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Determinismo (2° Capitolo Ricerca)

Post n°57 pubblicato il 08 Ottobre 2007 da Piero_Calzona
 

DETERMINISMO SCIENTIFICO 

Libero arbitrio o predestinazione? 

(Prima parte)

 

COS’E’ IL DETERMINISMO SCIENTIFICO?

Col termine “ DETERMINISMO “ s’intende la concezione per cui in natura non avviene nulla a caso, ma tutto accade in virtù della connessione necessaria tra i fenomeni secondo il principio di causalità. Ogni evento è determinato da una causa ben precisa. Secondo questa tesi è possibile determinare con precisione tutto ciò che avviene in natura in ogni istante, non solo, ma conoscendo tutte le posizioni degli oggetti e delle forze naturali permetterebbe di predire lo stato del mondo futuro con assoluta precisione. La mentalità causalistica e deterministica ha rappresentato uno degli ingredienti fondamentali della scienza, che è nata e si è sviluppata proprio in virtù del desiderio di trovare le cause e le leggi che le determinano.

 

EVOLUZIONE DEL DETERMINISMO.

Con l’avvento delle nuove teorie sulla meccanica razionale o fisica classica e cioè con le scoperte di Newton e Galileo Galilei, l’uomo aveva capito che se si conoscono le proprietà di un corpo: ( massa, forma, ecc. ), le sue condizioni iniziali di moto:  (posizione, velocità, ecc. ) e le condizioni esterne ( campi di forze, ecc. ), è possibile determinare in modo esatto il suo comportamento negli istanti successivi.            

Un esempio emblematico è lo studio sulla gravitazione universale e il movimento dei pianeti formulate da Newton. Quindi il determinismo vuole che noi viviamo in un mondo dove sono le leggi della natura a determinare tutti gli eventi, dove tutto è predeterminato, il futuro è già segnato, già tracciato. E l’uomo non può intervenire, non può cambiare il corso degli eventi: l’azione umana, la sua decisione, la sua razionalità, la sua libertà sono pura illusione.Tutto è determinato, quindi tutto è spiegabile con le leggi della natura. La conseguenza logica implicata da questa visione è che, una volta individuate quali siano le leggi che governano il mondo, sia possibile poi vedere nel passato come nel futuro, calcolare con precisione matematica ciò che accadrà, quindi una sorta di veggenza scientifica. 

LA PRIMA SCONFITTA DEL DETERMINISMO.

Nel mondo reale, (quello che percepiamo, il macroscopico ), si verificano dei fenomeni misurabili attraverso le teorie della fisica classica di Newton. Per determinare la posizione, il tempo e la velocità di un determinato corpo, ( corpo inteso come grande agglomerato di atomi ), sono necessarie una serie di calcoli, ed il loro risultato sarà di grande precisione matematica.  

Vogliamo, ad esempio, determinare la velocità di un’auto, dove lo spazio S e il tempo T hanno un certo valore, possiamo farlo con le leggi della fisica classica o meccanica razionale: V =  S / T . – VELOCITA’ = SPAZIO / TEMPO – Lo stesso vale per il movimento dei pianeti, anche se con calcoli più complessi, fatti da grandi e sofisticati calcolatori.

Quando però tra il 1890 e il 1920 si è visto che le particelle atomiche, in particolare un fotone, poteva essere contemporaneamente sia onda che corpuscolo, la fisica classica di Newton è andata in crisi, cosi anche il determinismo scientifico, perché si è visto dagli esperimenti che un fotone non poteva essere determinato nella sua posizione e velocità, perché si comportava in maniera completamente diversa dai corpi materiali. In effetti è stato Werner Heisenberg a dimostrare il “ principio di indeterminazione delle particelle atomiche “. Il principio sostiene che possiamo sapere dove si trova una particella atomica in un determinato istante, oppure dove essa stia andando, ma non entrambe le cose, più precisa è la sua posizione  meno precisa sarà la sua quantità di moto ( massa x velocità ).  

