Creato da patty1_mah il 02/10/2007

Sottouncielodistelle

Ai confini dell’infinito, dove cielo e terra si prendono per mano

 

Messaggi del 21/11/2016

ballando al buio

Post n°9702 pubblicato il 21 Novembre 2016 da patty1_mah

 
 
 

Chi si assenta troppo, presto smette di mancare

Post n°9701 pubblicato il 21 Novembre 2016 da patty1_mah

Nella vita bisogna essere presenti. Presenti fisicamente, nella mente e nel cuore ed è quello che ci aspettiamo dalle persone per noi importanti.

 

Tuttavia, ci sono momenti lungo il corso della nostra vita in cui iniziamo a percepire certi vuoti, in cui vediamo che si rompono le abitudini e si fanno strada i silenzi. Quegli sguardi schivi ed i dubbi…

 
Non c’è assenza più dolorosa di quella di chi, nonostante sia al nostro fianco, ci abbraccia con l’indifferenza, con la mancanza di attenzione o con l’ironia. Poche forme di solitudine possono generare tanta sofferenza.
 

Chi si assenta non vuole essere presente e, a volte, si creano situazioni complesse che si prolungano nel tempo attraverso le bugie o le mezza verità. Avere la testa altrove vuol dire smettere di fare attenzione a quello che ci è attorno.

Offrire vuoti alle persone che fanno parte del nostro presente è un modo per fare male e anche ingannare noi stessi. Non è l’ideale per nessuna delle due parti. Tuttavia, c’è anche ci non lo percepisce, chi non si rende conto che il suo non è un
vincolo soddisfacente, sano ed emotivamente sicuro.

Ci sono persone che semplicemente non sanno amare. Non sanno essere presenti, perché concepiscono solo un vincolo: quello a loro stessi. Vi invitiamo a riflettere su questo.

Il vuoto dell’essere che si assenta

In realtà, anche se può sorprenderci, ci sono molti tipi di assenze. C’è chi invece di vivere, sembra solo passare per la vita, senza che nulla catturi davvero il suo interesse; c’è chi dopo aver intrapreso una relazione, affettiva o d’amicizia, inizia a mostrare disinteresse ed apatia da un giorno all’altro.

 
Chi inizia ad essere assente è capace solo di offrire un vincolo fragile, un abbraccio gelato che la maggior parte delle volte precede un addio, un congedo che ci riempirà di incomprensione e delusione.
 

Sono molte le persone che abbiamo lasciato indietro, semplicemente perché si erano raffreddati i legami, perché gli sguardi trasmettevano stanchezza o assenza di complicità oppure perché essere assente era l’unico modo di mantenere l’equilibrio.

Sono processi normali dentro il nostro ciclo vitale. Il nostro Io di ora accumula molte assenze e fasi chiuse in cui lasciamo lo Ieri, persone amate da cui apprendiamo e di cui possiamo sentire la mancanza o meno.

 

Tuttavia, è necessario saper scindere tra queste assenze che caratterizzano un tipo determinato di persone. È possibile che questi casi vi siano noti.

Il partner assente 

La vera presenza non ha niente a che vedere con lo spazio fisico. È una cosa che dobbiamo avere chiaro, che qualcuno stia al nostro fianco non significa assolutamente che sia “presente”, che ci ascolti e, ancor meno, che ci ricambi.

 
  • È possibile che nella mente del vostro partner esistano altri interessi che non rivela, che i suoi desideri scappino verso altri spazi e che per via della sua indecisione, del suo egoismo o della sua paura, non abbia il coraggio di dirvelo a voce alta. È una situazione altamente distruttiva.
 
  • Il partner assente è colui che guarda dall’altro lato quando è con noi oppure che pecca di empatia ed emozionalità per esprimere vicinanza ed affetto. Entrambe le situazioni causano una grande sofferenza.
 Imparare ad essere presente 

È vitale capire che per offrire felicità alle persone che amiamo, non è sufficiente esserci. È importante imparare ad essere presenti non solo per il benessere degli altri, ma anche per il nostro stesso equilibrio psicologico ed emotivo.

Vi spieghiamo alcune semplici soluzioni per riuscirci:

 
  • Provate di più e pensate di meno. Vivete la vostra vita con tutti i sensi, lasciate che essa trascorra in pienezza ed imparate a dilettarvi delle cose più semplici: i sorrisi di vostro figlio, la voce del vostro partner, la brezza del tramonto, il caffè mattutino e quel cuscino fresco che di notte culla il vostro riposo.
 
  • Tornate sempre. Perché siete assenti in questo esatto momento? Forse state ricordando il passato, vi sentite in colpa per un errore oppure state pensando al progetto di domani? Tornate, tornate sempre ed apprezzate quello che avete davanti, il qui ed ora.
 
