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Papa Wojtyla

Post n°96 pubblicato il 03 Gennaio 2009 da Piero_Calzona
 

Intervista al teologo cattolico dissidente Hans Küng

Articolo pubblicato sul “Corriere della Sera”, il 30 maggio 2005

Wojtyla, il Papa che ha fallito 

La situazione della Chiesa Cattolica è seria. Il Papa è gravemente malato e merita ogni compassione. Ma la Chiesa deve vivere. Per questo, nella prospettiva di un’elezione papale, ha bisogno di una diagnosi, di una sincera analisi svolta dal suo interno. Delle terapie si potrà discutere dopo.

Gli oltre venticinque anni di Pontificato di Karol Wojtyla sono stati una conferma delle critiche che già avevo espresso dopo un anno del suo Pontificato. Secondo la mia opinione, egli non è il Papa più grande ma il più contraddittorio del XX secolo. Un Papa dalle molte, grandi doti, e dalle molte decisioni sbagliate! La sua «politica estera» ha preteso da tutto il mondo conversione, riforma, dialogo. Però, in tutta contraddizione, la sua «politica interna» ha puntato alla restaurazione dello status quo ante Concilium, a impedire le riforme, al rifiuto del dialogo intra- ecclesiastico e al dominio assoluto di Roma. Questa contraddizione si evidenzia in undici ambiti problematici. Riconoscendo gli aspetti positivi di questo Pontificato, mi concentrerò quindi sui suoi aspetti critici e contraddittori.

 

Prima contraddizione. Giovanni Paolo II predica i diritti degli uomini all’esterno ma li ha negati all’interno, cioè ai vescovi, ai teologi e soprattutto alle donne. Il Vaticano, un tempo nemico convinto dei diritti dell’uomo ma ben disposto oggi a immischiarsi nella politica europea, continua a non poter sottoscrivere la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo del Consiglio d’Europa: troppi canoni del diritto ecclesiastico romano, assolutistico e medioevale, dovrebbero prima essere modificati. La separazione dei poteri, principio fondamentale del diritto moderno, è sconosciuta alla Chiesa Cattolica romana, nel cui comportamento non vi è nessuna lealtà: nei casi di disputa l’autorità vaticana funge nel contempo da legislatore, accusa e giudice.

 

Seconda contraddizione. Grande ammiratore di Maria, il Wojtyla predica gli ideali femminili, vietando però alle donne la pillola e negando loro l’ordinazione. Per molte donne cattoliche tradizionali (soprattutto le donne appartenenti a ordini religiosi), l’aspetto più apprezzato di questo Papa è il suo respingere le donne moderne, in quanto le ha escluse da tutte le consacrazioni più importanti e considera la contraccezione appartenente alla «cultura della morte ». Tuttavia, molte delle donne che partecipano alle manifestazioni di massa del Papa, rifiutano la dottrina papale che si oppone ai metodi contraccettivi.

 

Terza contraddizione. Questo Pontefice predica contro la povertà di massa e l’indigenza nel mondo ma, al tempo stesso, con la sua posizione in merito al controllo delle nascite e all’esplosione demografica, si è reso colpevole di questa indigenza. In occasione dei suoi numerosi viaggi e anche di fronte alla Conferenza delle Nazioni Unite su Popolazione e Sviluppo tenutasi al Cairo nel 1994, questo Papa ha preso posizione contro l’uso della pillola e del profilattico e, pertanto, potrebbe essere ritenuto responsabile più di qualsiasi uomo di Stato della crescita demografica incontrollata in alcuni Paesi e del dilagare dell’Aids in Africa.

 

Quarta contraddizione. Karol Wojtyla propaganda una figura sacerdotale maschile caratterizzata dal celibato ed è, quindi, il principale responsabile della catastrofica carenza di sacerdoti, del collasso dell’assistenza spirituale in molti Paesi e dello scandalo della pedofilia nel clero, ormai venuto alla luce. Agli uomini che si sono dichiarati pronti al servizio sacerdotale nelle comunità viene proibito il matrimonio. Questo è solo un esempio di come anche questo Papa abbia ignorato la dottrina della Bibbia e la grande tradizione cattolica del primo Millennio in cui non vi era alcuna legge sul celibato per i sacerdoti. I quadri si sono ridotti, il reclutamento è fermo e fra poco, non solo nell’area di lingua tedesca, quasi due terzi delle parrocchie rimarranno senza sacerdote e la stessa celebrazione domenicale dell’eucarestia non potrà più essere assicurata, nemmeno con l’importazione di parroci e il raggruppamento delle parrocchie in «unità spirituali». Il clero fedele al celibato è dunque in crescente pericolo di estinzione. Gli scandali della pedofilia verificatisi dagli Stati Uniti all’Austria hanno inoltre gravemente danneggiato la sua credibilità, portando sull’orlo della bancarotta grandi diocesi negli Stati Uniti.