Esempio:

Consideriamo l’analogia con una società di assicurazione: essa può prevedere in maniera molto affidabile la durata media della vita dei cittadini maschi, ma se intendesse farlo per ogni singola persona potrebbe sbagliarsi di molto. Questo ci fa capire che le particelle vanno prese in grande quantità, quindi in maniera statistica per poter avere una visione approssimativa nel calcolo, mentre se prendiamo un singolo elemento ( particella elementare ) il calcolo sarà diverso dalla fisica classica, siamo quindi nell’indeterminazione.

CRITICA AL DETERMINISMO.

Con la scoperta di Werner Heisenberg sul principio di indeterminazione il determinismo scientifico ha avuto una prima sconfitta. Il determinismo è privo di ogni fondamento: non sarebbe infatti sufficiente saperne abbastanza del mondo per poter prevedere ogni suo dettaglio. Il mondo come noi lo conosciamo, è notevolmente complesso, con questo non si nega la capacità della scienza di fare delle previsioni  ( è proprio questo uno dei suoi   compiti ), ma è importante distinguere tra causalità e determinismo. Ammettere la causalità vuol dire riconoscere il rapporto causa – effetto, una volta che tale rapporto si sia determinato, e questo ovviamente riguarda il passato, sostenere il determinismo implica la pretesa di conoscere in anticipo gli effetti precisi che si produrranno in futuro date certe condizioni iniziali.  

Fra gli argomenti a favore dell’indeterminismo c’è quello che si basa sull’innegabile asimmetria fra passato e futuro, mentre il passato non può essere modificato, non può essere scalfito da nessuna decisione umana, il futuro , per quanto in buona parte sia frutto del passato, è continuamente influenzabile dalle nostre azioni presenti.      

Il determinismo scientifico viene rifiutato poiché distrugge l’idea di creatività e annienta la libertà dell’uomo mentre se è vero che accadono cose non completamente predeterminate, è possibile trovare lo spazio necessario per intervenire nel mondo.

LIBERTA’ E LIBERO ARBITRO.  

Un altro punto molto importante contro il determinismo è soprattutto una battaglia a difesa della libertà umana, nelle sue diverse sfaccettature. La libertà è innanzitutto libertà di creare. Creatività: nel comporre un brano musicale, nel dipingere un quadro, nel fotografare la realtà nei suoi momenti irripetibili, libertà di pensare e agire secondo la propria morale. Il cervello di Beethoven nel comporre le sue sinfonie ha realmente creato qualcosa di autenticamente nuovo. Non si può accettare l’idea che tali prodotti frutto della immaginazione e della creatività dell’uomo siano riconducibili a facili processi deterministici . Negare la creatività significa negare anche la libertà, perché libertà significa anche possibilità autentica di influenzare, anche solo parzialmente, la realtà ed il futuro con le nostre decisioni e le nostre azioni.

Cos’è il libero arbitrio? 

Il concetto di libero arbitrio non è facile da sviluppare in poche righe, vediamolo, dunque, nel contesto del determinismo scientifico. Il determinismo è la negazione del libero arbitrio perché  quest’ultimo è la capacità che ognuno di noi ha di decidere tra diverse possibilità d’azione e di far diventare reale una di esse, quindi niente è determinato, le scelte dipendono dalla nostra volontà.

Esempio: 

Mentre scrivo mi accorgo di essere stanco, e desidero fermarmi, ma è più opportuno continuare ancora un poco; decido di non fermarmi, dentro di me si sono presentate due possibilità, che ho concepito nella interiorità della mia mente; le ho esaminate e ho deciso. L’azione che rende viva ed operante le due possibilità dipende da me; me ne accorgo perché sento che la mia scelta è libera. Attraverso la nostra scelta morale e non, noi abbiamo la grande responsabilità di cambiare gli eventi del mondo.

(Fine prima parte)

 

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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 20/10/07 alle 12:54 via WEB
ho una notizia urgente. IL governo sta per emanare una legge che intende limitare l'uso dei blog e di internet facendo pagare un bollo a chi ha un blog che dovrà anche iscriversi al ROC. Ci vogliono insomma togliere la libertà di espressione. Sono sempre più indignato dal paese nel quale vivo.
 
