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Riduzionismo Scientifico (1° Capitolo Ricerca)

Post n°56 pubblicato il 24 Settembre 2007 da Piero_Calzona
 

RIDUZIONISMO SCIENTIFICO

Sentimenti o fenomeni dovuti a reazioni chimiche?

 

COS’E’ IL RIDUZIONISMO SCIENTIFICO?  

Tutto l’universo, compresa la natura vivente sulla terra, che ne è una parte, è assimilabile a una gigantesca macchina smontabile e ricomponibile:questo è quello che viene chiamato in due parole riduzionismo scientifico. 

Come conseguenza, la natura è priva di ogni rilevanza morale.  

ESEMPIO:

Immaginiamo di voler conoscere com’è costituita un’automobile ed il suo funzionamento. Se noi la smontiamo pezzo per pezzo ci troviamo con una grande quantità di elementi e possiamo dimostrare attraverso la fisica classica o meccanica razionale che ognuno dei pezzi costituenti ha un compito ben preciso nel contesto globale. Possiamo quindi dire come primo approccio che con il riduzionismo scientifico, attraverso la riduzione in frammenti della nostra auto, ci è possibile fare delle misurazioni, quindi capirne il funzionamento. 

MISURAZIONI:

Cosa vuol dire misurare? Sostanzialmente analizzare: misurare peso, altezza, larghezza, profondità, durezza, posizione nello spazio, velocità, caratteristiche dei materiali usati ecc. Dimostrare, dunque, secondo le leggi della fisica e della matematica che un dato fenomeno è riproducibile secondo il modello Galileano della fisica moderna. Possiamo quindi concludere questa prima parte, sostenendo che attraverso l’indagine fisica e matematica con processi riduzionistici noi possiamo capire un determinato fenomeno nel mondo della materia non vivente o meglio in un sistema cosiddetto simmetrico.                                                     

Possiamo anche dire che attraverso la fisica, quindi la scienza, e poi con l’applicazione delle tecnologie, oggi noi abbiamo a disposizione una grande quantità di mezzi per il benessere dell’umanità. Ciò si può notare soprattutto nel campo della medicina, dove con lo sviluppo di sofisticate apparecchiature si possono diagnosticare malattie che prima era impossibile curare. Il riduzionismo scientifico inquadrandolo in questa ottica è positivo per l’umanità. 

E’ possibile applicare il riduzionismo scientifico alla biologia?  

Le cose cambiano notevolmente quando si parla di materia vivente. Non ci troviamo più in un sistema simmetrico cioè misurabile e riproducibile con le leggi della fisica e della matematica, ma ci troviamo di fronte ad un sistema cosiddetto asimmetrico, dove  la materia vivente si comporta in maniera casuale, segue le leggi della complessità, quindi in modo imprevedibile. Non possiamo prevedere ad esempio l’evoluzione di un singolo neurone nel cervello né possiamo adottare dei processi riduzionistici che ci consentono di fare misurazioni e stabilire con precisione la riproducibilità del fenomeno. 

Critica al riduzionismo biologico.

Alcuni riduzionisti incalliti, tra cui Francis Crick, premio Nobel per la fisiologia e medicina, in merito ai suoi studi sugli acidi nucleici, e alla scoperta,  insieme con l’americano James Waston, della struttura a doppia elica del DNA, avrebbe la pretesa di spiegare la coscienza umana attraverso lo studio di ogni singolo neurone. Altri seguaci del riduzionismo biologico si spinsero oltre dichiarando che “ l’uomo è ciò che mangia “. Il fisiologo olandese Jacob  Moleschott formulò lo stesso pensiero in termini ancora più forti, affermando che “ il cervello secerne pensieri così come i reni secernono urina”, e che “il genio è una questione di fosforo”. 

Riporterò adesso solo alcuni esempi a titolo di provocazione, dove si vede una PSEUDO SCIENZA nel modo di ragionare comune: 

1) La felicità dipende dai geni e non dalle circostanze della vita.

2) L’amore tra due persone dipende dalla produzione di particolari sostanze nel   nostro cervello.

3) L’intelligenza artificiale sostituirà il pensiero dell’uomo.

4) L’embrione è un grumo di cellule.

5) La pazzia è ereditaria.

6) La religiosità è solo un prodotto delle regole sociali.

7) Il cervello umano è un ammasso di neuroni e attraverso il loro studio si può scoprire la coscienza.

8) Il  “Progetto Genoma “ porterà alla sconfitta di tutte le malattie.

9) La vita sulla terra è comparsa per caso.

