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Verità...

Alla ricerca di soluzioni comuni per la pace e la libertà nel mondo

 

 

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Razionale e Irrazionale (4° Capitolo Ricerca)

Post n°75 pubblicato il 13 Dicembre 2007 da Piero_Calzona
 

RAZIONALE E IRRAZIONALE 

 viaggio tra falsità e necessità culturali: ( superstizione – mito – rito – sacro )

(Tredicesima  parte)

 

 

IL MITO – IL RITO – IL SACRO

 

COS’E’ IL MITO ?

La parola deriva da un termine greco che significa “ racconto “, ma non si tratta di un racconto qualunque. Il mito infatti è una storia che ha come scopo quello di spiegare i misteri del mondo, le sue origini, i suoi valori, il suo senso, di definire le relazioni tra gli dei e gli uomini. In altre parole, è un tentativo di dare risposte ai quesiti fondamentali che l’uomo si è posto e si continua a porre.

 

Anche quando il racconto appare poco credibile, ha un significato profondo, perché

esprime la rappresentazione che una società fa di se stessa e della sua collocazione nell’universo.

Numerosi miti tracciano la storia della creazione dell’universo e dell’umanità :

quello di interrogarsi sulle proprie origini è infatti uno dei primi bisogni dell’uomo, che si trova in ogni epoca e in ogni luogo del nostro mondo.

 

La trasformazione dei miti

I grandi miti della mitologia greca ed anche di altri popoli del passato, oggi, si stanno trasformando in piccoli miti,  mentre nel mito classico il rapporto era più fra l’uomo e gli dei, oggi e fra l’uomo e l’uomo, cioè si ricerca un mito nell’altro uomo come ispirazione. Infatti nel mito classico c’era la presenza del divino, che era legata alla religione dove non c’erano dogmi, non esistevano libri sacri, mito e religione spesso coincidevano, nel senso che il mito era racconto di imprese, di dei o di eroi. Il più delle volte, però, oltre che rapporto tra l’uomo e uomo assistiamo ad un cambiamento del mito, quindi il rapporto nella nostra epoca è anche tra uomo e cose. La pubblicità è un grande sistema di creazioni di miti, nel senso che in un mondo, che se non consuma non produce, se non produce crea disastro, dal punto di vista economico, bisogna quindi creare dei miti.

I miti nel tempo si trasformano, ma l’uomo ha sempre bisogno dei miti, molti miti sono scomparsi o speriamo che siano scomparsi.

Pensiamo al mito della razza nel periodo nazista: c'era l'idea che questo era il mito del XX secolo contrapposto al mito della classe, che sarebbe stato il mito del XIX secolo. Prima è scomparso, in maniera tragica, il mito della razza con i campi di concentramento, con l'olocausto. E quindi questo grande mito, a cui milioni e milioni di uomini, hanno creduto - non si sa se con buona o con cattiva coscienza, ma molti sicuramente ne erano convinti -, questo mito è tramontato. Questo mito traeva il suo significato dal fatto che c'era una sorta di lotta fra i popoli, in cui il più adatto sarebbe sopravvissuto, e stillava questo odio perché era diverso. Poi è sopravissuto più a lungo il mito della società senza classi, che oggi ci sembra, per così dire, quasi strano che gli uomini abbiano pensato che alla fine la storia si sarebbe risolta con la fine dei conflitti, però miliardi, questa volta , di uomini, hanno in buona fede, pensato e con alcune buone ragioni, che se si eliminano i conflitti all'interno di una società, è poi possibile trovare delle forme di convivenza in cui l'ingiustizia possa finire.

 

I miti moderni

Il mito moderno – questa è la differenza con i miti antichi – è fabbricato, cioè non è spontaneo, è costruito a tavolino e la risposta più immediata l’abbiamo dai miti che sorgono e tramontano dalle grandi comunicazioni di massa, televisione, giornali e altro che costruiscono un mito e dopo pochi mesi se non funziona viene distrutto e se ne costruisce un altro, come asserisce Umberto Galimberti in uno dei suoi libri, “noi continuiamo a pensare la tecnica come uno strumento a nostra disposizione, mentre la tecnica è diventata l’ambiente che ci circonda “. Tutto si basa sul consumismo, se una cosa prodotta dalla tecnica fa guadagnare fior di soldi al produttore vuol dire che è una cosa che funziona, indipendentemente dal male che questa cosa produce alla società, l’importante è che funzioni.