 
Piero_Calzona
Piero_Calzona il 20/10/07 alle 18:16 via WEB
La libertà di parola e di pensiero è la cosa ultima che ci rimane in questo mondo allo sbando, fin quando un Essere Umano combatte per questa nobile causa non deve assolutamente avere paura di niente. Per quanto mi riguarda continuerò a raccontare, attraverso i miei post, alcune verità che i mass media nascondono consapevolmente, per il tornaconto dei politici e di chi non vuole essere intralciato nei suoi loschi affari. Piero
 
illuminailcuore
illuminailcuore il 21/10/07 alle 13:17 via WEB
Sono concorde col concetto di libero arbitrio. Tuttavia è anche vero che spesso la nostra vita dipende molto dalle opportunità che una società offre all'individuo. Una società corrotta farà in modo che questo individuo avrà meno probabilità e molte più difficoltà di inserirsi ed accidere ad una vita che si possa definire degna. Si tratta della questione de "LA VITA NEGATA": la vita negata è quella operata da una politica, o cmq da un potere assoluto o pseudo democratico che sia, che reprime la possibilità di vivere degnamente. Logicamente posso oppormi a questa repressione, ma sarà cmq una lotta che dovrò affrontare contro i negatori della vita. Poniamo il caso che in una società 8 siano i negatori e soltanto due gli uomini di buona volontà. Mi sembra chiaro che la bilancia tende tutta a favore dei primi e a sfavore dei secondi. In una società costituita dall'alta presenza di negatori della vita, va da se che tale negazione è entrata a far parte della mentalità. Possiamo ritrovare la radice di tale mentalità nel nichilismo. Si può riscontrare tuttavia anche la presenza del sadismo in varie forme esplicite ed implicite. Le forme subdole mi sembrano le peggiori. Ad esempio la new age nasconde una mentalità discriminatoria dietro un bizzarro concetto di amore. Nella new age sono ammessi tuttti gli individui belli, sano, divini, capaci di autoguarirsi, mentre quelli incapaci o non aventi queste qualità vengono esclusi o emarginati. Mi sembra una fdottrina che ha molto in comune con il nazismo. Il nazismo promuoveva una civiltà perfetta e antimoderna, fatta di ritorno alla vita agricola e rurale, ma anche fatta di individui sani,puri e ariani. Tutti coloro che non rientravano in questa concezione venivano e andavano discriminati e alla fine eliminati secondo un preciso programma. Anche la mafia e la massoneria hanno filosofie utopistiche volte a inventare una civiltà umana felice secondo canoni di felicità dai quali però vengono esclusi coloro che non hanno i potenziali requisiti. Ho ritrovato la stessa mentalità, ahimè, in molti gruppi cattolici dove vengono esclusi coloro che non hanno i requisiti "psicologici"o non rientrono in una sufficiente categoria di censo. Gruppi che sono nati proprio per assistere i poveri, in realtà li escludono dal loro circolo che finisce per essere costituito esclusivamente da persone con determinato censo e determinata categoria sociale. Mentalità che sono nate all'inizio del '900 secondo la mia analisi storica, non sono state affatto superate ma sopravvivono nei costumi della civiltà occidentale. Del resto la cosa non è così illogica se pensiamo che l'educazione genitoriale non può essere che un derivato di ciò ch è