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Bioetica (Contraccezione)

Post n°43 pubblicato il 26 Maggio 2007 da Piero_Calzona
 

Il controllo delle nascite non è un’invenzione moderna: Fin dai tempi antichi, presso qualunque società umana, una gravidanza di troppo ha sempre rappresentato un serio problema, i metodi usati non erano quelli di oggi, quindi visti gli insuccessi di queste metodologie empiriche, si è diffusa la pericolosa usanza di ricorrere frequentemente all’aborto. In Europa e in altre parti del mondo con l’avvento del cristianesimo e della sua mentalità estremamente restrittiva comportarono la sparizione ufficiale di ogni tipo di pratica anticoncezionale, considerati illegali. Solo con l’avvento della società moderna, da poco più di un secolo, si è ricominciato a parlare pubblicamente di controllo delle nascite.  

Se noi ripercorriamo nella storia questo grave fenomeno per l’umanità, ci accorgiamo che non solo la religione cattolica, ma anche l’ebraismo ed altre religioni si sono opposte alla contraccezione, ciò significa che questi potenti capi religiosi ignorano il problema della sovrappopolazione mondiale che è uno dei problemi da prendere in seria considerazione, vista la crescita esponenziale degli abitanti sulla terra.  

Da alcune indagini si evidenzia che al tempo di Cristo vivevano sul nostro pianeta circa 200 milioni di persone – al tempo della scoperta dell’America 500 milioni – verso la metà del secolo XVIII 700 milioni – con la rivoluzione industriale ( 1830 ) circa 1 miliardo – raddoppia nel 1925 e un nuovo raddoppio nel 1975 con 4 miliardi – alla fine del 2000 circa 6,4 miliardi – si prevede che nel 2025 saremo circa 9 miliardi.  

Da questi dati i capi religiosi non hanno imparato niente. Si limitano a tacere su questo problema fondamentale per il futuro dell’umanità.  

Le tesi cattoliche

Da S. Agostino in poi la chiesa ha sempre considerato peccato mortale, ritenendo quindi omicidio, la pratica contraccettiva.

Negli anni 60, sotto la spinta del Concilio con a capo il Papa Giovanni XXIII e validi collaboratori come il famoso teologo Hans Kung, che aveva una visione dei problemi molto aperta, vi furono numerosi tentativi per modificare  questa posizione, la commissione  pontificia ha dato un parere favorevole ad una apertura sulla questione. 

Paolo IV non ha voluto seguire questi consigli e con l’enciclica Humanae   Vitae ha messo fine alle discussioni: l’astinenza era e rimaneva il metodo prediletto, tesi ribadita e sostenuta dal Papa Giovanni Paolo II nell’enciclica: Evangelium Vitae. 

Il recente catechismo della chiesa cattolica definisce  “l’unione carnale tra un uomo e una donna, al di fuori del matrimonio “ come “ gravemente contraria alla dignità  delle persone e della sessualità umana naturalmente ordinata… alla generazione dei figli”.

E’ chiaro che, di conseguenza, questo testo può menzionare la contraccezione soltanto all’interno del matrimonio, gli unici mezzi accettabili sono “la continenza periodica, i metodi di regolazione  delle nascite basati sull’auto – osservazione   e il ricorso ai periodi infecondi”. 

Con una visione cosi estremamente limitata della sessualità, le gerarchie vaticane stentano finanche a comprendere il desiderio di gran parte dell’umanità di definire  individualmente la propria vita sessuale: ecco come la chiesa si difende: “ Il profilattico non esclude la trasmissione dell’AIDS; favorire l’uso rischia di far abbassare la guardia contro la malattia; l’unica vera prevenzione è l’astinenza sessuale “.

Queste osservazioni sono apparse sull’Osservatore romano del 4 aprile 2000 come anche l’affermazione fatta da Giovanni Paolo II il 30 ottobre 1999 nel corso di una delegazione di ginecologi, "non bisogna avere esitazione nel dire chiaramente che il cancro può essere il risultato di comportamenti umani, compresi taluni comportamenti sessuali".  

Ma non basta, l’ostinazione a non voler capire problemi importanti come la lotta all’AIDS, quindi usare mezzi contraccettivi per eliminare la propagazione del fenomeno che sta dilagando nel mondo, ha indotto Monsignor Elio Sgreggia, plenipotenziario vaticano sui temi etici e bioetici a pronunciarsi cosi: “ Una mancanza di rispetto verso il Papa “. Secondo lui: "i preservativi sono distribuiti in Africa dalle organizzazioni governative e internazionali, ma non è servito a niente, per cui puntare sul preservativo resta una linea pedagogica fallace e finisce  per diventare un inganno". 