 

Simili giudizi anche in forma diversa si trovano con facilità nella stampa di divulgazione scientifica corrente – Sicuramente con delle eccezioni – 

Tuttavia, queste e simili affermazioni, che sono segnate dallo SCIENTISMO da supermercato, hanno il piccolo ma elementare difetto di non essere provate. Nessuna delle affermazioni fatte sopra è totalmente falsa, ma neppure totalmente vera. Si tratta di spezzoni di dibattiti scientifici tuttora aperti e oggetto di discussioni scientifiche, non si tratta di acquisizioni certe e definitive.

Purtroppo i giornali cercano spesso la notizia sensazionale e non sempre ciò che viene divulgato corrisponde alla verità.

Riduzionismo biologico.  

Esistono diverse vie che portano alla ricerca della realtà, una è quella lungo la quale procediamo dissezionando oggetti complessi facendoli a pezzi, passo dopo passo, riducendoli in frammenti sempre più semplici. Questo approccio alla natura viene denominato riduzionismo biologico.  

Esso consente infatti di ridurre la spiegazione delle cose complicate ad affermazioni riguardanti le loro componenti, portandola agli estremi, esso riduce: la psicologia umana alla biochimica  - la biochimica alle strutture molecolari – la struttura molecolare alla fisica atomica – la fisica atomica alla fisica nucleare – la fisica nucleare alla fisica della particelle e ancora ai campi quantistici o alle supercorde e da queste ultime forse alla matematica.

Ma tutto questo può essere solo pura congettura. Ci sono tante teorie ma pochi fatti reali.  

La biologia non potrà mai essere “ ridotta “ alla fisica perché è una scienza storica, che studia individui molto variabili, nei quali l’emergenza di nuove proprietà ai livelli superiori di analisi ( proprietà non prevedibili dalla conoscenza dei livelli superiori ) è molto forte. 

CONCLUSIONI:  

Ci sono dunque ancora tanti misteri da chiarire e c’è un mistero con la M maiuscola, è il mistero che riguarda l’origine e il fine ultimi delle cose, della realtà. Questo mistero, che molti chiamano Dio, sfugge per definizione all’indagine scientifica. Sfugge all’indagine scientifica non perché non esiste, o perché non ci sono prove scientifiche che esista, ma semplicemente perché non è possibile fare una misura di quanto pesa, qual è la sua velocità, dove comincia e dove finisce. La scienza non può nulla, ma questo non significa che sia in contrasto con la religione, sono due campi distinti. 

Io sono un semplice lettore, credo nell’arte, nella creatività umana, nelle sensazioni che una immagine o un brano musicale possono far nascere nell’animo umano, e sono sentimenti indescrivibili. Ciò che so e credo non è misurabile in termini scientifici, e non e’ neppure riproducibile in termini pratici: dunque non esiste?

Cos’è il sentimento in termini scientifici?                                                                   

Cos’è l’intuizione? 

L’immaginazione è misurabile? 

Eppure tutto ciò esiste e i suoi frutti sono misurabili dalla nostra sensibilità. L’uomo è un essere mentale che concepisce l’infinito, ma che abita in un corpo che ha limiti e vede limiti. La nostra conoscenza è necessariamente determinata da questa straordinaria doppia natura, l’infinito cercato ed il finito abitato. Credo che la realtà sia come una lunga galleria buia e noi all’interno vediamo solo una piccola parte, avendo a disposizione una esile luce che è la nostra ragione, Ciò che vediamo è una realtà parziale, che, comunque, ci ha permesso fino ad ora, di costruire una tecnologia talmente complessa da raggiungere perfino gli altri pianeti. Su Marte ci siamo arrivati. Quindi la matematica e le altre scienze che si propongono questo obbiettivo sono certamente vere e verificabili. Ma un veicolo spaziale è solo un complicato e magnifico sasso con un motore. Un uccello è più efficace nel suo rendimento energetico ed è un essere molto più complesso.

La nostra conoscenza è frammentaria, ma non è falsa, il riduzionismo funziona perché altrimenti non avremmo né trapani né automobili, che invece esistono e ci rendono la vita più facile. Il riduzionismo esiste perché è ancora utile a produrre cose, ma ci accorgiamo che non è sufficiente a comprendere tutto. Ecco perché il linguaggio dell’arte e dei sentimenti descrivono meglio l’indescrivibile. Il contorno di una foglia può essere descritto da equazioni, ma quando si arriva alle interazioni cellulari e poi a quelle molecolari e poi a quelle atomiche, la matematica le scienze si muovono a tentoni. Forse l’arte, la creatività, i sentimenti, fanno parte di un mondo dove né la matematica né le scienze saranno in grado di spiegare in modo razionale e scientifico il loro significato, ma anche se ciò, un giorno, fosse possibile, rimarrebbe sempre la splendida domanda : perché l’uomo è dotato di queste caratteristiche singolari che sono motivo unico della sua esistenza ?