accaduto in passato. Per scongiurare il ritorno di mentalità aberranti ed estremiste vi sarebbe una sola strada: quella della consapevolezza. Trovo molto impegno in questo senso nel racontare gli orrori del passato, ma vi ritrovo anche un fondamentale errore. Si pensa che informare sull'olocausto così come è avvenuto nei fatti storici sia sufficiente. Nessuno tiene presente che le mentalità aberranti non si ripetono mai nello stesso modo, ma mutando radicalmente e conservando solo alcuni aspetti. Si tende cioè a voler scansare il nazismo e il fascismo guardando ai fatto che li generarono in passato. IL prblema fondamentale che nessuno osserva è però che la mentalità nazista e fascista ha fatto nel corso degli anni successivi alla guerra quello che definisco "un salto di qualità". Nell'era della post politica la mentalità nazista e fascista non ha più una dimensione politica. Le ideologie caratteristiche di queste dottrine si sono trasferite nella mentalità comune, o se vogliamo sono sopravissute al tramonto dei totalitarismi rimanendo nella mentalità e nei costumi sociali. Incontrando nuove dottrine di pensiero moderne, spirituali e/o laiche, hanno iniziato ad esserne inglobate. In quello che possiamo definire un vero fenomeno di sincretismo tra varie dottrine e filosofie sorte in tutto l'arco del 900 e non soltanto in europa ritrovimo un nuovo riproponimento di certe mentalità discriminanti che così mascherate sembrano irriconoscibili. Ad un occhio attento e profondo conoscitore di tali dottrine ciò eprò non sfugge. Ovviamente il benesere esistenziale della nostra civiltà è minato da tali dottrine aberranti, e questo ho capito che tu lo sai benissimo. La fame nel mondo, la povertà, le iniquità, ecc non sono che l'effetto di queste mentalità su cui si basano le scelte politiche. Si trascurano i poveri infatti perchè si ha ancora il sogno imperialista, per cui si pensa a investire in armamenti per non venire meno nella corsa imperialista a cui oggi si aggiungono nuovi paese. L'imperialismo infatti non è affatto morto ma addirittura è entrato a far parte di luoghi e situazioni dove prima non esisteva. La globalizzazione è la nuova dittatura odierna. La globalizzazione che globalizza la mentalità del nuovo imperialismo economico il quale ha il difetto di calpestare i diritti umani, i costumi e le culture che non vi rientrano e lo stesso ambiente naturale che stiamo inquinando in nome del Dio denaro. Si tratta di una vera mentalità sempre più internazionale che in nome degli iteressi si muove nalla direzione della più assurda negazione della vita. I fautori della vita si oppongono giustamente a questa mentalità negatrice. E' un opposizione più che doverosa. Sono esistite civiltà n passato la cui mentalità negatrice ha raggiunto il punto di non ritorno, e dopo questo punto non vi era più alcuna possibilità di recupero per evitare il declino. Basti pensare alla caduta dell'Impero Romano e di altre civiltà. Ma la posta in gioco in quel caso non era così alta come lo è oggi. Oggi infatti la crisi della nostra civiltà può portarsi appresso la stessa sopravvivenza del pianeta. Einstei diceva che se la terza guerra mondiale verrà combattuta con le bombe atomiche, la quarta sarà combattuta con la clava.
 