 

Anche se l’uomo ha sempre avuto bisogno dei miti ci troviamo in una situazione paradossale,  questa forma di pensiero postmoderno è stato dettato con forza da un capitalismo esasperato, che ha a tutti i costi deve produrre per guadagnare, e se si produce bisogna consumare, anche se non se ne ha bisogno, perché la pubblicità esasperante te lo impone, con forme psicologiche a dir poco distruttive. Insomma oggi è finita l’epoca dei grandi miti. L’uomo continua a sognare con i propri miti, ma deve rendersi conto che c’è un’altra realtà da affrontare non quella dei sogni, ma quella in cui è molto importante discriminare i veri miti da quelli falsi. Un esempio emblematico è l’operato di Madre Teresa di Calcutta, è tra le figure più rappresentative dell’età postmoderna, una donna che è diventata il mito del XX secolo per il suo instancabile altruismo verso i popoli più deboli e più bisognosi.

Forse è il caso di dirlo, il mito per l’uomo è molto importante per il suo modo di essere, ma dobbiamo con forza e consapevolezza ricercare quei miti che ci possono far uscire da questa società logorata da tanti mali e tante falsità. Se si persegue solamente la filosofia edonistica non ci potrà mai dare quella speranza di costruire una società più sana.

 

(Fine tredicesima parte)

 

 

 

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Commenti al Post:
YORNON
YORNON il 13/12/07 alle 10:26 via WEB
Ho letto qualcosa di lei e mi ha colpito la parte finale del suo concetto:
'quanto sia importante la vera informazione.'
è tutto, un saluto da Fausto.
 
 
Piero_Calzona
Piero_Calzona il 14/12/07 alle 14:02 via WEB
Ti ringrazio Fausto per il commento. In effetti per vera informazione intendo tutto quello che i mass media (tv - giornali) ci nascondono per motivi che ormai conosciamo tutti. Io cerco la vera informazione nei libri. Un caro saluto, Piero
 
Luxxil
Luxxil il 14/12/07 alle 10:50 via WEB
Ti leggo sempre con estrema attenzione e con piacere...ma dissento su di un concetto... che non esiste la vera informazione, tant'è che esistono persone come te che la fanno e ci arriva in vari modi, sta solo nell'aver voglia di cercarla...ma la verità ci viene sempre detta. Con stima Giò
 
