano perse vitalità durante il periodo napoleonico, ma con il passare del tempo riprese il suo vigore affollando teatri, campielli e calli.
Simbolo caratteristico del carnevale è la maschera; a Venezia la più famosa è la bauta. Questa maschera è liscia di colore bianco, copre interamente il volto e ha solo due fori per gli occhi; veniva usata sia dagli uomini che dalle donne.
BAUTA
Altra maschera tipica è la moretta, di forma ovale e colore nero. Anche questa ha solo due fori per gli occhi; veniva indossata dalle donne e si sorreggeva mordendo un bottone posizionato al suo interno.
MORETTA
La gnaga è la maschera dall'aspetto felino che veniva indossata dagli uomini allo scopo di impersonare figure femminili per divertirsi, ma anche per coprire le tendenze omosessuali.
GNAGA
La maschera dal naso lungo è denominata il medico della peste o nasone. Il suo nome deriva dall'usanza che avevano i medici durante la peste del 1630, di portare una maschera con occhiali e un lungo naso a becco d'uccello contenente sostanze medicamentose per evitare il contagio.
IL MEDICO DELLA PESTE o NASONE
"Qui la moglie e là il marito Ognuno va dove gli par Ognun corre a qualche invito, chi a giocar chi a ballar". C. Goldoni
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Post n°159 pubblicato il 08 Febbraio 2012 da carbonediamante
Nebula, dal latino nuvola, a volte sono soffici ammassi bianchi, altre volte scure e tenebrose, così le nebulose! Anche se il termine nebulosa indica soprattutto qualcosa di poco chiaro, ve ne sono di luminose e di oscure.
Costellazione di Orione
M42 è una nebulosa luminosa appartenente alla costellazione di Orione, ben visibile in questo periodo dell'anno, che domina il cielo con un'estensione maggiore di sessanta volte la dimensione della luna piena, è tra le più belle e le più antiche del cielo.
Zona esterna della nebulosa M42
Struttura interna della nebulosa con la presenza di moltissime stelle concentrate intorno alla stella Orionis ϑ.
Centro della nebulosa
Sempre nella costellazione di Orione, poco sopra M42, si trova la nebulosa oscura chiamata Testa di Cavallo, dove i gas e le polveri presenti non sono illuminate da nessuna stella.
Nebulosa Testa di Cavallo vicino alla cintura di Orione
Ingrandimento della nebulosa Testa di Cavallo
e cammina sulle onde del mare. Crea l'Orsa e l'Orione, le Pleiadi e i penetrali del cielo australe. Fa cose tanto grandi da non potersi indagare, meraviglie da non potersi contare. Ecco, mi passa vicino e non lo vedo, se ne va e di lui non m'accorgo". Gb. 9,8-11
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Post n°158 pubblicato il 31 Gennaio 2012 da carbonediamante
Queste parole sono di Arthur Clarke, scrittore di fantascienza e inventore; fu il primo ad ipotizzare l'utilizzo dell'orbita geostazionaria per i satelliti dedicati alle telecomunicazioni. Sua è la sceneggiatura del famoso film 2001 Odissea nello spazio di Stanley Kubrik. Una pellicola giudicata di rilevante significato estetico, culturale e storico nella storia del cinema.
Il film "2001, odissea nello spazio" termina con la scena emblematica della vita che muore e di quella che nasce. Che ne è della vita dell'uomo? Se pensiamo agli avvenimenti della nostra vita, constatiamo che non sono mai stati applicazioni di teorie o principi al vissuto. Non si tratta di progettazione e realizzazione. Quando le persone umane cercano di applicare nella vita principi astratti, teorie e ideologie costruite solo razionalmente, il risultato è pari solo ad una grande sofferenza, per sé e per gli altri. Neppure con l'uso della violenza si può sottomettere la vita a degli schemi astratti. L'uomo non è un semplice ingranaggio nel meccanismo della tecnica, è sempre alla ricerca della sua identità. Non un volo tecnologico ma piuttosto un atto di discernimento e di consapevolezza che l'umanità si compie nell'amore e per amore. L'uomo: un essere amato e amante.