 
Piero_Calzona
Piero_Calzona il 22/10/07 alle 12:34 via WEB
Ti ringrazio per la lunga e dettagliata esposizione Illuminailcuore, sei stato molto gentile e diciamo che condivido pienamente ciò che hai scritto. Mi volevo soffermare su un punto che trovo molto importante, ecco quanto scrivi: “Per scongiurare il ritorno di mentalità aberranti ed estremiste vi sarebbe una sola strada: quella della consapevolezza”. Nei miei post, non so se hai letto il capitolo “Etica Laica”, cerco di sviluppare proprio questo fenomeno che si manifesta nella cultura di oggi, la consapevolezza, la razionalità dell’Uomo, la presa di coscienza dei problemi del mondo secondo un modello che appartiene alla filosofia morale che viene chiamata Etica, ma non Etica nel senso generico del temine, intendo un’Etica Laica, non solo, ma faccio riferimento anche ad una sana cultura e una vera informazione. Ecco quanto ho scritto, in sintesi, per quanto riguarda l’etica Laica: “L’Etica Laica è lo studio razionale e scientifico della vita morale dell’uomo, cioè lo studio del suo agire libero. In quanto studio razionale e scientifico va condotto con metodologia argomentativa, che cioè argomenta e giustifica la validità e verità delle proprie affermazioni. L’etica, quindi, più che una conoscenza spontanea e immediata è una conoscenza scientifica condotta con rigore di pensiero, libera ed equilibrata rispetto ai pregiudizi ideologici. Rigore di pensiero significa che è animata esclusivamente dalla ricerca della verità, (verità morale). Libera ed equilibrata rispetto ai pregiudizi ideologici significa che non ha alcun obbiettivo di giustificare o dare solide basi a correnti ideologiche, cioè a quelle correnti della società che strutturano il proprio agire per cambiare la politica. La vera laicità è dunque l’esito di una grande tradizione volta alla tolleranza, al rispetto delle religioni mondiali, alla libertà di coscienza, alla fede genuina radicata non nel potere, ma nella coscienza. La Laicità non fa parte di modelli filosofici, ma appartiene ad un abito mentale, è la capacità di distinguere ciò che è dimostrabile razionalmente da ciò che invece è oggetto di Fede. Seguire un’Etica Laica, quindi non implica affatto né l’agnosticismo né l’ateismo, ma solamente l’esclusione di premesse metafisiche o religiose che pretendano di valere per tutti, chi è laico in questo senso può benissimo essere religioso e avere fede in un Dio rivelato, purché ammetta che tale Fede è al di là della razionalità umana. Quando parlo di sana cultura e vera informazione parlo di una cultura basata appunto sull’etica laica e nel contempo mi rifaccio ai grandi personaggi della storia e del mondo filosofico che l’hanno rappresentata: il grande Socrate, il grande Immanuel Kant, che è stato il promotore del pensiero filosofico laico, il grande Voltaire, che attraverso la sua ideologia ha sconvolto il pensiero antropocentrico del genere umano: “Voltaire vede un Dio disinteressato ai destini del mondo, Dio si limita solamente a garantire il funzionamento del mondo fisico, la morale non è quindi derivazione divina ma ambito esclusivamente umano.” E non è ancora finita, personaggi come Eugenio Lecaldano, Uberto Scarpelli, che è stato uno dei padri della bioetica in italia, Giovanni Berlinguer, e tantissimi altri, hanno contribuito con il loro pensiero laico a debellare tutti i mali ideologici che sono celati nelle religioni e nella politica. Tutte le informazioni dei mass media che ci vengono