 
Piero_Calzona
Piero_Calzona il 14/12/07 alle 14:38 via WEB
Ti ringrazio Giò per il commento, devo però puntualizzare una cosa. Non ho mai affermato che la vera informazione non esista, il mio concetto si basa sulle informazioni che i mass media di oggi ci propinano come realtà oggettive e come verità, in questo caso per mass media intendo solo televisione, (mezzo mediatico che ha un potere enorme sulla mente dei telespettatori), ed anche i giornali che hanno lo stesso effetto anche se in modo meno incisivo. Per farti capire il mio pensiero riporto un articolo che ho scritto sull’etica e la televisione. Sono d’accodo con te che la vera informazione esiste, ma come affermi tu, bisogna cercarla. Ecco l’articolo: “ETICA E TELEVISIONE. Con la nascita delle tv commerciali diventa così inevitabile l'introduzione delle indagini di mercato, necessarie per la sopravvivenza delle reti televisive private. E ciò significa produrre spettatori e quantità d'ascolto sufficiente per garantire alle aziende che hanno investito in pubblicità una percentuale più sicura del ritorno economico. All'interno di questa logica appare evidente che i programmi che hanno contenuti riflessivi hanno difficoltà a trovare spazio. L'imperativo categorico della tv diventa così la massimizzazione del valore d'uso. Ciò significa che i prodotti della tv, dai film agli show sono creati per sedurre lo spettatore e devono essere adeguati ai prodotti delle pubblicità per poter garantire un maggior ritorno di audience. Una mentalità che è incompatibile con produzioni televisive più impegnate, quali possono essere i film d'autore, il teatro, approfondimenti di storia e di cultura, che difficilmente verranno trasmessi in prima serata. Il pensiero di Karl Popper sulla TV "Popper dalla metà degli anni '80 sentì l'urgenza di esporre il problema della tv generalizzata, gratuita, nei quali intravedeva dei pericolosi vizi strutturali, il costante inserimento di elementi viziosi, di superficialità, di volgarità, "spezie" in cui predominava la violenza. Karl Raimund Popper identificò nella tv un potere destabilizzante per la democrazia per la sua capacità di rompere e d'alterare determinati equilibri. Un'alterazione dell'equilibrio individuale che conduce a manifestazioni di violenza. In questo caso nei bambini la violenza della tv modifica il paesaggio dei suoni e delle immagini, e ciò impedisce una corretta crescita del sistema psico-mentale. Popper inoltre intuì ciò che già sta avvenendo, che si creasse nella popolazione una minor reattività alla violenza, un atteggiamento mentale che è l'anticamera di comportamenti aggressivi. Alcuni aspetti eticamente dannosi della televisione: Il fatto che l’informazione e l’educazione sono in mano alla televisione presenta seri problemi per la democrazia, basta accrescere o ridurre certe dosi di immagini e la risposta risente necessariamente della loro efficace influenza, basta pensare all’evento della tragica morte di Lady Diana per capire il fenomeno: è stato l’evento mediatico del secolo, ha interessato circa due miliardi di persone. Com’è possibile che una persona come Diana attraverso la televisione diventa un mito? Ed invece centinaia di migliaia di persone che muoiono di fame passano inosservate come se niente fosse, la televisione in quest’ultimo caso interviene solo con qualche breve notizia o non interviene affatto. Il motivo di questo fenomeno è molto chiaro: la cronaca mondana fa notizia, la realtà drammatica di questi poveri esseri non fa notizia, perché è un cattivo prodotto commerciale. In uesto caso è abbastanza duro ammettere questa realtà, ma bisogna sottolineare in maniera obbiettiva che è proprio colpa della scarsa cultura delle persone a non voler capire che è più importante prendere in considerazione le realtà drammatiche che ci sono nel mondo anziché le cronache mondane, che fanno nascere nelle persone false emozioni, emozioni costruite sapientemente da questa macchina mostruosa per distruggere la vera sensibilità Dietro i programmi televisivi c’è una gigantesca macchina del vendere e comprare, si tratta ovviamente di prodotti di pessima qualità culturale, ma che fanno colpo sulla sensibilità superficiale di alcune persone, senza accorgersi che dietro questi programmi girano quantità enormi di danaro investiti da sponsor pubblicitari per un loro proprio tornaconto, difatti quello che è importante oggi in televisione è l’audience non la qualità. Alla fine il potere passerà a “ grande fratello “ come rimedio etico, come informatore di una buona morale, come programma capace di istruire le persone nel modo di comportarsi. La cultura di oggi è molto povera, i giovani sanno meglio dei divi del cinema e della canzone che non di storia, filosofia, scienze, cioè del pensiero che ha contribuito a formare la cultura che ci aiuta a capire i fondamenti della Democrazia. Ma cos’è la Democrazia? Democrazia significa potere del popolo. Il popolo sovrano è veramente titolare del potere? In che modo è anche in grado di esercitarlo? Il problema a queste domande è dovuto alla disinformazione e disinformazione significa il dare notizie falsanti che inducono il telespettatore in inganno. Oggi la televisione produce immagini e cancella concetti, informa con notizie non con nozioni, è un formidabile formatore di opinioni e l’opinione è semplicemente sondaggio, parere, non è sapere e scienza, un opinare soggettivo per il quale non si richiede una prova, le opinioni sono deboli e variabili, se diventano convinzioni allora il mondo è veramente in pericolo perché si fa uso di questi meccanismi deleteri per formare la propria cultura. Purtroppo la televisione è stata ed è ancora monopolizzata da partiti politici e il caso evidente di questo stato di cose è realistico, i grandi magnati europei come Murdoch o Berlusconi hanno il monopolio sulle nostre idee, propinandoci giorno dopo giorno la loro filosofia, con messaggi politici preconfezionati e ben congegnati, che impoveriscono la nostra libertà di pensiero, siamo stretti in una morsa d’acciaio, dove tutto il marciume dei loro imperi televisivi ed economici scorre sotto i nostri occhi, e passivamente, senza battere ciglio, viene accettato da una grande massa di persone. L’interesse economico per queste persone è tutto, e l’interesse etico – morale o culturale è pari a zero. Ma non basta, la televisione condiziona pesantemente il processo elettorale, sia nella scelta dei candidati, sia nel loro modo di combattere la contesa elettorale, sia, infine, nel far vincere chi vince. Inoltre la televisione condiziona o può fortemente condizionare, il governo, e cioè le scelte di governo: quel che un governo può fare, non può fare, e decide in concreto di fare. Ci sarebbero da dire ancora tante altre cose sulla politica e i mass media, ma poi il problema esulerebbe dalla vera ragione di questa ricerca, quindi mi fermo qui. Questa è purtroppo l’Etica, la morale, che oggi i mass media ci offrono come realtà oggettive.
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 15/12/07 alle 12:32 via WEB
Avevo frainteso..hai ragione.Ciao Luxxil/Giò
 