  • Connettetevi con le vostre emozioni presenti. È probabile che giorno dopo giorno connettiamo di più con le emozioni del passato. Forse per nostalgia, per rimorso, per quella delusione. Tuttavia, tutto questo è solo passato ed il passato non si cancella né si modifica. Imparate a riconoscere e a vivere la vostra emozione presente.
  •  
    Essere presente o assente dipende sempre da quello che proviamo: se amate qualcuno, fatelo con autenticità e riempite spazi. Se non siete innamorati, allontanatevi senza lasciare cicatrici.
     
    La mente è meravigliosashutterstock_254771287

 
 
 

che dire non ho pianto già troppo in vita mia ..me le cerco ma come non piangere leggendo questo...

Post n°9700 pubblicato il 21 Novembre 2016 da patty1_mah

La commovente lettera di un anziano al suo Cane ( stupenda da leggere

Abbiamo trascorso una vita insieme e mai avrei pensato di essere io a doverti salutare. Mai avrei potuto aspettarmi un dolore così grande… TU, il mio amico sincero, il compagno che ha colmato tanta solitudine. Ora ti sono accanto e le mie mani ormai stanche si adagiano ancora su di te, come facevo ieri, quando ogni sera ci ritrovavamo vicini a dividerci quel poco che ci era rimasto. Eppure non ti sei mai lamentato, ti sei sempre preoccupato di distrarmi con le tue capriole e quando mi sentivo poco bene eri come una sentinella ai piedi del mio letto.Ti guardo mentre la mente confonde i ricordi come una palla impazzita, sei tu qui, che dolorante cerchi ancora il mio sguardo come se fosse l’ultima immagine da portarti via. Anche io ti guardo amico caro, mentre cerco di trattenere le lacrime che copiose hanno già raggiunto il cuore. Sono qui compagno mio, sono ancora vicino a te a raccontarti di quando la guerra mi ha rubato troppo presto la gioventù, sono qui, come ieri a raccontarti tra malinconia e rimpianto di quell’amore che mi ha lasciato quel buco nel cuore. Ho vissuto una vita modesta, tutto doveva quadrare, non ci siamo permessi mai neppure una vacanza al mare, ma la tua presenza mi ha fatto vivere di rendita. Sono solo un povero vecchio a cui tu hai donato tanta gioia e affetto. Come farò domani? Nessuno coglierà mai più la mia disperazione, solo TU sei stato la mia famiglia, hai saputo attendere anche intere ore quando a fatica riuscivo a malapena a farti fare un giretto sotto casa per i tuoi bisogni, perchè il freddo mi paralizzava le ossa e a scaldarci erano solo delle vecchie coperte. Eppure mi hai reso felice, così senza rispondermi ti accostavi a me con quel tuo musetto, quasi volessi ogni volta abbozzarmi un bel sorriso. Ciao amore mio, non ti dimenticherò mai e se i miei giorni saranno brevi, conterò i minuti per ritornar da te. Resto qui, sulla mia vecchia sedia a guardare dietro i vetri l’inverno che passa, mentre nel silenzio cerco ancora nella stanza quell’amico che il destino mi ha portato via.

 

font :

 

Il cane che parla con l’anima


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Che c'è di più bello di un abbraccio?

Post n°9699 pubblicato il 21 Novembre 2016 da patty1_mah

Immagine correlata

Vorrei un abbraccio così forte da scacciare ogni dubbio..

 
 
 

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Post n°9698 pubblicato il 21 Novembre 2016 da patty1_mah

~ Le dici magra, si sente grassa.
Son tutte bionde, lei è corvina.
Vanno le brune, diventa albina.
Troppo educata, piaccion volgari.
Troppo scosciata per le comari.
Sei troppo colta preparata,
intelligente, qualificata,
il maschio è fragile, non lo umiliare,
se sei più brava, non lo ostentare.
Sei solo bella ma non sai far niente,
guarda che oggi l’uomo è esigente,
l'aspetto fisico più non gli basta,
cita Alberoni e butta la pasta.
Troppi labbroni non vanno più.
Troppo quel seno, buttalo giù.
Bianca la pelle, che sia di luna.
Se non ti abbronzi, non sei nessuna.
L’estate prossima con il cotone
tornan di moda i fianchi a pallone,
ma per l’inverno la moda detta,
ci voglion forme da scolaretta.
Piedi piccini, occhi cangianti,
seni minuscoli, anzi giganti.
Alice assaggia, pilucca, tracanna.
Prima è due metri, poi è una spanna.
Alice pensa, poi si arrabatta,
niente da fare, è sempre inadatta.
Alice morde, rosicchia, divora,
ma non si arrende, ci prova ancora.
Alice piange, trangugia, digiuna.
È tutte noi, è se stessa, è nessuna. ~

L'Alice sbagliata

 
 
 

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Post n°9697 pubblicato il 21 Novembre 2016 da patty1_mah

 
 
 

proprio vero...

Post n°9696 pubblicato il 21 Novembre 2016 da patty1_mah

 
 
 

;)

Post n°9695 pubblicato il 21 Novembre 2016 da patty1_mah

 
 
 

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con domande, con carezze,
quella solitudine immensa
d'amarti solo io.

Pedro Salinas

 

 
 

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