 

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Commenti al Post:
La_FigliaDelCapitano
La_FigliaDelCapitano il 25/09/07 alle 09:50 via WEB
Il caso non è fortuito, ma un concatenamento di eventi che porta in una direzione anzichè un'altra......e laddove non c'è ragionamento logico ma reazioni biologiche e chimiche le direzioni vanno dove possono esistere (logica naturale) Noi siamo abituati a schematizzare, dare un senso compiuto ad ogni cosa......ma dobbiamo imparare ad accettare la casualità come "processo metodico e sensato" in cui non debba esserci un "direttore d'orchestra" (Dio) ma un insieme di fattori che concorrono alla realizzazione di un evento naturale. Questa logica naturale porta in varie direzioni.....ciascuna delle quali ha motivo d'essere oltre il nostro ragionamento. I sentimenti e le emozioni non sono solo un "processo chimico", ma, al contrario, il suddetto serve alla realizzazione degli stessi per un motivo ben preciso NON fine a se stesso (che ovviamente và oltre il nostro raginamento) Poco importa se nascono dalla magia di uno stregone o da componenti e processi chimici fisiologici....il fine ha importanza maggiore della loro stessa genesi. La vita ha motivo d'essere che và oltre la nostra difettosa logica.....forse un domani saremo abbastanza evoluti per comprenderlo. Buona giornata, LFDC
 
