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Determinismo (2° Capitolo Ricerca)

Post n°57 pubblicato il 08 Ottobre 2007 da Piero_Calzona
 

DETERMINISMO SCIENTIFICO 

Libero arbitrio o predestinazione? 

(Prima parte)

 

COS’E’ IL DETERMINISMO SCIENTIFICO?

Col termine “ DETERMINISMO “ s’intende la concezione per cui in natura non avviene nulla a caso, ma tutto accade in virtù della connessione necessaria tra i fenomeni secondo il principio di causalità. Ogni evento è determinato da una causa ben precisa. Secondo questa tesi è possibile determinare con precisione tutto ciò che avviene in natura in ogni istante, non solo, ma conoscendo tutte le posizioni degli oggetti e delle forze naturali permetterebbe di predire lo stato del mondo futuro con assoluta precisione. La mentalità causalistica e deterministica ha rappresentato uno degli ingredienti fondamentali della scienza, che è nata e si è sviluppata proprio in virtù del desiderio di trovare le cause e le leggi che le determinano.

 

EVOLUZIONE DEL DETERMINISMO.

Con l’avvento delle nuove teorie sulla meccanica razionale o fisica classica e cioè con le scoperte di Newton e Galileo Galilei, l’uomo aveva capito che se si conoscono le proprietà di un corpo: ( massa, forma, ecc. ), le sue condizioni iniziali di moto:  (posizione, velocità, ecc. ) e le condizioni esterne ( campi di forze, ecc. ), è possibile determinare in modo esatto il suo comportamento negli istanti successivi.            

Un esempio emblematico è lo studio sulla gravitazione universale e il movimento dei pianeti formulate da Newton. Quindi il determinismo vuole che noi viviamo in un mondo dove sono le leggi della natura a determinare tutti gli eventi, dove tutto è predeterminato, il futuro è già segnato, già tracciato. E l’uomo non può intervenire, non può cambiare il corso degli eventi: l’azione umana, la sua decisione, la sua razionalità, la sua libertà sono pura illusione.Tutto è determinato, quindi tutto è spiegabile con le leggi della natura. La conseguenza logica implicata da questa visione è che, una volta individuate quali siano le leggi che governano il mondo, sia possibile poi vedere nel passato come nel futuro, calcolare con precisione matematica ciò che accadrà, quindi una sorta di veggenza scientifica. 

LA PRIMA SCONFITTA DEL DETERMINISMO.

Nel mondo reale, (quello che percepiamo, il macroscopico ), si verificano dei fenomeni misurabili attraverso le teorie della fisica classica di Newton. Per determinare la posizione, il tempo e la velocità di un determinato corpo, ( corpo inteso come grande agglomerato di atomi ), sono necessarie una serie di calcoli, ed il loro risultato sarà di grande precisione matematica.  

Vogliamo, ad esempio, determinare la velocità di un’auto, dove lo spazio S e il tempo T hanno un certo valore, possiamo farlo con le leggi della fisica classica o meccanica razionale: V =  S / T . – VELOCITA’ = SPAZIO / TEMPO – Lo stesso vale per il movimento dei pianeti, anche se con calcoli più complessi, fatti da grandi e sofisticati calcolatori.

Quando però tra il 1890 e il 1920 si è visto che le particelle atomiche, in particolare un fotone, poteva essere contemporaneamente sia onda che corpuscolo, la fisica classica di Newton è andata in crisi, cosi anche il determinismo scientifico, perché si è visto dagli esperimenti che un fotone non poteva essere determinato nella sua posizione e velocità, perché si comportava in maniera completamente diversa dai corpi materiali. In effetti è stato Werner Heisenberg a dimostrare il “ principio di indeterminazione delle particelle atomiche “. Il principio sostiene che possiamo sapere dove si trova una particella atomica in un determinato istante, oppure dove essa stia andando, ma non entrambe le cose, più precisa è la sua posizione  meno precisa sarà la sua quantità di moto ( massa x velocità ).  

Esempio:

Consideriamo l’analogia con una società di assicurazione: essa può prevedere in maniera molto affidabile la durata media della vita dei cittadini maschi, ma se intendesse farlo per ogni singola persona potrebbe sbagliarsi di molto. Questo ci fa capire che le particelle vanno prese in grande quantità, quindi in maniera statistica per poter avere una visione approssimativa nel calcolo, mentre se prendiamo un singolo elemento ( particella elementare ) il calcolo sarà diverso dalla fisica classica, siamo quindi nell’indeterminazione.

CRITICA AL DETERMINISMO.