Nonostante le realtà oggettive di questi fenomeni più importanti, come la crescita esponenziale della popolazione mondiale e la lotta contro L’AIDS le posizioni di alcune religioni diventano un ostacolo molto pericoloso per l’umanità intera, perché non usano la ragione, non analizzano i danni che si stanno venendo a creare, ma si fanno guidare da vecchi dogmi che non sono più adeguati nell’età postmoderna. Il fatto è che alcuni di questi dogmi sono il risultato di una filosofia oscurantista creata dall’uomo non da Gesù o da Dio. Le varie leggi restrittive sono il frutto di vari concili in diverse epoche emanate da Papi che pretendono di essere i rappresentanti di Dio sulla terra, ma ormai troppe cose sono cambiate nella cultura del mondo, è ora che le persone aprano gli occhi davanti a un mondo che non ha bisogno di falsi dogmi, ma di risoluzioni oggettive, reali, razionali.  

Ci sono molte persone che si battono per questi propositi: l’AIED, ( associazione italiana per l’educazione  demografica ) è una meritoria associazione nata nel 1953 allo scopo di favorire  una crescita culturale sui temi della contraccezione , della pianificazione delle nascite e della sessualità, e attraverso le sue campagne di sensibilizzazione ha ottenuto conquiste importanti.  

Al livello mondiale importante è l’attività sul tema della pianificazione familiare svolta dalla IPPF ( International Planned Parenthood Federation ), che raggruppa associazioni di 180 nazioni.  

Dobbiamo solo sperare, a questo punto, che le persone prendano atto delle realtà oggettive che la cultura moderna ci offre, cercando di sconfiggere una filosofia, una morale ancora oscurantista che è solo un ostacolo  per una razionale ricerca del benessere per tutta l’umanità.  

 
Rispondi al commento:
Piero_Calzona
Piero_Calzona il 27/05/07 alle 11:15 via WEB
Grazie G.a.i.a per aver espresso il tuo pensiero. Devo essere sincero, nella tua prima affermazione: “In me l'ateismo non é nè una conseguenza, nè tanto meno un fatto nuovo: esso esiste in me per istinto.” C’è qualcosa che non torna. Tempo fa ho letto una serie di libri di Etologia (studio del comportamento animale), sono libri molto complessi dove viene messa in evidenza una caratteristica molto importante: “L’ISTINTO INNATO”, ma ciò si verifica negli Esseri viventi che non sono dotati di auto-consapevolezza, di razionalità, di LOGICA, quindi negli animali, possiamo dire che non esiste un’evoluzione del pensiero, perché appunto mancano di logica, il loro comportamento è caratterizzato esclusivamente dall’ISTINTO. Quindi mi trovi in disaccordo. Il fatto che tu sia ATEO deriva sicuramente da una condizione culturale, dal tuo mosaico culturale, dalla verifica di una cultura che si appoggia più sull’Immanente che sul Trascendente. Non è un fatto nuovo, l’ateismo e l’agnosticismo non sono altro che correnti di pensiero che si evolvono nell’Uomo dopo aver analizzato una cultura costituita prevalentemente da fatti reali, quindi razionali. Da ciò possiamo desumere che l’Uomo si distingue dagli animali perché è dotato di consapevolezza, di razionalità, quindi di logica, attraverso un processo di crescita culturale il pensiero dell’Uomo cambia. La lettura, l’informazione, hanno un ruolo molto importante nella vita dell’Uomo, per questo, a mio avviso, non si può parlare di ISTINTO, ma di cambiamenti culturali. Vedi G.a.i.a, se noi siamo dotati di queste straordinarie prerogative, siamo anche esposti a diverse filosofie di vita, siamo esposti a culture e ideologie diverse, quindi il nostro comportamento è dovuto all’influsso di questa cultura che ci circonda, e prendiamo da questa cultura dei modelli, che poi diverranno i modelli del nostro comportamento. E’ chiaro che in un mondo così vario abbiamo l’imbarazzo della scelta, ma avendo a disposizione la consapevolezza di noi stessi abbiamo anche un potere che discrimina il bene e il male, quello che è giusto e quello che è sbagliato. Detto ciò, e spero che avrai capito il senso del discorso, non me la sento di trascurare il Trascendente, anche perché oltre la nostra logica non possiamo andare, quindi entriamo nel mondo dello straordinario, nel mondo dell’Irrazionale, e qui purtroppo ci dobbiamo fermare. Tutto questo discorso per dirti che noi, come esseri umani, siamo soggetti ai cambiamenti culturali, quindi il nostro pensiero non è dovuto solo all’Istinto. Per quanto riguarda quello che propone la religione oggi, sono perfettamente d’accordo con te, anche perché i modelli etici religiosi si rifanno a modelli pre-medioevali, oscurantisti, obsoleti, non più contemplati in quest’era post moderna, perciò uno dei modelli di vita alternativo a questa catastrofica ideologia teocratica, che viene dettata da molte religioni, è l’Etica Laica, la disciplina della filosofia morale che mette in evidenza con forza una delle prerogative più importanti che ha l’Uomo: la RAZIONALITA’, e quando parlo di razionalità intendo che quello che succede nel mondo può essere cambiato solo dall’Uomo e non aspettando l’intervento di qualche Entità Divina. Per concludere, tutti questi divieti che propone la religione o le religioni del mondo andrebbero riviste in una chiave più razionale per poter risolvere parte di questi problemi importanti, come la contraccezione, che altrimenti rimarranno dei problemi irrisolvibili. Un caro saluto, Piero
 
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