 
Piero_Calzona
Piero_Calzona il 25/09/07 alle 16:54 via WEB
Ciao LFDC, intanto ti ringrazio per aver espresso il tuo pensiero, diciamo che in parte sono d’accordo con te, ma forse non sono stato abbastanza chiaro su una cosa, riporto qui quello che ho scritto a proposito dei sistemi simmetrici e asimmetrici che sono il vero senso di quello che volevo evidenziare ed anche una piccola premessa sull’intelligenza artificiale, che vuole essere una risposta alle tue affermazioni: “Le cose cambiano notevolmente quando si parla di materia vivente. Non ci troviamo più in un sistema simmetrico cioè misurabile e riproducibile con le leggi della fisica e della matematica, ma ci troviamo di fronte ad un sistema cosiddetto asimmetrico, dove la materia vivente si comporta in maniera casuale, segue le leggi della complessità, quindi in modo imprevedibile. Non possiamo prevedere ad esempio l’evoluzione di un singolo neurone nel cervello né possiamo adottare dei processi riduzionistici che ci consentono di fare misurazioni e stabilire con precisione la riproducibilità del fenomeno.” Ecco la premessa di cui ti parlavo: “Alcuni studiosi dell’intelligenza artificiale ( I. A.) , sostengono che il pensiero umano è costituito da una serie di simboli cognitivi e dalla capacità di trasformarli e manipolarli – ed è proprio quello che fanno i calcolatori, elaborare simboli. La differenza tra pensiero umano e quello artificiale e’ la consapevolezza. La potenza di calcolo di un computer è superiore a quella umana per velocità, ma non per comprensione autonoma. L’uomo capisce quello che sta facendo, ne conosce il significato e lo scopo. Per questo i processi umani non potranno mai essere riprodotti da una macchia per quanto potente o complessa possa essere. Roger Penrose uno degli autori più prestigiosi del momento, professore di matematica all’università di Oxford e che ha collaborato con Stephen Hawking alla elaborazione di un importante teorema sui buchi neri è pronto a dimostrare, con due bellissimi libri, ( Ombre della mente e La mente nuova dell’Imperatore ) che il pensiero umano – coscienza – autocoscienza, non possono essere paragonati a un computer. Penrose si basa sul teorema di Godel o dell’incompletezza. In altri termini, Godel dimostrò l’impossibilità di costruire un sistema logico matematico in grado di offrire una certezza globale, in esso vi sarà sempre qualcosa di non deducibile,di cui sarà impossibile trovare una dimostrazione. Il TEOREMA di GODEL dimostra che nei sistemi matematici, vi sono enunciati veri che non sono dimostrabili come teoremi del sistema. Una versione particolare del Teorema di Godel, l’insolubilità del problema dell’arresto, può essere usata per dimostrare che il nostro comportamento cosciente non può nemmeno essere simulato con il computer. Il problema dell’arresto, come vedremo, è un problema matematico puramente astratto che riguarda la possibilità di ottenere una serie di procedimenti matematici capaci di determinare se un’operazione computazionale si fermerà. ( Ad esempio, se programmiamo il nostro computer per iniziare con la sequenza 1, 2, 3, ………….) E per trovare un numero maggiore di 8 , il computer si fermerà a 9 ; ma, se gli chiediamo di trovare un numero dispari che sia la somma di due numeri pari, non si fermerà mai perché tale numero non esiste. E possibile dimostrare che vi sono procedimenti computazionali che non si arrestano, che non possono essere dimostrati tali con metodi computazionali, ma che possiamo tuttavia cogliere come inarrestabili. I neuroni sono computabili, ovvero le loro diverse caratteristiche possono essere simulate con il computer. Quindi essi non possono spiegare la coscienza poiché la coscienza presenta caratteristiche non computabili. Per spiegare la coscienza abbiamo bisogno di qualcosa di autenticamente non computabile. Penrose qui tenta di spiegare in maniera rivoluzionaria una sua teoria nel campo della fisica quantistica, e quindi conferma che ci vorrebbe una rivoluzione nel campo della fisica, questo dovrà appartenere ad un livello subneurale, probabilmente al livello dei microtubuli dei neuroni. Sappiamo per definizione matematica e anche attraverso un processo intuitivo e deduttivo, che si può dare la definizione di Infinito, ma cos’è l’infinito? Possiamo solo concepirlo per logica, ma non arrivare alla sua completezza altrimenti non sarebbe più infinito. Il teorema di Godel consiste nel fare deduzioni logiche a partire da assunzioni date, non può dare in generale un sistema di cui siano dimostrabili sia la completezza sia la contraddittorietà. Ci sarà sempre una verità che sta più in là e non può essere raggiunta partendo da una collezione finita di assiomi. Quindi la logica dell’uomo riesce a dare una risposta all’incompletezza, anche se non dimostrata, una macchina ( computer ) no, perché è dotata di dispositivi privi di consapevolezza. RETI NEURALI Un computer compie circa 10 milioni di calcoli al secondo, ma i calcoli vengono fatti in modo seriale cioè uno dopo l’altro, il cervello invece compie delle operazioni più lente ma basta pensare ai circa 1 milione di assoni che partono dalla retina e arrivano alla corteccia visiva e trasmettono i dati tutti in una volta ( dati paralleli ). Quindi se un computer sbaglia un solo dato di un programma può causare conflitti disastrosi, mentre il cervello su un milione di dati ( assoni in parallelo ) se ne perde qualcuno il fenomeno è quasi irrilevante. Quando un computer riceve un dato input ci sarà un solo output, invece nel cervello quindi nei neuroni non è cosi, è più variabile, le cellule nervose sono infatti soggette a segnali che possono modulare il loro comportamento e alcune proprietà si modificano durante l’attività computazionale, che io chiamerei pensiero, e non ha niente a che fare con la computazione di un computer. Un tipico neurone può ricevere da qualche centinaia a molte decine di migliaia di segnali in entrata, e il suo assone proietta in modo altrettanto molteplice. Un transistore o una porta logica, unità fondamentale di un computer, può ricevere solo pochi input ed emettere di conseguenza solo pochi output. Ogni area del cervello ( MODULI ) è specializzata per quella determinata funzione, ma tutte le aree interagiscono tra loro in maniera olistica ( per approfondimenti sul funzionamento del cervello vedere bibliografia ). Infine mentre un computer è stato progettato da ingegneri deliberatamente , il cervello si è evoluto per selezione naturale nell’arco di milioni di anni. Da qui lo stile progettuale dell’evoluzione è completamente diverso. Oggi tutti i tentativi che si fanno sull’I. A. quindi sulle reti neurali artificiali, sono costituiti da dispositivi elettronici, quindi con alto rischio di mal funzionamento, inoltre più i sistemi diventano complessi più aumenta la probabilità di malfunzionamento. Le problematiche possono essere tante, dall’alimentazione a falsi contatti o chip difettosi ecc. oltre tutto questi componenti attivi e passivi non sono dotati di proprietà di auto immunizzazione come invece questa caratteristica è presente nella materia vivente. La differenza tra uomo e macchina , però non può essere limitata solo al puro e semplice calcolo, ci sono delle cose di straordinaria importanza che bisogna prendere in considerazione. Nell’uomo si verificano delle cose straordinarie: l’amore – l’intuizione – la creatività musicale – l’arte – l’allegria – la tristezza – l’umiltà – il dolore – l’odio – la gioia – la solidarietà – l’ansia – la carità – e tanti altri sentimenti che sono unici. Non può cadere tutto ciò nella sola differenza computazionale di un calcolatore anche se molto complesso, esso non fa altro che manipolare dei dati oltre tutto forniti da noi. Quindi credo che l’uomo sia unico nel suo genere, non può essere paragonato a nessuna macchina. L’unica cosa che possiamo capire con l’evoluzione della scienza e della tecnologia nel tempo sarà probabilmente il funzionamento più analitico del cervello al livello neuronico ma non credo che si potrà dare una risposta razionale sulla coscienza o dare una risposta al perché della stessa vita. Il trascendente non si può sperimentare, la fede probabilmente è l’unica difesa che ci permette di valorizzare ancora l’uomo cosi com’è.
 