 

Quinta contraddizione. Il Papa polacco ha praticato un numero elavatissimo di canonizzazioni,ma al tempo stesso ha ignorato l’inquisizione attuata nei confronti di teologi, sacerdoti e membri di ordini malvisti dalla Chiesa. I devoti, strumentalizzati politicamente e commercialmente con spese ingenti e conseguenti profitti per la Curia, sono soprattutto pie suore, fondatori di ordini religiosi o Papi come l’antidemocratico, antisemita, autoritario Papa Pio IX (controbilanciati dalla canonizzazione di Giovanni XXIII). Devoti sono divenuti anche l’imperatore asburgico Carlo I e il ben poco pio fondatore dell’Opus Dei Josémaria Escrivá. Uomini e donne (anche donne appartenenti a ordini religiosi) che si sono distinti, per il loro pensiero critico e per la loro energica volontà di riforme, sono stati invece trattati con metodi da Inquisizione. Come Pio XII fece perseguitare i più importanti teologi del suo tempo, allo stesso modo si comportano Giovanni Paolo II e il suo Grande Inquisitore Ratzinger con Schillebeeckx, Balasuriya, Boff, Bulányi, Curran, Fox, Drewermann e anche il Vescovo di Evreux Gaillot e l’Arcivescono di Seattle Huntington. Nella vita pubblica mancano oggi intellettuali e teologi cattolici della levatura della generazione del Concilio. Questo è il risultato di un clima di sospetto, che circonda i pensatori critici di questo Pontificato. I vescovi si sentono governatori romani invece che servitori del popolo della Chiesa. E troppi teologi scrivono in modo conformista oppure tacciono.

 

Sesta contraddizione. Il Papa elogia spesso e volentieri gli ecumenici, ma al tempo stesso ha pesantemente compromesso i rapporti con le Chiese ortodosse e con quelle riformiste ed evita il riconoscimento dei suoi funzionari e dell’eucarestia. Il Papa avrebbe dovuto consentire — come suggerito in molti modi dalle commissioni di studio ecumeniche e come praticato direttamente da tanti parroci — le messe e l’eucarestia nelle Chiese non cattoliche e l’ospitalità eucaristica.Avrebbe anche dovuto ridurre l’eccessivo potere esercitato dalla Chiesa nei confronti delle Chiese dell’Est e delle Chiese riformiste e avrebbe dovuto rinunciare all’insediamento dei Vescovi romano- cattolici nelle zone delle Chiese russe- ortodosse. Avrebbe potuto, ma non ha mai voluto. Ha voluto invece mantenere e ampliare il sistema di potere romano. La politica di potere e di prestigio del Vaticano è stata mascherata da discorsi ecumenici pronunciati dalla finestra di Piazza San Pietro, da gesti vuoti e da una giovialità del Papa e dei suoi cardinali che cela in realtà il desiderio di «sottomissione» della Chiesa dell’Est sotto il primato romano e il «ritorno» dei protestanti alla casa paterna romano-cattolica.

 

Settima contraddizione. Come Vescovo suffraganeo e poi Arcivescovo di Cracovia, Karol Wojtyla ha preso parte al Concilio Vaticano II. Una volta diventato Papa, ha però disprezzato la collegialità del Pontefice con i Vescovi decretata proprio al Concilio. Questo Pontefice ha più volte dichiarato la sua fedeltà al Concilio, per poi tradirlo nei fatti attraverso la sua «politica interna». I termini conciliari come «aggiornamento, dialogo, collegialità e apertura ecumenica» sono stati sostituiti da parole quali «restaurazione, magistero, obbedienza, ri-romanizzazione ». Il criterio per la nomina dei Vescovi non è affatto lo spirito del Vangelo e l’apertura mentale pastorale, bensì la fedeltà assoluta verso la condotta romana. I sostenitori del Papa tra i vescovi di lingua tedesca come Meisner, Dyba, Haas, Groer e Krenn sono solo gli sbagli più eclatanti di questa politica pastorale devastante, la quale fa pericolosamente scivolare in basso il livello morale e intellettuale dell’episcopato. Un episcopato reso ancor più mediocre, rigido, conservatore e servile, è forse l’ipoteca più pesante di questo lunghissimo Pontificato.

 

Ottava contraddizione. Questo Papa ha cercato il dialogo con le religioni del mondo, ma contemporaneamente ha disprezzato le religioni non cristiane definendole «forme deficitarie di fede».In occasione dei suoi viaggi o «preghiere di pace», il Papa ha radunato con piacere attorno a sé dignitari di altre chiese e religioni. Non vi erano tuttavia molte tracce reali della sua preghiera teologica. Anzi, il Papa si è presentato in sostanza come un «missionario » di vecchio stampo.

