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Dio e l'Uomo (Sesta parte)

Post n°29 pubblicato il 26 Aprile 2007 da Piero_Calzona
 

La legge di Dio è stata cambiata dall’uomo. 

Ebraismo

E’ una frase su cui è basato questo libro, riporterò alcuni dei cambiamenti che nell’ebraismo e non solo, l’uomo attraverso il tempo ha cambiato arbitrariamente.

Dalle tavole di Mosè (TORA’) i famosi dieci comandamenti che Dio ha dato a Mosè,gli ebrei hanno elaborato prima la MISHNA’, scritta in ebraico (2000 a.c.), comprende, senza distinzioni tra diritto sacro (religioso) e diritto civile (profano) . 63 trattati raggruppati in 6 sezioni principali (ordini) per lo più tematiche: “ festività “  “ origini “  “ donne “  “ danni “ “cose sacre “ (sacrifici, giuramenti, prescrizioni alimentari, purificazioni cultuali). Solo un trattato (padri) è di contenuto non legale, edificante.

 

Seconda fase TALMUD

Nei tre secoli seguenti – si tratta dell’enorme lavoro di molte generazioni – anche la MISHNA’ viene a sua volta commentata – e precisamente in due centri di studi: in Palestina, ma soprattutto in Babilonia.

Ciò avvenne mediante la GHEMARA’ (ebraico “complemento”) composta in numerosi dialetti aramaici. GHEMARA’ e MISHNA’ poi formano insieme il TALMUD ( studio, dottrina) .

Il TALMUD è dunque , al di là di tutti gli ampliamenti edificanti, semplicemente un gigantesco commento alla MISHNA’, nella misura in cui i trattati di questa sono ancora rilevanti dopo la distruzione del tempio di Gerusalemme. Esso si è imposto universalmente nell’ebraismo .

 

Nel TALMUD si contano 613 precetti, di cui 365 divieti.

Dio ha dato solo i DIECI COMANDAMENTI , come può un popolo convivere nell’età postmoderna con 365 divieti?

Ma questo non succede solo nella religione ebraica , se si pensa al divieto cristiano cattolico sulla contraccezione appoggiato da Giovanni Paolo II vuol dire che anche questo Papa ha ignorato la gravità delle numerose nascite, soprattutto nel terzo mondo dove non esiste il controllo sulle nascite.

 

Da alcune indagini si evidenzia che al tempo di Cristo vivevano sul nostro pianeta circa 200 milioni di persone – al tempo della scoperta dell’America 500 milioni – verso la metà del secolo XVIII, 700 milioni – con la rivoluzione industriale 1830, circa 1 miliardo  - raddoppia nel 1925 ed un nuovo raddoppio nel 1975 con 4 miliardi – alla fine del 2000 circa 6,4 miliardi – si prevede che nel 2025 saremo 8,5 miliardi. Da tutto questo anche Giovanni Paolo II non ha imparato niente. Si è limitato a tacere su questo problema fondamentale dell’umanità. 

Una distinzione molto evidente tra la religione ebraica e quella cristiana è che gli ebrei non accettano Gesù Cristo come figlio di Dio, non ammettono la Trinità. Qui abbiamo a che fare con la questione  più difficile che divide i cristiani e gli ebrei, perché gravata da pregiudizi e fraintendimenti quasi insuperabili. E quanto sia difficile esprimersi qui senza che si generino equivoci è dimostrato ancora una volta chiaramente proprio dalla chiarificazione , fondamentalmente positiva, della conferenza episcopale tedesca sul rapporto " tra chiesa " ed ebraismo. Oggi anche autori ebraici scoprono l’appartenenza ad Israele di Gesù . e chi incontra Gesù Cristo , incontra l’ebraismo. Ma ancora è ben lungi per una unificazione ed un riconoscimento in Cristo come figlio di Dio sono ancora troppe le cause che tengono divise le due religioni .

Tolleranza tra i popoli.

Nel trattato di Camp David  formulato dall’ONU per la pace in Medio Oriente, Israele chiede terra in cambio di pace. Non bisognerebbe cedere all’aggressività e all’ostinazione, ma si dovrebbe impiegare il denaro in ricostruzioni di case, industrie, strutture sociali, scuole pubbliche rinunciando ad  investire ingenti quantità di soldi in armamenti.

 

Si e vero! E’ molto facile teorizzare, tutto ciò può essere considerata una utopia , ma è l’unico modo per avvicinare tutti i popoli ad una vita più semplice e meno complessa di quella di oggi, attraverso la tolleranza e il perdono. Saper perdonare potrebbe essere la chiave per una pace duratura  per tutti i popoli.

Possiamo trarre insegnamento dagli episodi degli ultimi decenni – crollo del fascismo – crollo del muro di Berlino – crollo del comunismo – nascita di associazioni umanitarie –unificazione dell’Europa che scongiura guerre – costituzione dell’ONU – primi tentativi di coalizione mondiale.

Si và quindi verso una globalizzazione della cultura che non deve essere pura utopia, ma realtà concreta. Ed è quello che Hans kung con questi messaggi forti porge all’umanità come speranza per un mondo migliore.

 

Come vedi cara Lara, ho cercato di ritagliare alcuni piccoli frammenti di un lungo tema, su cui l’uomo nel tempo ha scritto fiumi di parole, senza mai arrivare a decifrare questi codici che rimangono ancora come mistero principale dell’uomo nell’età post moderna, ma giustamente tu mi dirai!!! Come si fa a decifrare l’irrazionale in quanto tale?