 
annette2006
annette2006 il 07/10/07 alle 12:37 via WEB
io penso che noi tutti compresi gli animali e le piante, insomma noi,uomini,natura cosmo, siamo un insieme, non possiamo esistere se non in una catena invisibile, e come una macchibna se non funziona un pezzo la macchina si ferma, noi se non curiamo tutto quello che è noi ci autodistruggiamo, potrebbe essere anche la fine predestinata, ma a me dispiacerebbe, dunque amiamoci e non facciamoci male, rispettiamo tutti gli aspetti del nostro io con l'insieme, natura,cosmo,pensiero,corpo, ciao anna
 
massimiliano.pro
massimiliano.pro il 25/09/07 alle 10:58 via WEB
grazie per la visita al blog. Spero il mio libro ti piaccia
 
m.eli
m.eli il 25/09/07 alle 16:10 via WEB
Complimenti per il blog e molto belle le tue foto. Un saluto, Eli.
 
SUPERLIGHT0
SUPERLIGHT0 il 26/09/07 alle 20:13 via WEB
RIGUARDO IL PUNTO 6 DEL SUO ELENCO, MI PERMETTO DI SUGGERILE QUESTA LETTURA, SCUSI L'INTRUSIONE. BUONA SERATA Prima via: “Ex motu”: « tutto ciò che si muove è mosso da un altro. Perché muovere significa trarre qualcosa dalla potenza all’atto; e niente può essere ridotto dalla potenza all’atto se non mediante un essere che è già in atto. È dunque impossibile che sotto il medesimo aspetto, una cosa sia al tempo stesso movente e mossa, cioè che muova sé stessa. Ora, non si può procedere all’infinito, perché altrimenti non vi sarebbe un primo motore, e di conseguenza nessun altro motore, perché i motori intermedi non muovono se non in quanto sono mossi dal primo motore . Dunque è necessario arrivare ad un primo motore che non sia mosso da altri; e tutti riconoscono che esso è Dio. » Seconda via: “Ex causa”: « in tutte le cause efficienti concatenate la prima è causa dell’intermedia e l’intermedia è causa dell’ultima ora, eliminata la causa è tolto anche l’effetto: se dunque nell’ordine delle cause efficienti non vi fosse una prima causa, non vi sarebbe neanche l’ultima, né l’intermedia. Ma procedere all’infinito nelle cause efficienti equivale ad eliminare la prima causa efficiente . Dunque bisogna ammettere una prima causa efficiente, che tutti chiamano Dio. » Terza via: “Ex contingentia”: alcune cose nascono e finiscono, il che vuol dire che possono essere e non essere. Ora, è impossibile che cose di tal natura siano sempre state . Se dunque tutte le cose possono non esistere, in un dato momento niente ci fu nella realtà. Ma se questo è vero, anche ora non esisterebbe niente, perché ciò che non esiste, non comincia ad esistere se non per qualcosa che è. Dunque, non tutti gli esseri sono contingenti, ma bisogna che nella realtà vi sia qualche cosa di necessario. negli enti necessari che hanno altrove la causa della loro necessità, non si può procedere all’infinito . Dunque, bisogna concludere all’esistenza di un essere che sia di per sé necessario, e non tragga da altri la propria necessità, ma sia causa di necessità agli altri. E questo tutti dicono Dio. » Quarta via: “Ex gradu”: « il grado maggiore o minore si attribuisce alle diverse cose secondo che si accostano di più o di meno ad alcunché di sommo e di assoluto; come dice Aristotele, ciò che è massimo in quanto è vero, è tale anche in quanto ente. Ora, ciò che è massimo in un dato genere, è causa di tutti gli appartenenti a quel genere . Dunque vi è qualche cosa che per tutti gli enti è causa dell’essere, della bontà e di qualsiasi perfezione. E questo chiamiamo Dio. » Quinta via: “Ex fine”: alcune cose, le quali sono prive di conoscenza, cioè i corpi fisici, operano per un fine . Ora, ciò che è privo d’intelligenza non tende al fine se non perché è diretto da un essere conoscitivo ed intelligente, come la freccia dell’arciere. Vi è dunque un qualche essere intelligente, dal quale tutte le cose naturali sono ordinate a un fine: e quest’essere chiamiamo Dio. » (Tommaso d’Aquino. Summa theologiae, I, ) Inoltre si deve evidenziare che la fede in Dio è qualcosa che travalica la ragione umana, c’è’ un aspetto straordinario che è proprio quello dell’amore.
 