 

Nona contraddizione. Il Papa polacco ha assunto la funzione di rappresentante della fede in un’Europa cristiana, ma il suo ingresso trionfale e la sua politica reazionaria hanno involontariamente favorito l’inimicizia nei confronti della Chiesa, se non addirittura l’avversione contro il Cristianesimo stesso. La campagna di evangelizzazione del Papa, il cui punto centrale è rappresentato da una morale sessuale ben poco adeguata ai tempi, ha discriminato soprattutto le donne: quelle che in questioni controverse, quali la contraccezione, l’aborto, il divorzio, l’inseminazione artificiale hanno dimostrato di avere opinioni diverse da quelle della Chiesa, sono state definite portatrici di una «cultura della morte». Attraverso interventi politici— come è accaduto in Germania contro il Parlamento e l’episcopato nel caso del conflitto sul tema della gravidanza —, la Curia romana ha dato l’impressione di rispettare poco la separazione giuridica tra Stato e Chiesa. Il Vaticano cerca (attraverso il gruppo parlamentare del Partito Popolare europeo) di esercitare delle pressioni anche sul Parlamento Europeo, incentivando l’ingaggio di osservatori particolarmente vicini alle idee di Roma per questioni relative alla legislazione sull’aborto. Invece di farsi ovunque fautrice di soluzioni ragionevoli che consentano la mediazione, la Curia romana con i suoi proclami acutizza di fatto a livello mondiale la polarizzazione tra oppositori e sostenitori dell’aborto, moralisti e libertini.

 

Decima contraddizione. Come carismatico comunicatore e «star» mediatica, questo Papa fino alla sua veneranda età ha fatto presa in particolare sui giovani, ma si è appoggiato soprattutto ai «nuovi movimenti» di origine italiana, all’Opus Dei di casa in Spagna e a un pubblico acritico e fedele del Pontefice. Tutto ciò è sintomatico del rapporto del Papa con la laicità e della sua incapacità di dialogare con un pubblico critico. I grandi raduni mondiali dei giovani sostenuti a livello regionale e internazionale, sotto la sorveglianza della gerarchia dei nuovi movimenti laici (Focolare, Comunione e Liberazione, St. Egidio, Legionari di Cristo, Regnum Christi, etc.), hanno attirato e attirano centinaia di migliaia di giovani. Molti di essi volonterosi, troppi del tutto acritici. Il carisma personale di Wojtyla è quasi più importante dei contenuti da lui trasmessi. Le domande che i giovani avevano posto al Papa e che, in occasione del suo primo viaggio in Germania, lo avevano messo in serio imbarazzo, in seguito non sono state più consentite. Le associazioni cattoliche di giovani, che non si trovano sulla linea del Vaticano, vengono disciplinate e messe alla fame dall’ordine romano attraverso il ritiro di finanziamenti da parte dei vescovi locali. Inoltre viene messa in discussione la fiducia un tempo accordata all’ordine dei gesuiti: prediletti dai Papi precedenti, ora vengono percepiti come sabbia negli ingranaggi della politica di restaurazione del Papa a causa delle loro qualità intellettuali, dei loro teologi critici e delle opzioni teologiche di liberazione. Invece Karol Wojtyla, già ai tempi in cui era ancora arcivescovo di Cracovia, concesse la piena fiducia all’associazione segreta Opus Dei, potente sia dal punto di vista finanziario che in termini di influenze, ma antidemocratica e in passato compromessa con regimi fascisti.

 

Undicesima contraddizione. Giovanni Paolo II ha offerto nel 2000 una pubblica confessione dei peccati per gli errori della Chiesa nel passato, senza però trarne alcuna conseguenza pratica. La confessione dei peccati ampollosa e barocca inscenata a San Pietro per gli errori della Chiesa è rimasta vaga e ambigua. Il Papa ha chiesto perdono solo per gli errori dei «figli e delle figlie della Chiesa» ma non per quelle del «Santo Padre», per quelle della Chiesa stessa e dei gerarchi presenti. Il Papa non ha mai preso posizione in merito agli intrighi delle varie sedi della Curia in affari mafiosi e ha contribuito più all’occultamento che alla rivelazione di scandali e crimini (Banca Vaticana, il «suicidio» di Guido Calvi, l’omicidio avvenuto nell’ambiente del corpo delle guardie svizzere…). Anche con la rivelazione degli scandali della pedofilia dei clericali, il Vaticano è stato straordinariamente titubante. Nonostante alcune richieste, il Papa non ha mai dato udienza ad alcuna vittima. Anzi, ha riempito di elogi un insigne criminale nel corso di una fastosa cerimonia al Vaticano: il messicano Marcial Maciel Degollado, fondatore dei Legionari di Cristo (500 sacerdoti e 2.000 seminaristi) e del movimento laico Regnum Christi, diventato ormai concorrente ancora più conservatore dell’Opus Dei.

