Sottouncielodistelle
Ai confini dell’infinito, dove cielo e terra si prendono per mano
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Messaggi del 12/12/2016
Post n°9828 pubblicato il 12 Dicembre 2016 da patty1_mah
Scegli la mia timidezza, scegli i miei sorrisi, scegli le mie incazzature. |
Post n°9826 pubblicato il 12 Dicembre 2016 da patty1_mah
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Post n°9825 pubblicato il 12 Dicembre 2016 da patty1_mah
A volte butti giù quello che hai dentro e ti fa paura... più di una settimana fa avevo messo un post..di quello che dovevo fare oggi... non credevo di ricevere tanti in bocca al lupo ..anche da persone non conosciute...mi avete intasato la messaggeria... Vi ringrazio qui siete tanti scusate se non lo faccio singolarmente... ma vi porto con me nel mio cuore...grazie...grazieeeee tante di cuore dimenticavo è andata benino prossimo controllo fra tre mesi... un abbraccio... |
Post n°9824 pubblicato il 12 Dicembre 2016 da patty1_mah
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Post n°9823 pubblicato il 12 Dicembre 2016 da patty1_mah
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Post n°9822 pubblicato il 12 Dicembre 2016 da patty1_mah
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Post n°9821 pubblicato il 12 Dicembre 2016 da patty1_mah
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Post n°9820 pubblicato il 12 Dicembre 2016 da patty1_mah
Parlavo con mia nonna ieri, parlavo di quel lui che mi aveva tradita e ferita…E lei mi ha detto: “Sai, ai miei tempi quando un uomo si innamorava di una donna la amava e la rispettava sempre. Un giorno ero al mercato, io e nonno ci eravamo appena conosciuti e siamo andati a spasso tenendoci la mano. Ad ogni bancarella qualcosa mi meravigliava, bracciali, orecchini, colori, era tutto bellissimo ma a quei tempi i soldi mancavano e non potevo permettermi nulla. Quando mi riaccompagnò a casa mi salutò con un bacio, con la promessa che mi avrebbe chiamato una volta a casa. E lo ha fatto, lo faceva sempre, lo fa ancora adesso e sono passati 50 anni. Il mattino dopo vicino al mio letto trovai una piccola busta, al suo interno c’erano un paio di orecchini bellissimi, di quelli che avrei voluto comprare ma non mi potevo permettere. Brillavano erano la cosa più bella che io avessi mai ricevuto, così lessi il bigliettino che diceva: “Questi orecchini non sono segno del mio amore, ma il sorriso che avrai tu quando li indosserai, si, quello sarà il segno del mio amore.” Lo so che forse ti sembra impossibile che esista ancora un uomo così adesso ma sono quasi sicura che da qualche parte ancora c’è e non smettere di cercarlo, non smettere mai. Perché l’amore non è mai lacrime, tristezza, paura, insicurezza, solitudine, mai. L’amore è amore, e se c’è non smette mai di brillare. Non accontentarti del non amore, abbi coraggio e cerca quello vero. Quello che nessuno ha più il coraggio di provare.” (web) |
Post n°9819 pubblicato il 12 Dicembre 2016 da patty1_mah
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Post n°9818 pubblicato il 12 Dicembre 2016 da patty1_mah
Cerca di accettarti così come sei. Non cambiare per piacere agli altri. Chi ti ama accarezzerà le tue insicurezze. Chi vorrà starti accanto si accoccolerà alle pieghe della tua anima. Sii te stesso sempre. Fatti un dono vero, resta come sei. |
Post n°9817 pubblicato il 12 Dicembre 2016 da patty1_mah
Le ferite più profonde non vengono inferte da coltelli affilati, ma dalle parole, dalle bugie, dalle assenze e dalla falsità. Sono ferite invisibili sulla pelle, ma che fanno male, che sanguinano perché sono fatte di lacrime tristi, quelle che scendono in privato e in silenziosa amarezza…Le ferite più profonde non vengono inferte da coltelli affilati, ma dalle parole, dalle bugie, dalle assenze e dalla falsità. Sono ferite invisibili sulla pelle, ma che fanno male, che sanguinano perché sono fatte di lacrime tristi, quelle che scendono in privato e in silenziosa amarezza…Chi è stato ferito naviga per un po’ di tempo alla deriva. In seguito, quando il tempo ricuce un po’ questi strappi, la persona si rende conto di una cosa: percepisce di essere cambiata, si sente ancora vulnerabile e a volte commette l’errore peggiore, ovvero creare una ferrea barriera di auto-protezione. In essa inchioda la sfiducia e lega il filo della rabbia o persino il filo spinato del rancore. Meccanismi di difesa con cui evitare di essere feriti ancora una volta.Nessuno può vivere eternamente sulla difensiva. Non possiamo divenire inquilini delle baie della nostra solitudine, espatriati dalla