 
Piero_Calzona
Piero_Calzona il 26/09/07 alle 21:04 via WEB
Mi dispiace tanto SUPERLIGHTO, ma non hai afferrato l’essenza di questo post. È chiaro che il punto 6, a cui ti riferisci è una provocazione, ciò significa che l’ho inserito apposta per evidenziare tutte le congetture, le teorie, le credenze e quant’altro che l’umanità con diversa ottica cerca di spigare, difatti se hai letto bene c’è scritto: “Tuttavia, queste e simili affermazioni, che sono segnate dallo SCIENTISMO da supermercato, hanno il piccolo ma elementare difetto di non essere provate. Nessuna delle affermazioni fatte sopra è totalmente falsa, ma neppure totalmente vera. Si tratta di spezzoni di dibattiti scientifici tuttora aperti e oggetto di discussioni scientifiche, non si tratta di acquisizioni certe e definitive.”. il mio messaggio in questo capitolo, che ho scritto tempo fa nel mio sito ufficiale: www.impressionisoggettive.it , è semplicemente basato sulla differenza che esiste tra Immanente e Trascendente. Mentre nell’Immanente attraverso il RIDUZIONISMO è possibile verificare con le leggi della fisica e della matematica alcuni processi fisici, quindi analizzare con precisione il funzionamento di un determinato meccanismo, il riduzionismo non si può applicare, ad esempio alla mente umana, per spiegarne il mistero della coscienza, del pensiero umano, dei sentimenti. Per sintetizzare, nella mia conclusione, se l’hai letta, è scritto abbastanza chiaramente che il Trascendente non può essere spiegato scientificamente, ecco che il riduzionismo scientifico in questo caso rientra solo e unicamente nel mondo dell’Immanente. Per quanto riguarda la lettura che mi hai fatto leggere, condivido in parte il contenuto in quanto su circa sette miliardi di persone ci sono circa 120 religioni diverse, etiche diverse, credenze diverse, il motore che fa muovere tutto in questo caso dovrebbe essere un unico Dio per tutti, ma su questo nostro Mondo purtroppo non è così, 120 religioni diverse dimostrano esattamente il contrario di quello che asserisci, anche se non è da precludere l’esistenza di una ENTITA’ DIVINA. Come ho già scritto, la logica dell’uomo non può andare oltre l’Immanente, oltre c’è solo una ipotesi scaturita dalla nostra necessità dello STRAORDINARIO. Ti invito a rileggere con molta calma questo post. In ogni modo, ti ringrazio per aver espresso il tuo pensiero. Un caro saluto Piero
 
songo1
songo1 il 28/09/07 alle 20:04 via WEB
Buonasera, non ci sono parole per spiegare i sentimenti e l'arte e tutto ciò che è creatività,perché sfuggono per definizione ad ogni tipo di definizione.Invito ad ascoltare e guardare i 4 minuti di esecuzione al pianoforte della protagonista del film "Quattro minuti".Buona serata.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 30/09/07 alle 14:58 via WEB
Buongiorno e buona domenica!
 
bettyshort
bettyshort il 01/10/07 alle 12:40 via WEB
Ho letto un pò il tuo blog,vorrei farti i miei complimenti per come sei e con quanta professionalità e verità affronti il tuo lavoro-Betty
 
 
Piero_Calzona
Piero_Calzona il 02/10/07 alle 09:32 via WEB
Grazie Betty, sei molto gentile. Spero solo una cosa, che ciò che scrivo possa servire a far riflettere le persone intorpidite dal sonno dell’indifferenza… un caro saluto, Piero
 
illuminailcuore
illuminailcuore il 01/10/07 alle 19:14 via WEB
ciao, ho letto la tua introduzione, quello che fai è molto importante e interessante. Io cerco di fare la stessa cosa analizzando la storia. Sono Laureato in Storia e continuo ad esaminare tutte le falsità insite nella storia umana. Rriguardo al riduzionismo scientifico concordo pienamente riguardo il suo potere aberrante che ha sulla mentalità contemporanea. Una bella mano gliela ha fornita il DARWINISMO, attenzione non Darwin che rimane uno studioso eccellente. Il DArwinismo ampliando e non di poco le scoperte di Darwin ha originato una filosofia aberrante che è poi stata alla base delle correnti antisemite del '900. La legge del più forte poi sopravvive ancora oggi come mentalità dell'arrivare primi a tutti i costi e del surclassare l'altro in qualsiasi campo. Una mentalità veramente opposta a quella della solidarietà e dell'amore reciproco nonchè alla carità. L'effetto è una società sempre più raffreddata nei rapporti sinceramente amorosi tra individui. L'egocentrismo, il cinismo, il delirio di omnipotenza, solo alcuni degli atteggiamenti che impediscono il vero relazionarsi e sono tutti atteggiamenti effetto dell'obbedienza ad un unica volontà : guadagnare il mondo e il successo a scapito dell'amore e dei valori. Alcuni dicono che sono troppo pessimista, io gli rispondo che è vero, e che ciò che vedo accadere intorno a me non mi incoraggia a non esserlo.
 