 

Conclusioni. Per la Chiesa cattolica questo Pontificato si rivela, nonostante i suoi aspetti positivi, una grande speranza delusa, in fin dei conti un disastro, perché Karol Wojtyla, con le sue contraddizioni, ha profondamente polarizzato la Chiesa, allontanando i suoi innumerevoli uomini e gettandoli in una crisi epocale. Contro tutte le intenzioni del Concilio Vaticano II, il sistema romano medioevale — un apparato di potere caratterizzato da tratti totalitari — è stato restaurato grazie a una politica personale e dottrinale tanto astuta quanto spietata: i vescovi sono stati uniformati, i padri spirituali sovraccaricati, i teologi dotati di museruola, i laici privati dei diritti, le donne discriminate, le iniziative popolari dei sinodi nazionali e delle chiese ignorati. E poi ancora scandali sessuali, divieti di discussione, dominio liturgico, divieto di predica per i teologi laici, esortazione alla denuncia, impedimento dell’eucarestia. Di tutto questo è forse colpevole «il mondo»?

La grande credibilità della Chiesa Cattolica, cioè quella ottenuta da Giovanni XXIII e dal Concilio Vaticano II, ha lasciato il posto a una vera e propria crisi della speranza. Questo è il risultato della profonda tragicità personale di questo Papa: la sua idea cattolica di stampo polacco (medioevale, controriformista e antimoderna), in qualità di Pontefice Karol Wojtyla l’ha voluta portare anche nel resto del mondo cattolico. Si è però verificato il contrario di ciò che egli sperava: la Polonia stessa è stata travolta dal moderno sviluppo secolare e, dopo la sostituzione dell’alleanza elettorale in carica fino al 2001, Solidarnosch, si appoggia sempre meno alle idee di fede e di morale promosse dal Pontefice.

Quando verrà il momento, il nuovo Papa dovrà decidere di affrontare un cambio di rotta e dare alla Chiesa il coraggio di nuove spaccature, recuperando lo spirito di Giovanni XXIII e l’impulso riformistico del Concilio Vaticano II. «Videant consules», i consoli vogliano fare in modo che la Repubblica non subisca danni, si diceva nell’antica Roma. «Videant cardinales», i cardinali vogliano fare in modo—si dovrebbe dire nella Roma di oggi—che la Chiesa non subisca danni.

 

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Commenti al Post:
retni65
retni65 il 04/01/09 alle 02:32 via WEB
Questo post è conseguenenza del precedente? Personalmente mi sono allontanato dal cattolicesimo, ma non da Dio perché vivo in prima persona la discriminazione di Papa SS Ratzinger verso i divorziati e m'incazzo da morire poiché io non volevo il mio divorzio. Non c'è nessun prete che sa darmi una spiegazione di questa ingiusizia. Per la chiesa io sarei un credente di serie B. Sono storie del genere che portano la società ad un allontanamento logico, non solo dalla chiesa, ma anche da qualsiasi cedo. Ed è un banale esempio del concetto che esprimevo nel tuo precedente post e cioè lasciar che gli eventi abbiano il loro corso... nel tempo.
 
 
Piero_Calzona
Piero_Calzona il 04/01/09 alle 19:03 via WEB
Nessuno nel mondo della religione cattolica romana ti può dare una risposta esauriente sulla tua situazione Retni65, perché in effetti non esiste. La Chiesa cattolica, nella sua evoluzione ha avuto 267 Papi. La storia del cattolicesimo è stata costellata da speculazioni, guerre spietate, inquisizioni, crociate, falsificazioni papali, che hanno trasceso nel modo più mostruoso il Vangelo di Gesù. Le Encicliche sono la prova lampante che ancora la Chiesa Cattolica Romana, anche e soprattutto con quest’ultimo Papa SS Ratzinger, vuole avere il potere assoluto nel mondo delle religioni, trascurando la cosa più importante: l’Etica Umana. Non è il caso di prendere in considerazione punto per punto di ciò che ho elencato. Sono quasi pronto per affrontare il problema con una serie di articoli che forse i cattolici non hanno la minima idea della negligenza ideologica di questa religione, che ha colpito duramente molti popoli, quando ancora il papato era fortemente compromesso con l’impero o gli Stati, e visto le cose come stanno, anche oggi. Nel mio blog ho già trattato vari argomenti in merito, se avrai voglia di leggerli, ecco i tags: A 02 – Prefazione ricerca (Il mio pensiero) – “Dio e l’Uomo” diviso in sei parti. – varie problematiche di bioetica relativi alla religione cattolica, come : aborto, eutanasia, omosessualità, ecc. Sarò sempre pronto a risponderti, per me è un grande piacere chiarire delle problematiche che sono gli ostacoli più duri per costruire una società più libera e più armoniosa. Un caro saluto, Piero
 