propinate ogni giorno, tutto il marciume politico, per me questa non è vera informazione, ma solamente un mostruoso meccanismo che è la macchina del vendere e comprare notizie. Bisogna in tutti i modi cercare attraverso libri di autorevoli scrittori di capire come “gira” veramente questo nostro mondo”. Ecco, questa è in sintesi il mio pensiero, è una sorta di rivoluzione culturale basata su un’ottica completamente diversa da ciò che succede oggi. Oggi la cultura dominante è basata sulla politica, che con i suoi meccanismi mostruosi sta letteralmente demolendo questo nostro pianeta, come dici tu: “La globalizzazione è la nuova dittatura odierna. La globalizzazione che globalizza la mentalità del nuovo imperialismo economico il quale ha il difetto di calpestare i diritti umani, i costumi e le culture che non vi rientrano e lo stesso ambiente naturale che stiamo inquinando in nome del Dio denaro. Si tratta di una vera mentalità sempre più internazionale che in nome degli interessi si muove nella direzione della più assurda negazione della vita”. E poi ci sono tutti i processi ideologici religiosi che pongono l’Uomo in una sorta di confusione totale. Basti pensare che solo le religioni riconosciute sono oltre 120, ma non basta ci sono al mondo migliaia di sette religiose, alcune anche molto pericolose dal punto di vista sociale. Adesso io mi chiedo!!! Come può l’Uomo di oggi attenersi a delle regole etiche di base quando la politica non ha più niente di morale? Come può l’Uomo di oggi avere un credo che possa andare bene per tutti gli abitanti della terra? So che ciò che ho scritto possa sembrare utopia, ma leggi quanto ha scritto un noto teologo controcorrente, (Hans Kung), che dedica la sua esistenza per cercare un’etica comune: “Non c'è pace tra le nazioni senza pace tra le religioni. Non c'è pace tra le religioni senza dialogo tra le religioni. Non c'è dialogo tra le religioni senza una ricerca sui fondamenti delle religioni.” Da ciò possiamo capire che c’è un bisogno urgente di informazione “vera”, c’è bisogno di acculturare molti popoli che vivono in uno stato di degrado, c’è, insomma bisogno di una rivoluzione culturale basata su un’Etica che possa far “funzionare” la testa di molta gente e non aspettare i fatalismi, le promesse, le speculazioni di ogni genere e quant’altro, che stanno portando questo nostro Pianeta verso il declino. Questa Etica è fondamentalmente Laica. I processi di cui ti sto parlando saranno lunghissimi, ma io credo ancora che l’Uomo un giorno si renderà conto che non ci sono altri mezzi per un vero ed efficace risanamento culturale. Ciao, Piero
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 23/10/07 alle 20:30 via WEB
Io non credo che ci sia bisogno di un unica dottrina mondiale che ci metta tutti d'accordo. Io credo che ci possano essere nel mondo le più variopinte dottrine che però riconoscano categoricamente un punto fondamentale inalienabile : la valorizzazione della vita, di ogni singola vita senza distinzione di forma, razza, livello, appartenenza, e mai dunque la negazione della vita di nessuno e della dignità di ognuno.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 23/10/07 alle 20:34 via WEB
in altre parole penso questo: che all'uomo basti cancellare dalla mente tutte le speculazioni e i pregiudizi per far posto ad un unico fondamentale concetto di base. Che ogni agire, pensare e fare per essere quello vero non può mai andare contro la vita di nessun essere vivente.
 
