Creato da patty1_mah il 02/10/2007

Sottouncielodistelle

Ai confini dell’infinito, dove cielo e terra si prendono per mano

 

Messaggi del 17/01/2014

R. Bach

Post n°8473 pubblicato il 17 Gennaio 2014 da patty1_mah

E crescendo impari che la felicità non e’ quella delle grandi cose.
Non e’ quella che si insegue a vent’anni, quando, come gladiatori si combatte il mondo per uscirne vittoriosi…
La felicità non e’ quella che affannosamente si insegue credendo che l’amore sia tutto o niente…

Non e’ quella delle emozioni forti che fanno il “botto” e che esplodono fuori con tuoni spettacolari…
La felicità non e’ quella di grattacieli da scalare, di sfide da vincere mettendosi continuamente alla prova.
Crescendo impari che la felicità e’ fatta di cose piccole ma preziose…
E impari che il profumo del caffè al mattino e’ un piccolo rituale di felicità, che bastano le note di una canzone, le sensazioni di un libro dai colori che scaldano il cuore, che bastano gli aromi di una cucina, la poesia dei pittori della felicità, che basta il muso del tuo gatto o del tuo cane per sentire una felicità lieve.
E impari che la felicità e’ fatta di emozioni in punta di piedi, di piccole esplosioni che in sordina allargano il cuore, che le stelle ti possono commuovere e il sole far brillare gli occhi,
e impari che un campo di girasoli sa illuminarti il volto, che il profumo della primavera ti sveglia dall’inverno, e che sederti a leggere all’ombra di un albero rilassa e libera i pensieri.
E impari che l’amore e’ fatto di sensazioni delicate, di piccole scintille allo stomaco, di presenze vicine anche se lontane, e impari che il tempo si dilata e che quei 5 minuti sono preziosi e lunghi più di tante ore, e impari che basta chiudere gli occhi, accendere i sensi, sfornellare in cucina, leggere una poesia, scrivere su un libro o guardare una foto per annullare il tempo e le distanze ed essere con chi ami.
E impari che sentire una voce al telefono, ricevere un messaggio inaspettato, sono piccolo attimi felici.
E impari ad avere, nel cassetto e nel cuore, sogni piccoli ma preziosi.
E impari che tenere in braccio un bimbo e’ una deliziosa felicità.
E impari che i regali più grandi sono quelli che parlano delle persone che ami…
E impari che c’e’ felicità anche in quella urgenza di scrivere su un foglio i tuoi pensieri, che c’e’ qualcosa di amaramente felice anche nella malinconia.
E impari che nonostante le tue difese, nonostante il tuo volere o il tuo destino, in ogni gabbiano che vola c’e’ nel cuore un piccolo-grande Jonathan Livingston.
E impari quanto sia bella e grandiosa la semplicità.

 
 
 

(BELLISSIMA, LEGGETELA TUTTA)

Post n°8472 pubblicato il 17 Gennaio 2014 da patty1_mah

 Follia decise di invitare i suoi amici a prendere un caffè da lei.Dopo il caffè, la Follia propose:-"Si gioca a nascondino?""Nascondino? Che cos'è?" – domandò la Curiosità."Nascondino è un gioco. Io conto fino a cento e voi vi nascondete, quando avrò terminato di contare, cercherò e il primo che troverò sarà il prossimo a contare."Accettarono tutti ad eccezione della Pigrizia e della Paura.1, 2, 3... la Follia cominciò a contare.La Fretta si nascose per prima, dove le capitò.La Timidezza , timida come sempre , si nascose in un gruppo di alberi.La Gioia corse in mezzo al giardino.La Tristezza cominciò a piangere, perché non trovava un luogo adatto per nascondersi.L'invidia si unì al Trionfo e si nascose accanto a lui dietro un sasso.La Follia continuava a contare, mentre i suoi amici si nascondevano.La Disperazione era disperata vedendo che la Follia era già a 99..."Cento! – gridò la Follia – comincerò a cercare."La prima ad essere trovata fù la Curiosità, poiché non aveva potuto impedirsi di uscire per vedere chi sarebbe stato il primo ad essere scoperto.Guardando da una parte, la Follia vide il Dubbio sopra un recinto che non sapeva da quale lato si sarebbe meglio nascosto.E così di seguito scoprì la Gioia, la Tristezza, la Timidezza.Quando tutti erano riuniti, la Curiosità domandò: "Dov'è l'Amore?".Nessuno l'aveva visto. La Follia cominciò a cercarlo. Cercò in cima ad una montagna, nei fiumi, sotto le rocce. Ma non trovò l'Amore.Cercando da tutte le parti, la Follia vide un rosaio, prese un pezzo di legno e cominciò a cercare tra i rami, allorché ad un tratto sentì un grido.Era l'Amore che gridava perché una spina gli aveva forato un occhio.La Follia non sapeva cosa fare. Si scusò, implorò l'Amore per avere il suo perdono e arrivo fino a permettergli di seguirlo per sempre.L'Amore accettò le scuse….A tutt'oggi l'amore è cieco e la follia lo accompagna sempre.(Cit.)

 
 
 

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