Con la scoperta di Werner Heisenberg sul principio di indeterminazione il determinismo scientifico ha avuto una prima sconfitta. Il determinismo è privo di ogni fondamento: non sarebbe infatti sufficiente saperne abbastanza del mondo per poter prevedere ogni suo dettaglio. Il mondo come noi lo conosciamo, è notevolmente complesso, con questo non si nega la capacità della scienza di fare delle previsioni  ( è proprio questo uno dei suoi   compiti ), ma è importante distinguere tra causalità e determinismo. Ammettere la causalità vuol dire riconoscere il rapporto causa – effetto, una volta che tale rapporto si sia determinato, e questo ovviamente riguarda il passato, sostenere il determinismo implica la pretesa di conoscere in anticipo gli effetti precisi che si produrranno in futuro date certe condizioni iniziali.  

Fra gli argomenti a favore dell’indeterminismo c’è quello che si basa sull’innegabile asimmetria fra passato e futuro, mentre il passato non può essere modificato, non può essere scalfito da nessuna decisione umana, il futuro , per quanto in buona parte sia frutto del passato, è continuamente influenzabile dalle nostre azioni presenti.      

Il determinismo scientifico viene rifiutato poiché distrugge l’idea di creatività e annienta la libertà dell’uomo mentre se è vero che accadono cose non completamente predeterminate, è possibile trovare lo spazio necessario per intervenire nel mondo.

LIBERTA’ E LIBERO ARBITRO.  

Un altro punto molto importante contro il determinismo è soprattutto una battaglia a difesa della libertà umana, nelle sue diverse sfaccettature. La libertà è innanzitutto libertà di creare. Creatività: nel comporre un brano musicale, nel dipingere un quadro, nel fotografare la realtà nei suoi momenti irripetibili, libertà di pensare e agire secondo la propria morale. Il cervello di Beethoven nel comporre le sue sinfonie ha realmente creato qualcosa di autenticamente nuovo. Non si può accettare l’idea che tali prodotti frutto della immaginazione e della creatività dell’uomo siano riconducibili a facili processi deterministici . Negare la creatività significa negare anche la libertà, perché libertà significa anche possibilità autentica di influenzare, anche solo parzialmente, la realtà ed il futuro con le nostre decisioni e le nostre azioni.

Cos’è il libero arbitrio? 

Il concetto di libero arbitrio non è facile da sviluppare in poche righe, vediamolo, dunque, nel contesto del determinismo scientifico. Il determinismo è la negazione del libero arbitrio perché  quest’ultimo è la capacità che ognuno di noi ha di decidere tra diverse possibilità d’azione e di far diventare reale una di esse, quindi niente è determinato, le scelte dipendono dalla nostra volontà.

Esempio: 

Mentre scrivo mi accorgo di essere stanco, e desidero fermarmi, ma è più opportuno continuare ancora un poco; decido di non fermarmi, dentro di me si sono presentate due possibilità, che ho concepito nella interiorità della mia mente; le ho esaminate e ho deciso. L’azione che rende viva ed operante le due possibilità dipende da me; me ne accorgo perché sento che la mia scelta è libera. Attraverso la nostra scelta morale e non, noi abbiamo la grande responsabilità di cambiare gli eventi del mondo.

(Fine prima parte)

 