Yaris167
Yaris167 il 08/01/09 alle 11:44 via WEB
Molte sono le cose che potrei dire per commentare questo post. Potrei riflettere e comunicare la mia esperienza di credente, oppure condividere con Retni, il senso di emarginazione che si può vivere in una situazione in cui ci si sente tagliati fuori. Ma in realtà, sono piuttosto convinta e non lo dico per essere di parte, che la contraddizione faccia parte del contradittorio e il contradittorio è proprio ciò che tu definisci Verità. " la Verità è in mezzo a noi!" A Noi percepirla, coglierne le sfumature, come frammenti di uno specchio, ma le Verità che la Fede testimonia, sono intangibili, persino alla stessa chiesa e a chi la rappresenta. Questa per me è la Fede. Ti lascio questa frase di un anonimo.La speranza vede l'invisibile tocca l'intangibile e raggiunge l'impossibile" Complimenti per il blog! Rossella
 
 
Piero_Calzona
Piero_Calzona il 08/01/09 alle 15:39 via WEB
Ti ringrazio molto per aver espresso il tuo pensiero Rossella. Volevo mettere in chiaro una cosa, quest’ultimo post, ed i post futuri, che scriverò tra breve, sulla religione cattolica romana ed anche sulle altre religioni, vogliono difendere la vera Fede in Dio, soprattutto il Vangelo di Gesù. Quello che cercherò di evidenziare sono tutte le mostruosità che la storia delle tre religioni monoteiste hanno regalato all’umanità come verità assolute, mentre dalla storia si evince l’esatto contrario. La verità non deriva dalle contraddizioni o dal contradditorio, ma da eventi storici inconfutabili, non c’è bisogno di contradditorio sulla vera storia, perché la vera storia è lo specchio della verità. Per farmi capire meglio voglio mettere in evidenza un fenomeno comune alle tre religioni monoteiste, per quanto riguarda la legittimazione delle guerre teocratiche, che è stato un vero e proprio stravolgimento della verità di Dio. Dalla storia delle tre religioni monoteiste si evince una sola cosa: tutte le scritture sono opera dell’Uomo. Prendiamo in considerazione l’evoluzione del pensiero della religione ebraica: Dalle tavole di Mosè (TORA’) i famosi dieci comandamenti, gli ebrei hanno elaborato prima la MISHNA’, scritta in ebraico (2000 a.c.), comprende, senza distinzioni tra diritto sacro (religioso) e diritto civile (profano) . 63 trattati raggruppati in 6 sezioni principali (ordini) per lo più tematiche: “festività” “origini” “donne” “danni” “cose sacre” (sacrifici, giuramenti, prescrizioni alimentari, purificazioni cultuali). Solo un trattato (padri) è di contenuto non legale, edificante. Seconda fase TALMUD - Nei tre secoli seguenti – si tratta dell’enorme lavoro di molte generazioni – anche la MISHNA’ viene a sua volta commentata – e precisamente in due centri di studi: in Palestina, ma soprattutto in Babilonia. Ciò avvenne mediante la GHEMARA’ (ebraico “complemento”) composta in numerosi dialetti aramaici. GHEMARA’ e MISHNA’ poi formano insieme il TALMUD ( studio, dottrina) . Il TALMUD è dunque , al di là di tutti gli ampliamenti edificanti, semplicemente un gigantesco commento alla MISHNA’, nella misura in cui i trattati di questa sono ancora rilevanti dopo la distruzione del tempio di Gerusalemme. Esso si è imposto universalmente nell’ebraismo. Nel TALMUD si contano 613 precetti, di cui 365 divieti. Dio ha dato solo i DIECI COMANDAMENTI , come può un popolo convivere nell’età postmoderna con 365 divieti? Anche qui la guerra è stata legittimata per difendere il pensiero filosofico-teologico della religione ebraica. – CRISTIANESIMO - La religione cristiana è stata architettata e ben congegnata da imperatori e papi corrotti dalla sete di potere, basta citare le inquisizioni, le crociate, le condanne per eresia, le falsificazioni papali. Qui è stata legittimata la guerra nel senso più completo del termine. Ciò è dovuto anche al famoso Paradigma di Agostino, che affermava che la “guerra santa” è giustificata da Dio. Ma di pensatori, di papi, di imperatori, che hanno contribuito in questa mostruosa corsa verso il potere assoluto (Religione Cattolica Romana), nella storia del cristianesimo ce ne sono tanti, non mi posso dilungare più di tanto. – ISLAM - Nel Corano non c’è scritto di nessuna guerra santa. Nel Medio Oriente è stata trascesa la vera essenza di questa religione, attraverso un processo di fondamentalismo, integralismo religioso che è sfociato nel terrorismo internazionale, legittimando così la guerra, cosiddetta “santa”, producendo dei fenomeni mostruosi come i “Martiri” o “Kamikaze”. - CONCLUSIONI: La Teocrazia non potrà mai avere la pace, ciò è stato dimostrato dal teologo controcorrente Hans Kung, ecco la sua teoria: “Non c'è pace tra le nazioni senza pace tra le religioni. Non c'è pace tra le religioni senza dialogo tra le religioni. Non c'è dialogo tra le religioni senza una ricerca sui fondamenti delle religioni”. Se si continua così si va verso un processo di secolarizzazione irreversibile, dove la vera Fede in Dio e le vera essenza del Vangelo vengono stravolte dal “Potere Assoluto della Chiesa”. (Non siamo più nel Medioevo!!!)
 