 
Piero_Calzona
Piero_Calzona il 02/10/07 alle 09:53 via WEB
Ti ringrazio tantissimo Illuminailcuore per il tuo commento, in effetti quello che sto cercando di fare con questa mia ricerca è di indagare su una cultura che ci è stata tramandata dai nostri avi e che è “intrisa” di paradigmi culturali ormai obsoleti. Nei prossimi capitoli che posterò, cercherò di fare un’attenta analisi anche sul neodarwinismo, ultradarwinismo e darwinismo sociale che, come affermi tu, sono delle correnti di pensiero che portano facilmente al fenomeno dell’antisemitismo. Ti anticipo solo una piccola parte che posterò tra breve: “In questi ultimi anni con le nuove discipline scientifiche genetica e biochimica, i cambiamenti di rotta non sono mancati. Nuove congetture, nuove teorie, e nuove discipline, come la sociobiologia, ultradarwinismo e darwinismo sociale hanno fatto sentire la loro influenza sulla società umana. Hanno avanzato delle ipotesi che sono degne di una dura critica. La sociobiologia e l’ultradarwinismo sono il tentativo di spiegare biologicamente la cultura e l’organizzazione sociale nell’uomo. Sono delle discipline da prendere con le molle, anche perché avanzano delle ipotesi che fanno quasi paura. In definitiva, il nostro comportamento, la nostra coscienza ed il nostro libero arbitrio sarebbero il risultato di azioni di particolari geni, secondo queste discipline ci sarebbero geni per ogni manifestazioni dell’uomo, sia culturali che fisiche, ci sarebbero dunque geni responsabili dell’alcolismo, dell’intelligenza, dell’omosessualità, aggressività, altruismo, ecc, insomma un gene responsabile per ogni cosa. Gli individui, in quest’ottica, non svolgono alcuna funzione esistenziale se non quella di garantire la riproduzione dei geni”. Un caro saluto, Piero
 
   
illuminailcuore
illuminailcuore il 02/10/07 alle 18:20 via WEB
Si, l'ho notato anch'io, non si fa che ricondurre tutto ai geni. Il guaio è che molti ci finiscono per credere in queste fandonie. L'effetto è più grave di quello che si pensa, perchè le persone che credono in queste cose finiscono per considerare l'uomo soltanto una macchina biologica e non un essere che prova dei sentimenti, delle emozioni. Non esistono nemmeno più vizi e virtù con le relative responsabilità del caso. Invece io credo molto nelle virtù per elevarsi dai vizi : Socrate diceva che dalle virtù nascono tutte le ricchezze. Quindi se siamo una società che non coltiva più l'anima e le sue cose interiori cosa siamo destinati a diventare? Ci vogliono tutti macchine biologiche interessate soltanto ai beni primari e più bassi. Io però credo nella piccola rivoluzione individuale e quotidiana di non farmi abbassare e ridurre a questo. Credo che la somma delle perosne che scelgono di non stare a questo assurdo gioco del riduzionismo impegnate a testimoniare la falsità di questo, potrà sempre servire da lampione per illuminare dal buio della coscienza nella quale ci vogliono gettare. Ciao, e ti ringrazio per tutto quello che fai e che fotografi, mi hai aperto gli occhi su tante cose.
 
stella112
stella112 il 02/10/07 alle 11:58 via WEB
Molto interessante l'argomento, devo tornare a leggerti con più calma, a presto... Ciao e buon pranzo...
 