 
Rispondi al commento:
illuminailcuore
illuminailcuore il 21/10/07 alle 13:17 via WEB
Sono concorde col concetto di libero arbitrio. Tuttavia è anche vero che spesso la nostra vita dipende molto dalle opportunità che una società offre all'individuo. Una società corrotta farà in modo che questo individuo avrà meno probabilità e molte più difficoltà di inserirsi ed accidere ad una vita che si possa definire degna. Si tratta della questione de "LA VITA NEGATA": la vita negata è quella operata da una politica, o cmq da un potere assoluto o pseudo democratico che sia, che reprime la possibilità di vivere degnamente. Logicamente posso oppormi a questa repressione, ma sarà cmq una lotta che dovrò affrontare contro i negatori della vita. Poniamo il caso che in una società 8 siano i negatori e soltanto due gli uomini di buona volontà. Mi sembra chiaro che la bilancia tende tutta a favore dei primi e a sfavore dei secondi. In una società costituita dall'alta presenza di negatori della vita, va da se che tale negazione è entrata a far parte della mentalità. Possiamo ritrovare la radice di tale mentalità nel nichilismo. Si può riscontrare tuttavia anche la presenza del sadismo in varie forme esplicite ed implicite. Le forme subdole mi sembrano le peggiori. Ad esempio la new age nasconde una mentalità discriminatoria dietro un bizzarro concetto di amore. Nella new age sono ammessi tuttti gli individui belli, sano, divini, capaci di autoguarirsi, mentre quelli incapaci o non aventi queste qualità vengono esclusi o emarginati. Mi sembra una fdottrina che ha molto in comune con il nazismo. Il nazismo promuoveva una civiltà perfetta e antimoderna, fatta di ritorno alla vita agricola e rurale, ma anche fatta di individui sani,puri e ariani. Tutti coloro che non rientravano in questa concezione venivano e andavano discriminati e alla fine eliminati secondo un preciso programma. Anche la mafia e la massoneria hanno filosofie utopistiche volte a inventare una civiltà umana felice secondo canoni di felicità dai quali però vengono esclusi coloro che non hanno i potenziali requisiti. Ho ritrovato la stessa mentalità, ahimè, in molti gruppi cattolici dove vengono esclusi coloro che non hanno i requisiti "psicologici"o non rientrono in una sufficiente categoria di censo. Gruppi che sono nati proprio per assistere i poveri, in realtà li escludono dal loro circolo che finisce per essere costituito esclusivamente da persone con determinato censo e determinata categoria sociale. Mentalità che sono nate all'inizio del '900 secondo la mia analisi storica, non sono state affatto superate ma sopravvivono nei costumi della civiltà occidentale. Del resto la cosa non è così illogica se pensiamo che l'educazione genitoriale non può essere che un derivato di ciò ch è accaduto in passato. Per scongiurare il ritorno di mentalità aberranti ed estremiste vi sarebbe una sola strada: quella della consapevolezza. Trovo molto impegno in questo senso nel racontare gli orrori del passato, ma vi ritrovo anche un fondamentale errore. Si pensa che informare sull'olocausto così come è avvenuto nei fatti storici sia sufficiente. Nessuno tiene presente che le mentalità aberranti non si ripetono mai nello stesso modo, ma mutando radicalmente e conservando solo alcuni aspetti. Si tende cioè a voler scansare il nazismo e il fascismo guardando ai fatto che li generarono in passato. IL prblema fondamentale che nessuno osserva è però che la mentalità nazista e fascista ha fatto nel corso degli anni successivi alla guerra quello che definisco "un salto di qualità". Nell'era della post politica la mentalità nazista e fascista non ha più una dimensione politica. Le ideologie caratteristiche di queste dottrine si sono trasferite nella mentalità comune, o se vogliamo sono sopravissute al tramonto dei totalitarismi rimanendo nella mentalità e nei costumi sociali. Incontrando nuove dottrine di pensiero moderne, spirituali e/o laiche, hanno iniziato ad esserne inglobate. In quello che possiamo definire un vero fenomeno di sincretismo tra varie dottrine e filosofie sorte in tutto l'arco del 900 e non soltanto in europa ritrovimo un nuovo riproponimento di certe mentalità discriminanti che così mascherate sembrano irriconoscibili. Ad un occhio attento e profondo conoscitore di tali dottrine ciò eprò non sfugge. Ovviamente il benesere esistenziale della nostra civiltà è minato da tali dottrine aberranti, e questo ho capito che tu lo sai benissimo. La fame nel mondo, la povertà, le iniquità, ecc non sono che l'effetto di queste mentalità su cui si basano le scelte politiche. Si trascurano i poveri infatti perchè si ha ancora il sogno imperialista, per cui si pensa a investire in armamenti per non venire meno nella corsa imperialista a cui oggi si aggiungono nuovi paese. L'imperialismo infatti non è affatto morto ma addirittura è entrato a far parte di luoghi e situazioni dove prima non esisteva. La globalizzazione è la nuova dittatura odierna. La globalizzazione che globalizza la mentalità del nuovo imperialismo economico il quale ha il difetto di calpestare i diritti umani, i costumi e le culture che non vi rientrano e lo stesso ambiente naturale che stiamo inquinando in nome del Dio denaro. Si tratta di una vera mentalità sempre più internazionale che in nome degli iteressi si muove nalla direzione della più assurda negazione della vita. I fautori della vita si oppongono giustamente a questa mentalità negatrice. E' un opposizione più che doverosa. Sono esistite civiltà n passato la cui mentalità negatrice ha raggiunto il punto di non ritorno, e dopo questo punto non vi era più alcuna possibilità di recupero per evitare il declino. Basti pensare alla caduta dell'Impero Romano e di altre civiltà. Ma la posta in gioco in quel caso non era così alta come lo è oggi. Oggi infatti la crisi della nostra civiltà può portarsi appresso la stessa sopravvivenza del pianeta. Einstei diceva che se la terza guerra mondiale verrà combattuta con le bombe atomiche, la quarta sarà combattuta con la clava.
 
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