edyemme
edyemme il 11/01/09 alle 15:31 via WEB
ho visto che hai visitato il mio blog ed io sono entrata nel tuo, quante cose vere racconti...io sono divorziata e risposata civilmente, quello che non riesco a capire xchè a noi, è vietata la confessione e la comunione, mentre quelli che ammazzano, pensano di pentirsi e tutto ritorna come prima...nello sfarzo della Chiesa non si vede certo la nascita di Gesù nato in una capanna... e mi fermo qui...altrimenti rischio di scriverti un sermone... buona giornata Edy
 
 
Piero_Calzona
Piero_Calzona il 11/01/09 alle 19:07 via WEB
Se avrai pazienza, cara Edy, ho intenzione in futuro di trattare a fondo questo argomento spinoso delle varie religioni. Per adesso ti posso solo dire che, per quanto riguarda la religione cattolica romana, siamo in mano ad un potere assoluto basato sul papato, che ha il monopolio assoluto sull’etica, non solo religiosa, ma anche civile (attraverso la politica). Il Vaticano, con le sue Encicliche, non solo detta delle regole contro il Vangelo, ma non tiene conto dell’evoluzione di una società che pian piano si sta allontanando sempre di più da questa religione assurda. Ciò che propongono i vari Papi è frutto del potere assoluto della chiesa cattolica, ma non dell’Etica Laica. Ciò è dimostrato dal tuo caso personale. Questo è uno dei motivi per cui la religione cristiana si è divisa in tante ramificazioni. Martin Lutero è stato uno dei primi ad allontanarsi dalla religione cattolica romana, fondando la religione protestante, perché non condivideva tantissime cose sulla Chiesa di Roma. Basti pensare che ancora oggi, nel XXI secolo, c’è ancora il paradigma dell’infallibilità del Papa. Ora dico, dopo tutto quello che è successo nel Medioevo, con inquisizioni, crociate, persecuzioni, falsificazioni papali, corruzione tra Stato e Chiesa, possibile che non si siano ancora resi conto che è ora di cambiare rotta??? Possibile che non si rendano conto che il Papa è una persona umana come noi, quindi soggetta ad errori??? Perché ancora oggi persistono con la regola dell’infallibilità del Papa? Perché, ancora oggi, la donna nella Chiesa è emarginata e non è considerata alla stregua degli uomini??? Perché nella religione cattolica, ed anche in altre religioni è sempre esistito il PATRIARCATO??? Mi fermo qui Edy, tra breve tratterò molto dettagliatamente queste tematiche scottanti, di cui nessuno dei mass media ha speso una sola parola per farci capire le vere realtà sulle religioni del mondo, soprattutto quella cattolica romana. Un caro saluto, Piero
 
 
Yaris167
Yaris167 il 13/01/09 alle 13:49 via WEB
Cara Edy, una sola domanda; ma tu hai mai provato'? Nessun prete mi ha mai rifiutato nè la confessione, nè la comunione...e non soltanto nella mia parrocchia. Certo non sono sposata ma potrei portarti testimonianze di chi lo è va regolarmente in chiesa.Un abbraccio forte. Rossella
 
   
q1324
q1324 il 14/01/09 alle 23:54 via WEB
Invece a me un prete, una specie di scarafaggio vestito di nero, siccome non sono battezzato, non solo mi buttava fuori dalla classe appena ci metteva il piede lui, ma diceva ai miei compagni di non volermi bene e di non parlarmi perchè ero figlio del demonio. Adesso è morto, sicuramente è in paradiso ed io, quando sarà la mia ora, andrò all' inferno perchè non sono figlio del tuo dio.
 