PAMMFN
PAMMFN il 05/10/07 alle 08:16 via WEB
buongiornissimo.....Nelluda
 
annette2006
annette2006 il 05/10/07 alle 13:55 via WEB
ciao passa da me e dimmi cosa ne pensi di mastella
 
merendero77
merendero77 il 05/10/07 alle 14:52 via WEB
La civiltà sta morendo...i nuovi barbari del cosumismo ci hanno invaso e fanno tabula rasa...nelle nostra anime!
 
illuminailcuore
illuminailcuore il 18/10/07 alle 21:20 via WEB
Non c è nulla di più pericoloso dell'intelligenza senza il cuore. Il più grande male odierno mi sembra proprio questa esaltazione dell'intelligenza da un lato e questa negazione quasi totale del cuore dall'altro. Nessun uomo può essere veramente felice senza amore. Un uomo senza l'amore può sentirsi tante cose, può illudersi di essere tante cose, ma non potrà mai sentirsi umano. Non potrà mai sentire il calore della commozione. Senza questo calore l'uomo non è che un essere spento, uno scheledro in cui lo spirito più non soffia, le cui ossa sono inardidite e senza alcuna traccia di vita. Senza spirito l'uomo è soltanto uno scheletro senza vita. Uno scheletro che non sa più concepire e nè amare la vita. Non sentendo più il soffio della Vita nelle sue membra quest'uomo inscheletrito, quest'uomo che le membra le ha smarrite, non sa più riconoscere il valore della vita. Ha preferito indagare e concepire altre spiagge e altri continenti lontanissimi da quelli che ospitano la vita. Ha cominciato a trasformare i luoghi della vita in luoghi della non vita. dove c 'erano la tranquillità e la gioia dei prati,dei boschi e degli animali ha cominciato a costruire metropoli, autostrade, inquinamento e rumori. Il deserto è cominciato ad avanzare mentre la vita a retrocedere. Quello stesso deserto arido che l'uomo inscheletrito si portava dentro lo ha riversato anche fuori creando il deserto intorno a se. Dopo aver negato la vita dentro se stesso quest'uomo l'ha voluta negare anceh fuori di se. Così assistiamo al fatto che il suo cuore indurito stranamente coincida con l'aridità del cemento. E ogni volta che fa troppo caldo ci viene in mente l'aridità dell'uomo nei confronti del mondo e della creazione. Ogni volta che qualcuno muore di fame ci viene in mente quell'aridità e quell'indifferenza portata da ogni cuore indurito. Ci viene in mente che anche il nostro cuore non è così molle e vivo. Quando parli o gridi ad un muro questi non ti risponde. Ho tanta paura che questo nostro andare avanti, sia in realtà un impietrirci. Se diventiamo un muro gli altri potranno gridarci il loro dolore e noi saremo li a non rispondere perchè siamo diventati tanti muri. Tanti muri che hanno cementato la vita e che hanno cucito le bocche dei giusti e lasciato aride le bocche dei poveri e degli affamati. tanti muri che hanno paura di amare e di aprirsi all'amore, hanno paura di apparire molli e perciò di commuoversi e di mostrarsi sensibili. Ma è una paura pericolosa quella che ci spinge a restare muri. Dal non dialogo nascono i diverbi e le incomprensioni, nascono i conflitti e le guerre. Le incomprensioni sono pericolose. Non ascoltare vuol dire non avere misericordia, non avere considerazione e non essere fraterni. Vuol dire non venir incontro agli altri e non accogliere gli altri. >Bisogna avere il coraggio di rompere il muro, di essere sensibili e aperti, bisogna avere il coraggio di amare. Se non intraprenderemo questo coraggio gli uomini saranno sempre più cinici e chiusi fra di loro. Crederanno che il fine della vita è vincere e sopraffare. Ma questo non è il fine della vita, ma qualcosa che va contro la vita, perchè non c'è altro fine che non si riveli contro la vita che non sia il coraggio di amare. Amare infatti è desiderare la vita propria e degli altri nella sua espressione più vera e gioiosa, quella della Creazione. ( Ispirato da un verso di Isaia )
 
grazia.pv
grazia.pv il 01/11/07 alle 22:00 via WEB
Ecco il mistero dell'uomo, i suoi sentimenti, i suoi sogni. Perchè due persone s'innamorano? Solo per un fatto chimico? Mi sembra una definizione alquanto semplicistica. Perchè due persone si desiderano e stanno bene insieme? Sono solo animali? Direi proprio di no. Eppure qualcuno lo afferma. Perchè quando mi sento felice ho piu' forza per svolgere il mio lavoro? Cosa succede dentro il mio corpo? Perchè una persona anche malata gravemente può guarire spontaneamente, senza per questo gridare al miracolo? Buona serata.
 
 
Piero_Calzona
Piero_Calzona il 02/11/07 alle 09:45 via WEB
In effetti questo post vuole essere una risposta chiara a quella cultura pseudo scientifica che vuole a tutti i costi dimostrare tutto, ma dalle analisi si evince che oltre la logica umana nessuno ha facoltà di affermare congetture da supermercato. Grazie per il tuo commento, Piero
 
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