hunkapi_genova
hunkapi_genova il 14/12/07 alle 19:41 via WEB
Un passaggio per augurarti buon fine settimana! Ciao a presto
 
 
Piero_Calzona
Piero_Calzona il 15/12/07 alle 13:03 via WEB
Un buon fine settimana anche a te Hunkapi_genova. Piero
 
cassy1980
cassy1980 il 15/12/07 alle 09:44 via WEB
Basta boicottare tali programmi. Vedi come gli sponsor drizzano le orecchie. Il problema è che a molti, nonostante le critiche, piace il "Grande Fratello" (o qualsiasi cosa l'abbia sostituita negli ultimi anni).
 
 
Piero_Calzona
Piero_Calzona il 15/12/07 alle 13:05 via WEB
Hai centrato il problema Cassy1980, c’è, però, da fare una piccola considerazione, che tra l’altro ho già messo in evidenza in altri post, se vengono proposti questi programmi, che sono ad un livello culturale bassissimo, vuol dire che c’è una grande richiesta da parte dei telespettatori, perché altrimenti se l’audience fosse bassa un produttore non avrebbe nessun motivo di proporli. A questo punto sorge spontanea una domanda: questa situazione dei mass media è da attribuire ai produttori o ai telespettatori che guardano questi programmi dove il messaggio culturale è pari a zero? Qui ci sarebbe da fare un’attenta analisi sulla società di oggi, e non è così facile sviluppare in un semplice commento. Ti ringrazio, un caro saluto, Piero
 
bil37
bil37 il 15/12/07 alle 09:50 via WEB
Ciao, complimenti per il tuo blog, che inserisco subito tra quelli "amici". Ho letto solo il tuo ultimo post sul mito, hai affrontato un tema di enorme fascino, soprattutto nel collegamento fra la classicità greca e il mondo contemporaneo. Leggerò con interesse i tuoi argomenti. Lancio solo uno spunto: la civiltà occidentale nasce con Omero, grande cantore di miti, ha cioè una "marcatura genetica" umanistica. Il mondo moderno, come descritto dettagliatamente da te, si fonda sulla pubblicità, sul consumismo. Dunque uno dei possibili mali del nostro tempo, e anche una delle possibili chiavi di lettura della nostra società, è questa perdita di umanesimo, delle nostre radici culturali. A presto, ciao
 
 
Piero_Calzona
Piero_Calzona il 15/12/07 alle 13:48 via WEB
Intanto ti ringrazio per il gentile commento Bil37, in effetti quello che affermi è vero, con la perdita di una cultura umanistica siamo scivolati verso un’etica senza valori efficaci. La tecnica, come afferma Umberto Galimberti, sta divorando la mente di tanta gente, sta attanagliando la nostra volontà, attraverso dei processi irreversibili che porteranno inevitabilmente verso l’edonismo più smisurato e verso la perdita dei valori etici di base. Purtroppo ciò non è riferito solo ai giovani, ma anche e soprattutto agli adulti, che dovrebbero avere tutte le carte in regola per costruire un’etica per il benessere dell’umanità (vedi la politica). Un caro saluto, Piero
 
ladyhawk6
ladyhawk6 il 16/12/07 alle 16:31 via WEB
ciao.. intanto grazie per la visita.. resto basita nel leggere i post del tuo blog.. in modo positivo naturalmente.. condivido il tuo pensiero e mi rammarico del fatto che, ci è stato fatto dono di un tesoro di inestimabile valore e ma non sappiamo usarlo.. questo dono è l'intelletto, la ragione.. peccato che molti di noi lo usino soltanto per distruggere il prossimo.. e anche se stessi, ma loro non lo sanno.. grazie per questi tuoi pensieri.. buona serata.. Stefy
 