 
Yaris167
Yaris167 il 13/01/09 alle 14:01 via WEB
Cara Edy, ma tu hai mai provato? Te lo chiedo perchè io non ho incontrato problemi in tal senso, e non solo nella mia parrocchia. Certo non sono sposata nè convivente, ma potrei portarti testimonianze di chi lo è, e frequenta regolarmente la chiesa e i sacramenti. Un abbraccio forte...Rossella
 
salamandraf
salamandraf il 12/01/09 alle 09:12 via WEB
Non sono abbastanza raffinata per poter giudicare cio' che si evince nel tuo post, ma credo che il problema sia a monte. Ti consiglio un libro - Inchiesta sul cristianesimo. Come si costruisce una religione Corrado Augias, Remo Cacitti. Ciao
 
 
Piero_Calzona
Piero_Calzona il 12/01/09 alle 11:22 via WEB
Che senso ha dire che il problema “sta a monte”. Bisogna conoscere la vera storia del cristianesimo per poter verificare gli eventi che si sono succeduti nelle varie ere. Bisogna conoscere i Paradigmi del cristianesimo per poter evidenziare gli errori e gli orrori della Chiesa cattolica romana. Bisogna avere delle informazioni attendibili per poter affermare che la religione cattolica romana ha portato la società verso la totale incomprensione del Vangeli, solo perché il potere assoluto del papato ha travisato la vera essenza del Vangelo. Ecco! Questo è il senso di questo post. Ho già letto il libro di Corrado Augias e Remo Cacitti: “Inchiesta sul cristianesimo”. Trovo questo libro non attendibile, inoltre le risposte di Remo Cacitti, nonostante sia uno studioso della letteratura cristiana, sono vaghe e dubbiose. Dopo aver letto questo “pessimo” libro, mi ha lasciato più dubbi che certezze. Invece ti consiglio di leggere un libro straordinario sul cristianesimo, dove queste incertezze e questi dubbi vengono pian piano evidenziati con molta competenza e con prove alla mano. Si tratta di un libro di circa 1000 pagine: “Cristianesimo, Essenza e Storia) è stato scritto da uno dei più prestigiosi teologi del nostro tempo: Hans Kung. Prova a leggerlo poi mi saprai dire. Un caro saluto, Piero
 
   
salamandraf
salamandraf il 15/01/09 alle 08:49 via WEB
Bisogna, bisogna, bisogna... Bisognerebbe fare e sapere un miliardo di cose per essere degli esseri umani decenti. " Bisognerebbe "lo trovo piu' accessibile, sia per me e per quello a cui do' importanza io, sia per te e per quello a cui dai importanza tu. Ciao
 
     
Piero_Calzona
Piero_Calzona il 22/01/09 alle 12:57 via WEB
Cara Salamandra, se vuoi possiamo usare anche il condizionale, ma il concetto di base non cambia affatto. Fino a quando questa nostra società non dimostra di essere matura eticamente e non lascia questa cultura atavica, che ci è stata tramandata da una società piena di pregiudizi culturali, la situazione attuale non potrà mai cambiare.
 
q1324
q1324 il 14/01/09 alle 13:15 via WEB
...ciao..sono poco raffinato, piuttosto diretto e di scarsa manceria..A me fanno così schifo (ed è il termine idoneo) che proprio non riesco a cernire una cosa, solo una, positiva....Una congrega di farabutti e pagliacci assetati di onnipotenza che si muovono assecondando movimenti di soldi e di potere trincerandosi dietro un dio fasullo, di cui non è provata l' esistenza.. La vera mafia. :-)
 
 
Piero_Calzona
Piero_Calzona il 14/01/09 alle 14:47 via WEB
Ti ringrazio per aver espresso il tuo pensiero Q1324, in effetti sei stato molto chiaro nella tua esposizione, fin troppo chiaro, però, quello che vorrei, in questo mio blog, è di discutere le tematiche in modo molto democratico e senza offendere nessuno. Non so se si tratta di mafia, è molto probabile. La storia del cristianesimo, in duemila anni di evoluzione, ci ha fatto capire che tra Stato e Chiesa c’è stata una vera e propria lotta per il potere assoluto, si è arrivati persino a legittimare le guerre per conservare questo potere. La cosa più strana, in questa lunga e assurda storia del cristianesimo, è che tutto si è fatto tranne che evidenziare la vera essenza del Vangelo. Oggi non esiste più il vero messaggio di Gesù, perché è stato travisato letteralmente dai vari Paradigmi, soprattutto quello Medievale, e dai vari Concili, che hanno cambiato e ricambiato la storia in funzione del contesto storico in cui si trovavano, ciò ci dimostra come la religione cristiana si sia ramificata e frammentata in decine e decine di movimenti, senza contare le sette religiose, ciò dimostra anche che non ci può essere una religione unica che possa rappresentare la figura di Gesù come unico figlio di Dio. Un caro saluto, Piero
 