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Post n°157 pubblicato il 27 Gennaio 2012 da carbonediamante
Irena Sendler, nata a Varsavia il 15 febbraio 1910 e morta a Varsavia il 12 maggio 2008 all'età di 98 anni, soprannominata l'angelo del ghetto, a proposito del suo impegno nella Resistenza polacca ebbe a dire: "Avrei potuto fare di più. Questo rimpianto non mi lascia mai".
Di professione infermiera e assistente sociale, ancora prima della costruzione del Ghetto a Varsavia (1940), prevedendo le conseguenze delle politiche razziali della Germania di Hitler, iniziò a fornire documenti falsi e a reclutare famiglie e istituti religiosi per ospitare in incognito bambini ebrei.
Il 20 ottobre 1943 venne arrestata dalla Gestapo. Le spezzarono gambe e braccia, ma nessuno riuscì a spezzare la sua volontà e a carpirgli i suoi segreti. Condannata a morte, venne salvata dalla rete della resistenza polacca corrompendo con denaro dei soldati tedeschi.
La Sendler ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti in patria e all’estero. E' stata proposta per il Premio Nobel della Pace, non è stata nominata. Ma per una donna che non smette mai di pensare a quanto avrebbe potuto fare di più, il riconoscimento più grande non viene dalle onorificienze ricevute bensì dall'aver strappato alla follia umana creature innocenti, affermando: "Ogni bambino salvato con il mio aiuto è la giustificazione della mia esistenza su questa terra, e non un titolo di gloria"
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Interroga la bellezza della terra, interroga la bellezza del mare, interroga la bellezza dell'aria diffusa e soffusa. Interroga la bellezza del cielo, interroga l'ordine delle stelle, interroga il sole che col suo splendore rischiara il giorno; interroga la luna, che col suo chiarore modera le tenebre della notte. Interroga le fiere che si muovono nell'acqua, che camminano sulla terra, che volano nell'aria: anime che si nascondono, corpi che si mostrano; visibile che si fa guidare, invisibile che guida. Interrogali! Tutti ti risponderanno: Guardaci: siamo belli! La loro bellezza li fa conoscere. Questa bellezza mutevole....chi l'ha creata, se non la bellezza immutabile”? (Agostino d’Ippona)
Possiamo vivere senza Bellezza?.... ....ma quale bellezza?
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Post n°155 pubblicato il 15 Gennaio 2012 da carbonediamante
La natura in ogni momento cambia, diviene, si trasforma in un'inedita immagine di vita e di bellezza, che non si ripeterà più allo stesso modo.
In questi versi di Gianni Beraudo ammiriamo i ricami di una fragile bellezza d'inverno, destinata a scomparire per fare spazio alla nuova bellezza di domani.
RICAMI DI RUGIADA
Sorpresa di un mattino d'inverno. La natura è come sospesa in una bruma immobile. Le chiome degli alberi amici disegnano merletti nel grigiore. Ricami di rugiada si angoli e cose mai viste. Bellezza fragile come ogni bellezza. G.Beraudo
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Albert Schweitzer, nato a Kaisersberg, in Alsazia (all'epoca terra tedesca) il 14 gennaio 1875 e morto a Lambaréné il 4 settembre 1965. Fu medico, teologo, musicista e missionario luterano. Nel 1952 venne insignito del Premio Nobel per la Pace. La notizia della sua morte nei giornali europei venne così annunciata: "Schweitzer, uno dei più grandi figli della Terra, si è spento nella foresta"
La sua vita e le sue opere non possono essere raccontate in poche righe, vorrei solo farvi venire il desiderio di approfondire la grandezza di quest'uomo amante di tutte le forme di vita leggendo le sue stesse parole, lasciandoci pervadere dal suo pensiero.