 
Piero_Calzona
Piero_Calzona il 23/10/07 alle 21:59 via WEB
Non ho mai parlato nei miei post di un’unica dottrina, ma di un’etica di base che valga per tutti i popoli, la cosa è notevolmente diversa. Dall’alba della civiltà c’è sempre stata la credenza nel rito, nel mito e nel sacro, è può essere un’utopia sopprimere le religioni o le varie dottrine. Non è impossibile, viceversa, attenersi a delle regole di vita di natura laica. Cerco di sintetizzare ciò che voglio dire: “L’Etica Laica è lo studio razionale e scientifico della vita morale dell’uomo, cioè lo studio del suo agire libero. In quanto studio razionale e scientifico va condotto con metodologia argomentativa, che cioè argomenta e giustifica la validità e verità delle proprie affermazioni. L’etica, quindi, più che una conoscenza spontanea e immediata è una conoscenza scientifica condotta con rigore di pensiero, libera ed equilibrata rispetto ai pregiudizi ideologici. Rigore di pensiero significa che è animata esclusivamente dalla ricerca della verità, (verità morale). Libera ed equilibrata rispetto ai pregiudizi ideologici significa che non ha alcun obbiettivo di giustificare o dare solide basi a correnti ideologiche, cioè a quelle correnti della società che strutturano il proprio agire per cambiare la politica. La vera laicità è dunque l’esito di una grande tradizione volta alla tolleranza, al rispetto delle religioni mondiali, alla libertà di coscienza, alla fede genuina radicata non nel potere, ma nella coscienza. La Laicità non fa parte di modelli filosofici, ma appartiene ad un abito mentale, è la capacità di distinguere ciò che è dimostrabile razionalmente da ciò che invece è oggetto di Fede. Seguire un’Etica Laica, quindi non implica affatto né l’agnosticismo né l’ateismo, ma solamente l’esclusione di premesse metafisiche o religiose che pretendano di valere per tutti, chi è laico in questo senso può benissimo essere religioso e avere fede in un Dio rivelato, purché ammetta che tale Fede è al di là della razionalità umana. Quando parlo di sana cultura e vera informazione parlo di una cultura basata appunto sull’etica laica e nel contempo mi rifaccio ai grandi personaggi della storia e del mondo filosofico che l’hanno rappresentata: il grande Socrate, il grande Immanuel Kant, che è stato il promotore del pensiero filosofico laico, il grande Voltaire, che attraverso la sua ideologia ha sconvolto il pensiero antropocentrico del genere umano: “Voltaire vede un Dio disinteressato ai destini del mondo, Dio si limita solamente a garantire il funzionamento del mondo fisico, la morale non è quindi derivazione divina ma ambito esclusivamente umano.” E non è ancora finita, personaggi come Eugenio Lecaldano, Uberto Scarpelli, che è stato uno dei padri della bioetica in italia, Giovanni Berlinguer, e tantissimi altri, hanno contribuito con il loro pensiero laico a debellare tutti i mali ideologici che sono celati nelle religioni e nella politica. A questo punto ti pregherei di leggere quanto ho scritto sul capitolo: “Etica Laica”, diviso in sette parti, forse qui troverai i chiarimenti necessari del mio pensiero, e di cosa intendo per etica comune e non di dottrina comune. Un caro saluto, Piero
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 27/10/07 alle 12:09 via WEB
Ho letto e ho capito moltissimo il tuo discorso sulle dottrine, e anche quello dell'etica laica. Tommaso d'Aquino se non erro, faceva lo stesso discorso sull'importanza della razionalità. Tutto ciò che è fatalismo diventa superstizione o rischia di cadere nell'idolatria e nel fanatismo. D' aquino trovava un eminentissimo sodalizio tra ragione e fede, e tra scienza e religione. La " sapienza" ci ricorda che la ragione ha un posto rilevante accanto al cuore. Il cuore senza ragione cade nelle passioni. I greci sapevano ammonirci dalle passioni, soprattutto Socrate. La ragione senza il cuore cade nel cinismo. Si tratta di un discorso antico ma che l'uomo, come sottolinei tu, non ha ancora imparato bene.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 27/10/07 alle 12:17 via WEB
SI Dio è distaccato dal destino umano semplicemente perchè ci lascia la libertà di scegliere e anche di sbagliare. In questo suo distaccco c'è il discorso del libero arbitrio. Ovviamente Dio è più contento quando facciamo la sua volontà anzichè quella del male e quindi quando seguiamo la verità e non la menzogna. Sicuramente l'uomo che va contro il creato, oppure cade nei fanatismi, nelle idolatrie, ecc sicuramente si allontana dalla verità che è poi la vita e si dirige verso il suo opposto.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 27/10/07 alle 12:32 via WEB
Volevo risponderti a proposito del risanamento culturale. Ecco io penso che la cultura sia solo la punta dell'icesberg. E'un elemento importante per carità. MA penso che ancora più importante sia la "buona volontà" e riscoprire l'importanza di questa buona volontà: per buona volontà intendo pensare, agire e fare secondo la volontà del bene. Allora tutte le culture potranno essere sublimate da questa volontà o esserne il frutto. Sono scettico invece riguardo una cultura che migliori e cambi l'uomo in meglio. Certo, una buona cultura può contribuirvi. Ma essa esiste già, ed il fatto che rimane inascoltata ci indica quanto manchi la buona volontà che dicevo. Quindi penso che il risanamento dell'uomo debba partire da un cambiamento interiore di ogni uomo che sceglie una volontà di amore e promotore della vita.
 