Vedi, ho cercato di raccogliere più elementi possibili per poter rispondere a qualche domanda che durante la nostra esistenza è inevitabile porci, ho cercato in qualche modo di spiegare quali sono i motivi per credere in un intervento di tipo razionale per combattere tutte queste guerre disumane che affliggono intere popolazioni e persone innocenti. Sono solo questi i miei veri motivi di pura razionalità, quella consapevolezza che abbiamo della realtà che ci consente di capire dove si celano i mali sociali, specialmente in alcuni paesi del Medio Oriente, in cui c'è bisogno urgente di uscire da una cultura basata sulla teocrazia, con questo non voglio dire di far abbandonare la loro religione, mi pare di aver già detto che è molto difficile abbandonare le proprie tradizioni, ma non è impossibile modificare il processo etico, un processo che avrebbe la facoltà di promuovere, anche se con tempi lunghissimi, una pace duratura, basata sulla tolleranza, sul rispetto e non "sullo scontro tra religioni".

Io credo profondamente in Dio, ma il mio Dio è diverso da quello che propongono le religioni, la ragione per cui credo è legata al mondo che mi circonda, ai miei sentimenti, al rispetto che nutro per le persone che mi stanno vicino ad un qualcosa che è dentro di me che non si può assolutamente spiegare con la nostra logica. Ciò si potrebbe chiamare “FEDE” e questo è il motivo per cui ho un forte desiderio di trasmetterlo ad altre persone. La Fede non si può spiegare scientificamente, ma basta pensare alla grandezza del nostro universo per capire quanto noi siamo piccoli, e tutto questo ci fa pensare che un progetto così grande non può essere dovuto al puro e semplice caso, c’è dietro questo straordinario scenario una grande verità che tutti chiamano Dio. Il Dio in cui credo non fa parte delle moltitudini di religioni che ci sono al mondo, ma il mio Dio è unico per tutti i popoli, è il Dio creatore dell’Universo e non il Dio inventato dall’uomo per soddisfare solo scopi utilitaristici. Il mio Dio è anche in noi stessi, nelle nostre azioni, nella nostra morale.

Vedi Lara, in tutto quello che hai letto emerge un componente che a mio avviso è molto importante: " L’etica e l’uomo " . non è Dio ad aver dato delle leggi errate, ma è stato l’uomo, nel tempo a travisarle, a cambiarle per forti interessi di potere, l’uomo è accecato da questa componente e non si rende conto che la vita è solo una piccola parte nella nostra esistenza, una sorta di transizione. Solo se l’uomo risolverà i suoi problemi etici darà più spazio al trascendente, darà più spazio all’altruismo, come darà più spazio ad una riflessione sul mondo che ci circonda, prendendo coscienza di una realtà che non è fatta solo di guerre, di ingiustizie, di soprusi. Solo così arriverà da solo, con le proprie capacità, a riconoscere che abbiamo bisogno di conoscere la Verità della nostra esistenza.

Sento che il tema di Dio, forse, è più grande delle mie possibilità di trasmettere quello che sento veramente, ma ho tentato almeno di far emergere le mie principali ragioni che non risiedono nel vero Dio come Creatore del mondo, ma in noi stessi, come persone consapevoli delle nostre azioni e razionalmente capaci di discriminare quello che è bene fare per poter uscire da situazioni complesse come quelle che si verificano nella società di oggi. Io sono laico, potrei definirmi anche anarchico, ma è una parola troppo grossa, in effetti vorrei crederci nelle istituzioni, ma ultimamente mi viene impedito da situazioni politiche e sociali molto complesse. Come laico ho sempre sentito il bisogno di risolvere tutti questi problemi con la razionalità, con la nostra consapevolezza, ecco perché do molta valenza alle realtà oggettive. Con questo non nego la possibilità, come ho detto da qualche parte, dell’esistenza di qualche Entità necessaria alla nostra esistenza. Il bisogno di credere è molto forte, ma nello stesso tempo è urgente risolvere i nostri problemi terreni con le nostre capacità e non con l’aiuto di Dio come vogliono far credere i credenti. Fino adesso non c’è stato nessun Dio che si è curato dei nostri problemi terreni, se non fosse per le nostre capacità razionali il mondo sarebbe in una situazione ancora peggiore di quella di adesso e questo ce lo dimostra inequivocabilmente la drammatica situazione dei paesi del Medio oriente, che ancora sperano nell’aiuto di Dio per risolvere i loro problemi con le guerre sante, ma se sono “Sante”, perché producono migliaia di morti di persone innocenti???

Ecco Lara, questo è il mio pensiero, che deriva da straordinarie letture fatte da quando ero ancora bambino. E’ solo una sintesi, ci sono tante altre cose importanti che potrei aggiungere, l’argomento è molto complesso, ma spero di averti comunicato l’essenza, senz’altro soggettiva, del rapporto tra uomo e Dio, un rapporto che non avrà mai fine perché non c’è nessun mezzo culturale per poterlo spiegare razionalmente, ma che rimane sempre aperto perché è l’unico modo per poter sperare che tutte le cose che ci circondano abbiano un significato per la nostra esistenza e non siano solo pura illusione, questo unico significato si potrebbe chiamare Fede.  

Con tanto affetto,

Piero

(Fine)

 

 
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