"Fin dalla mia più tenera infanzia ho sentito il bisogno di avere compassione per gli animali. Ancor prima di andare a scuola non riuscivo a capire perché, nella preghiera della sera, dovevo pregare soltanto per delle persone. Per questo, dopo che mia madre mi aveva fatto ripetere la preghiera e mi aveva dato il bacio della buona notte, in segreto aggiungevo una preghiera per tutti gli esseri viventi, composta da me. Diceva così: "Buon Dio, proteggi e benedici tutto ciò che ha respiro, difendili da ogni male e fa' che dormano tranquilli."
"Il primo passo nell'evoluzione dell'etica è un senso di solidarietà con altri essere umani."
"Elementare è il pensiero che muove dagli interrogativi fondamentali del rapporto dell'uomo con il mondo, del senso della vita e dell'essenza del bene. Esso è direttamente legato al pensiero che si agita in ogni essere umano. Gli si rivolge, lo amplia, lo approfondisce.''
"Riflettere sull'etica dell'amore per tutte le creature in tutti i suoi dettagli: questo è il difficile compito assegnato al tempo in cui viviamo."
"Bisogna arrendersi di fronte alla pretesa di sapere ogni cosa dell'altro, che rimarrà sempre per noi un mistero: conoscersi non significa sapere tutto dell'altro ma deporre in lui la nostra fiducia e il nostro amore. Non esiste difatti solo un pudore fisico, c'è anche un pudore spirituale del quale occorre tener conto. Nessuno può arrogarsi il diritto di conoscere fino in fondo i pensieri di un altro essere umano. In questo campo ha valore solo il donare, che è vita. Bisogna imparare a non accusare di mancanza di fiducia coloro che amiamo se non ci consentono di scrutare gli angoli più nascosti dei loro pensieri. Ma è importante anche donarsi all'altro, in un arricchimento reciproco: nessun uomo deve rimanere mai completamente estraneo all'altro in quanto ''il posto dell'uomo è presso l'uomo.''
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Post n°153 pubblicato il 06 Gennaio 2012 da carbonediamante
Molte teorie sono state esposte sull'origine di queste persone "misteriose". La tradizione popolare li ha identificati in Gaspare, Melchiorre e Baldassarre. Questi nomi sono stati ritrovati scritti sul muro di un'antico monastero scoperto nel deserto delle Celle a ovest del delta del Nilo. In numero di tre appaiono anche raffigurati nelle catacombe romane di Priscilla. Furono considerati come discepoli di Zaratustra o Zoroastro; astrologi provenienti dalla Persia o dalla Babilonia; ancora come Arabi o Siriani, oppure membri degli Esseni presenti nel monastero di Qumran sulle rive del Mar Morto. Magi: astrologi, astronomi, ciarlatani o sapienti, ma qualunque sia la loro provenienza, sono uomini capaci di mettere in viaggio se stessi, in ogni stagione, per ricercare non una novità qualsiasi, bensì qualcosa di bello e di buono per la loro vita. Non si accontentano della realtà esistente, vogliono interpretarne i segni. Non soffocano l'inquietudine del cuore che li spinge ad intrapprendere un cammino di fiducia e di verità. E voi, li avete mai incontrati i Magi? Avete mai incontrato persone che come loro aggiornano costantemente la rotta dell'esistenza? Scrive M. Buber che: "E' compito di ogni uomo conoscere bene verso quale cammino lo attrae il proprio cuore e poi scegliere quello con tutte le forse". Su un diario di viaggio ho letto queste parole: "Percorrete con dolcezza il vostro cammino, perchè è quello giusto. Per camminare bene bisogna applicarci a percorrere bene la strada più vicina a noi, e cominciare dalla prima giornata, e non perdere tempo a desiderare di percorrere l'ultima mentre si deve fare e svolgere la prima".
BUON CAMMINO........
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Inviato da: lunadglo0
il 13/04/2015 alle 21:46
Inviato da: lunadglo0
il 13/04/2015 alle 21:45
Inviato da: briciolabau
il 18/11/2014 alle 16:14
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il 31/10/2014 alle 21:09
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