 
Piero_Calzona
Piero_Calzona il 16/12/07 alle 23:04 via WEB
E’ bellissimo ciò che affermi Stefy, saper usare la ragione e l’intelletto secondo dei modelli etici, che possano consentire un miglioramento nei rapporti umani, sarebbe il sogno più bello per l’umanità intera, ma non bisogna mai disperare. Ho sempre sostenuto che una buona cultura e la vera informazione potrà dare dei buoni frutti, anche se i tempi saranno inesorabilmente lunghi. Grazie per il graditissimo commento, un caro saluto, Piero
 
preludiof
preludiof il 16/12/07 alle 18:16 via WEB
Finalmente Piero che critica e contesta la modernita'! Vorrei fare una distinzione tra soggetti e responsabilita': IL CONSUMIMSMO; siamo noi,LA PUBBLICITA'; siamo noi, LA TELEVISIONE ; siamo noi...... Continuare a pensare che le colpe sono di " un concetto altro " per toglierci le responabilita' di quello che siamo, di quello che siamo diventati e di quello che diventeremo, basta!P.F.
 
 
Piero_Calzona
Piero_Calzona il 16/12/07 alle 22:52 via WEB
Dunque, vediamo di analizzare il problema Simo, intanto non possiamo generalizzare dicendo che il consumismo siamo noi, la pubblicità siamo noi e la televisione siamo noi, possiamo affermare che ci sono delle persone che cadono in questa trappola ed altre invece che riescono a capirne il meccanismo e rimangono con i “piedi per terra”. Purtroppo il problema vero è legato ad un meccanismo mostruoso che si chiama “CAPITALISMO SELVAGGIO” dove i cosmocrati stanno accumulando enormi quantità di denaro pubblico a discapito dei cittadini onesti. Gli elementi chiave di questo capitalismo selvaggio sono: WTO (Organizzazione Mondiale del Commercio), FMI (Fondo Monetario Internazionale), Banca Mondiale. Queste tre organizzazioni stanno portando il nostro Pianeta verso il declino economico, perché hanno il monopolio assoluto sui beni del Mondo, anche i beni di prima necessità come l’acqua, in poche parole il Mondo è diventato una merce, e purtroppo le ripercussioni non sono solo al livello economico, ma anche e soprattutto morale ed etico. Tra pochi giorni posterò una serie di articoli sulla situazione economica mondiale, forse in questi articoli potrai capire che dietro questo grande “ingranaggio” si nasconde gente senza scrupoli che sta mettendo il sistema economico mondiale in ginocchio. Un caro saluto, Piero
 
   
preludiof
preludiof il 16/12/07 alle 23:08 via WEB
Scusa, perche' lo farebbero?P.F.
 
     
Piero_Calzona
Piero_Calzona il 16/12/07 alle 23:36 via WEB
Hai mai letto questi libri: Dalla parte dei deboli di Jean Ziegler, L’Impero della vergogna di Jean Ziegler, La privatizzazione del mondo di Jean Ziegler, Un pianeta in debito di Noreena Hertz, La conquista silenziosa di Noreena Hertz, Un altro mondo è possibile di Susan George, Fermiamo il WTO di Susan George, La globalizzazione e i suoi oppositori di Joseph E. Stiglitz, Non si presta solo ai ricchi di Maria Nowak, e tanti altri, che fanno l’analisi sulla situazione economica nel mondo, se leggerai questi libri ti renderai conto che ci sono tante cose di cui i mass media non ne parlano mai, e che invece ci svelano che dietro questo capitalismo ci sono uomini senza scrupoli che pensano solo ai loro interessi. Un esempio emblematico: come si è prodotto il Debito del Terzo Mondo? come mai ci sono miliardi di persone che muoiono di fame? Perché ci sono paesi come l’Africa o l’America Meridionale che sono al collasso economico? Se avrai pazienza risponderò a queste domande con degli articoli che ho realizzato in quest’ultimo periodo e che posterò tra breve.
 
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