felicità. Gestire la sofferenza è un compito crudele che, come direbbe Jung, ci richiede di ritrovarci con la nostra stessa ombra per recuperare la nostra autostima.Nessuno può favorire questa rinnovata unione al nostro posto. È un atto di delicata solitudine che realizzeremo quasi a mo’ di iniziazione. Solo chi riesce ad affrontare con coraggio e decisione i demoni dei suoi traumi può uscire brioso da questo bosco fatto di spine velenose. Tuttavia, è vero che la persona che emerge da questo scenario ostile non sarà più la stessa.Sarà più forte.Il balsamo della mente feritaIl balsamo dell’anima ferita è l’equilibrio. È poter avanzare verso la consapevolezza per liberarsi di tutto quello che pesa, di tutto quello che fa male. Vuol dire cambiare la pelle fragile e ferita con una più dura e più bella che copra un cuore stanco di avere freddo. Bisogna pensare che vi sono molte radici sotto terra che continuano ad alimentare quella del dolore. Ramificazioni che, lungi dal drenare la ferita, la alimentano.Odiare la nostra vulnerabilità è, per esempio, uno di questi nutrienti. C’è chi la nega, chi reagisce a questa apparente debolezza. Viviamo in una società che ci vieta di essere vulnerabili.Tuttavia, un balsamo per una mente ferita consiste nell’accettare le proprie parti più fragili, sapendosi feriti, ma meritevoli di ritrovare la tranquillità, la felicità. L’aspetto importante è amarci abbastanza da accettare le nostre parti rotte senza rancore, senza considerarsi rinnegati dall’affetto proprio ed altrui.Un’altra radice che alimenta la nostra mente ferita è il tarlo del risentimento. Ci crediate o meno, questa emozione tende ad “intossicare” il nostro cervello al punto da cambiare i nostri schemi di pensiero. Il rancore prolungato cambia il nostro modo di vedere la vita e le persone. Nessuno può trovare un balsamo in questa gabbia personale.Queste ferite profonde ed invisibili abiteranno per sempre il profondo del nostro essere. Tuttavia, abbiamo due opzioni. La prima è essere eternamente prigionieri del dolore. La seconda è toglierci la corazza ed accettare e sentire la propria vulnerabilità. Solo in questo modo, giungeranno la forza, l’apprendimento e questo passo catartico verso il futuroSiamo tutti un po’ rotti, ma siamo tutti coraggiosiTrasciniamo tutti le nostre parti rotte. I nostri pezzi persi nei puzzle che non siamo stati in grado di completare. Un’infanzia traumatica, una relazione affettiva dolorosa, la perdita di una persona cara…Ogni giorno ci incrociamo gli uni con gli altri senza percepire queste ferite invisibili. Le battaglie personali che ognuno ha combattuto definiscono chi siamo adesso. Prendere atto di esse con coraggio e dignità ci nobilita, ci rende ai nostri occhi creature molto più belle.Dobbiamo essere capaci di ritrovarci. Gli angoli crepati della nostra anima ci allontanano totalmente dallo scheletro interno che sostentava la nostra identità, il nostro coraggio, la concezione di noi stessi. Siamo come anime sfocate che non si riconoscono allo specchio o che convincono se stesse che non meritano di amare o essere amate di nuovo.Strategie per sanare le ferite con coraggioIn giapponese esiste un’espressione, “Arigato zaishö”, che letteralmente si traduce come “grazie entusiasmo”. Tuttavia, per molto tempo le è stata data un’altra connotazione davvero interessante nell’ambito della crescita personale. Ci dimostra l’impercettibile capacità propria dell’essere umano di trasformare la sofferenza, i rancori e l’amarezza in apprendimento. Apriamo gli occhi da dentro per entusiasmarci di nuovo. Fissarci sulla tortura generata da queste ferite ci allontana del tutto dall’opportunità di acquisire conoscenza e perspicacia. Per riuscirci, dobbiamo evitare che i nostri pensieri si trasformino in un martello che, più volte, colpisce lo stesso chiodo. Poco a poco il buco sarà sempre più grande. Frenare i pensieri ricorrenti di angoscia, rancore o colpa deve essere il primo passo. Allo stesso modo, conviene focalizzare tutta la nostra attenzione al domani. Quando ci troviamo in questa camera buia nella quale ci accompagnano solo l’amarezza ed il rancore, le prospettive di un futuro si spengono, non esistono. Dobbiamo abituarci poco a poco alla luce, al chiarore del giorno, a nuove mete, a nuovi progetti.Forse lungo il corso della vita ci hanno “seppellito” con il velo del dolore causato da queste ferite invisibili. Ad ogni modo, ricordate: siamo semi. Siamo capaci di germinare anche nelle situazioni più avverse per dire a voce alta Arigato zaishö.La mente è meravigliosa |
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