   
q1324
q1324 il 14/01/09 alle 23:35 via WEB
:-) ..se a me dicono che sono un ladro io posso provare che non è vero. Idem se mi danno dell' assassino. Torniamo alla lucida e laica razionalità di cui scrivi nel tuo post...non si tratta di offendere, ma solo d' esser scevri da qualunque condizionamento che travisi la realtà dei fatti. Sfido chiunque a dimostrarmi che dio esiste e a provarmi che la condotta della chiesa è stata esemplare nel corso dei secoli. Ovviamente sto parlando della chiesa di papi, vescovi e cardinali...i dirigenti, i top manager, quelli con gli anelli da 'pil' del Nicaragua, quelli vestiti da carnevale dei ricchi....non certo del buon parroco di paese o del missionario...per i quali la "religione" e la "fede" sono valori "tout court", esemplari. Il vangelo è un libro. Si legge, si apprezza. Se ci piace ne possiamo sottolineare dei passi, se ci convince...possiamo metterne in pratica gli insegnamenti. Come per Cuore di De Amicis... Un caro saluto ;-)
 
     
Piero_Calzona
Piero_Calzona il 10/02/09 alle 19:07 via WEB
Non si può dimostrare l’esistenza di Dio, perché questa Entità fa parte del Mondo del Trascendente, quindi ignoto a noi che viviamo nel Mondo dell’Immanente. Sono due mondi diversi e separati. Quello che invece è necessario fare in questa società è separare la religione dalla razionalità, quindi la Fede dalla Laicità. E’ su questo punto che bisogna lottare. La religione non deve intervenire per nessun motivo nella politica, altrimenti lo Stato non è più uno Stato Laico. Fin Quando non saranno soddisfatte queste regole non si potrà mai avere una società capace di risolvere tutti i problemi terreni.
 
maddi42
maddi42 il 10/02/09 alle 13:04 via WEB
Ciao!L'analisi che qui si è fatta del pontificato di Wojtyla è tra le migliori che mi sia stato dato di leggere. Per esperienza diretta conosco piuttosto bene le istituzioni ecclesiastiche e gli uomini che le governano e ho pagato e pago sulla mia pelle le spese di una totale assenza di libertà interna...si inneggia alla democrazia e loro vivono nel totalitarismo dichiarato, si inneggia alla libertà e i loro uomini vivono schiavi di regole che tuttavia non valgono per tutti giacchè quanti economicamente e attraverso conoscenze politiche garantiscono il prosperare dell'istituzione sono autorizzati a vivere come meglio credono, purchè naturalmente non creino scandalo. Condannano la pedofilia ma poi le regole interne non prevedono che in extremis ed in rari casi la denuncia del criminale all'autorità dello Stato... Sono d'accordo con te, le critiche costruttive ed educate sono le uniche in grado di far comprendere alle persone la reale natura dell'entità Chiesa. Solo attraverso uno studio dell'organizzazione e del suo diritto e della sua teologia sarà possibile, forse, riuscire a smascherare quanti in nome di Dio nascondono le peggiori nefandezze.
 
 
Piero_Calzona
Piero_Calzona il 10/02/09 alle 19:19 via WEB
Ti ringrazio moltissimo per questa tua preziosa testimonianza Maddi42. Sono in perfetta sintonia con il tuo pensiero. Questo blog è nato da un’esigenza di profonda giustizia sociale, una sorta di riconciliazione ideologica tra i popoli del Mondo. Il mio scopo è quello di “smascherare” tutto quello che fa parte del “FALSO”, mettendo in evidenza delle realtà tangibili sotto gli occhi di tutti. Sta a noi decidere se cambiare questa società o lasciarla così com’è. Un caro saluto, Piero
 
AlehandroDeLaWegas
AlehandroDeLaWegas il 23/02/09 alle 11:59 via WEB
questo è il suo punto di vista.
 
 
Piero_Calzona
Piero_Calzona il 23/02/09 alle 12:42 via WEB
Prima di scrivere questo post mi sono documentato abbastanza per confermare ciò che ha affermato Hans Kung, uno dei più prestigiosi teologi del nostro tempo. Non è un punto di vista, ma una realtà tangibile che la Chiesa nega e non vuole ammettere gli errori di un Papa fortemente conservatore.
 
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