 
Piero_Calzona
Piero_Calzona il 27/10/07 alle 20:01 via WEB
Ho letto la tua esposizione Anonimo, condivido il tuo punto di vista, in effetti quello che cerco di evidenziare con questa mia ricerca è fare una differenza nettissima tra Immanente e Trascendente. L’Immanente è ambito specifico della razionalità dell’uomo, quindi attraverso la scienza e attraverso la logica l’Uomo può capire alcuni aspetti importanti del suo “Essere”, in questo Immanente c’è anche una componente importante che è la stessa cultura, la stessa Etica, ciò dimostra che cultura ed Etica devono avere uno scopo unico per la realizzazione di un qualcosa di positivo per il bene dell’Umanità. Cerco di spiegarmi meglio. Se l’Etica prescinde dalla politica e dalle religioni, quello che viene fuori è l’estratto di una componente razionale (Laica) che mira ad unificare le norme comportamentali per il benessere di tutti i popoli. In apparenza può sembrare pura utopia, ma proviamo ad immaginare se i popoli del mondo possano confrontarsi con un mondo dove queste regole possano avere dei benefici per tutti, i frutti di queste norme comportamentali potranno essere applicate anche ai popoli che ne hanno più bisogno ad esempio i popoli dove c’è un governo teocratico anziché democratico e laico. Purtroppo questo è il problema più grosso da risolvere. Dove ci sono questi governi teocratici è molto difficile infondere delle regole Etiche Laiche, perché alcuni popoli prendono alla lettera le Sacre Scritture. Nelle tre religioni monoteiste: cristianesimo, islamismo ed ebraismo, è molto difficile far capire l’importanza di un’Etica Laica perché, come dicevo prima, loro prendono alla lettera ciò che è scritto nella Bibbia e nel Vangelo, nel Corano e nella Bibbia ebraica. Come dicevi tu, oggi esiste già una cultura, come in effetti c’è sempre stata dall’alba della civiltà. A questo punto bisogna vedere se questa cultura è in grado di coinvolgere o cambiare anche questi popoli attraverso dei processi laici anche a lungo termine. Su questo nutro dei forti dubbi, perché è molto difficile far capire a questi popoli l’importanza di un’etica laica. Ciò non toglie che se l’evoluzione culturale dimostra in maniera rigorosa che un’Etica Laica possa portare dei benefici al mondo intero, sempre in tempi lunghissimi, ci potrebbe essere un consenso mondiale verso questo stato di laicità. In ogni modo è assai importante diffondere questi meccanismi culturali che sono alla base di un radicale cambiamento di rotta, soprattutto verso questi popoli che vivono ancora con governi teocratici. Fin quando il popoli vivono con governi teocratici e non valutano la possibilità di Stati democratici e Laici, questo mondo sarà destinato, come lo è sempre stato, alle competizioni religiose, alle guerre teocratiche ed alle ideologie di potere. Il discorso è molto più complesso di quanto si creda, non è facile mettere tutti d’accordo, il nocciolo della questione è proprio questo, ecco perché dico che bisogna fare una distinzione nettissima tra Immanente e Trascendente. Immanente a questo punto significa anche costruire delle Democrazie o Stati laici, basate sulla razionalità, sulla libertà di pensiero e soprattutto eliminare quelle forme di governo basate sulla teocrazia. Questo è molto importante, perché negli Stati Occidentali dove ci sono queste forme di governo basate sulle Democrazie o Stati Laici ci hanno fatto capire nel tempo che sono forme di governo che possono dare al cittadino più garanzie, più diritti, più benefici. La libertà di parola e di pensiero, sempre seguendo un’etica laica, possono portare ad una evoluzione culturale più costruttiva per il bene dell’umanità. Ciò non preclude la necessità di credere nelle religioni, ognuno è libero di professare il proprio credo, ma questo, come ho detto più volte, è ambito esclusivo del mondo del Trascendente. Ecco perché faccio una distinzione netta tra Immanente e Trascendente. Nessuno può o vuole eliminare le religioni, ma è importante che tutti facciano questa importante distinzione. Uno Stato Laico è decisamente più costruttivo di un governo Teocratico. Questa non è una mia opinione, ma una realtà che abbiamo sperimentato negli ultimi cinquanta anni con dei risultati straordinarimente positivi, anche se la politica di oggi, dal punto di vista morale, lascia molto a desiderare, ma questi sono dettagli di una classe politica corrotta che attraverso la buona cultura e la vera informazione dovrebbe in qualche modo essere ovviata, soprattutto con la presa di coscienza di molti cittadini onesti che credono nelle vere istituzioni.
 
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