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Cos'è la Vita (3° Capitolo Ricerca)

Post n°60 pubblicato il 25 Ottobre 2007 da Piero_Calzona
 

COS'E' LA VITA 

La vita è un caso?

Indagine tra scienze e scientismo alla ricerca di una verità o di un’alternativa.

(Seconda parte)

EUGENETICA

Eugenetica significa miglioramento della razza attraverso manipolazioni genetiche. Ad un primo approccio sembra avere una visione positiva nel mondo della biologia e della medicina, ma non è assolutamente cosi. Ci sono dei capitoli della storia indelebili, che hanno dimostrato che l’eugenetica è una scienza disumana, l’esempio più clamoroso è stato durante il periodo di regime nazista. In questo periodo, sotto l’influsso della sperimentazione genetica ed anche seguendo la filosofia ariana della razza pura, il regime fascista voleva a tutti i costi creare una razza forte, pura, unica dominatrice del mondo. Il metodo scelto è stato il più mostruoso di tutti i tempi, la soppressione con la morte di tutti quei popoli che secondo i seguaci del nazismo non servivano a creare questa razza pura, uomini trattati come se fossero degli oggetti. La persecuzione e le trucidazioni degli ebrei, con oltre 6 milioni di morti, è la risposta che questa dottrina politica ci ha regalato nella storia del mondo.

L’eugenetica ha significato in quel periodo, modificazione genetica forzata, con qualsiasi mezzo, che sia di natura scientifico-biologica o con la soppressione fisica dei più deboli, significa anche vedere nell’uomo la parte estetica e non morale, ma ai nazisti cosa importava della morale!  Il loro obbiettivo era quello di creare tante macchine da guerra, per dominare il mondo, annullando il senso più alto della vita umana, quello dei nobili sentimenti.

Dopo tutta questa storia assurda, l’uomo, o alcuni scienziati ottusi, continuano a fare sperimentazioni di eugenetica.

Cosa vorranno mai? 

Creare degli individui su ordinazione, con gli occhi azzurri, con i capelli biondi, alti un metro e novanta, ecc. esattamente come se l’uomo fosse un semplice oggetto da supermercato.

Non hanno ancora capito che è l’ambiente a creare il patrimonio culturale dell’uomo che è di gran lunga superiore del fattore puramente estetico. Oggi c’è bisogno di uomini validi culturalmente, che hanno dei valori morali, che hanno un minimo di altruismo per costruire un mondo equo per una convivenza civile.

EVOLUZIONISMO 

Darwin è stato un ricercatore che con la teoria dell’evoluzione degli esseri viventi ha sconvolto il pensiero antropocentrico che regnava prima delle sue scoperte. Ha dimostrato al mondo che tutte le specie viventi erano frutto di una lenta ed inesorabile evoluzione, compreso l’uomo. La teoria darwiniana si basa su due concetti essenziali: il caso e la selezione naturale, ossia sulla convinzione che il mondo vivente si è evoluto attraverso errori di replicazione o mutazioni genetiche accidentali che generano organismi viventi. Gli esseri viventi a loro volta sono selezionati in maniera logica, ma del tutto meccanica e automatica dall’ambiente naturale. Ciò che più colpisce, in questa teoria, è l’immenso valore conferito al caso, esso è causa di ogni mutazione genetica e quindi agente di ogni trasformazione strutturale e comportamentale. Ma è veramente cosi anche per l’uomo?

 

Sociobiologia,  ultradarwnismo e darwinismo sociale. 

In questi ultimi anni con le nuove discipline scientifiche genetica e biochimica, i cambiamenti di rotta non sono mancati. Nuove congetture,  nuove teorie, e nuove discipline, come la sociobiologia, ultradarwinismo e darwinismo sociale hanno fatto sentire la loro influenza sulla società umana. Hanno avanzato delle ipotesi che sono degne di una dura critica. La sociobiologia e l’ultradarwinismo sono il tentativo di spiegare biologicamente la cultura e l’organizzazione sociale nell’uomo. Sono delle discipline da prendere con le molle, anche perché avanzano delle ipotesi che fanno quasi paura. In definitiva, il nostro comportamento, la nostra coscienza ed il nostro libero arbitrio sarebbero il risultato di azioni di particolari geni, secondo queste discipline ci sarebbero geni per ogni manifestazioni dell’uomo, sia culturali che fisiche, ci sarebbero dunque geni responsabili dell’alcolismo, dell’intelligenza, dell’omosessualità, aggressività, altruismo, ecc, insomma un gene responsabile per ogni cosa. Gli individui, in quest’ottica, non svolgono alcuna funzione esistenziale se non quella di garantire la riproduzione dei geni. Se avete letto l’articolo di Sabina Morandi ci possiamo rendere conto che per quanto riguarda la dinamica dei geni ed anche con la mappatura del genoma ci sono ancora dei seri dubbi per arrivare a queste conclusioni da fantascienza.  

Darwinismo sociale 

Il fenomeno diventa ancora più angoscioso quando si parla di darwinismo sociale. Abbiamo appena spiegato cos’è la teoria dell’evoluzione di Darwin, in definitiva, il più forte sopravvive, questo per tutti gli esseri viventi, vegetali e animali. Ma ciò vale anche per l’uomo che è dotato di autocoscienza? Il darwinismo sociale è un fenomeno che come l’eugenetica ha portato Hitler e tutti i suoi seguaci a creare una super razza, il più forte sopravvive, hanno preso alla lettera il principio di evoluzione delle specie di Darwin, ma questo fenomeno non si è limitato solo al periodo fascista, purtroppo al mondo c’è tanta gente che attraverso questa dottrina mostruosa cerca di annientare i deboli e calpestare la dignità di una persona con sani principi morali.

Cercare di riassumere con l’esempio che l’uomo, come essere dotato di consapevolezza e di morale, non può essere inquadrato secondo l’evoluzionismo di Darwin, in quanto essere molto complesso per le sue unicità esistenziali: coscienza, consapevolezza, libero arbitrio ecc. Insomma è l’uomo che può cambiare se stesso non l’evoluzione. L’uomo si distingue dal resto della natura vivente. Cosa ne pensa il darwinista sociale quando si parla di tanta gente che costituisce associazioni umanitarie come l’UNICEF, L’UNESCO, L’OMS, LA CROCEROSSA INTERNAZIONALE, IL WWF, AMNESTY INTERNATIONAL, ecc, per aiutare i più deboli?

(Fine seconda parte)

 

 
Rispondi al commento:
Piero_Calzona
Piero_Calzona il 25/10/07 alle 18:14 via WEB
Grazie per aver espresso il tuo pensiero Grafic86 sei molto gentile, avrei da puntualizzare un paio di cose su quello che affermi. E’ vero che l’Uomo non è soggetto a selezione naturale perché l’Uomo tra gli esseri viventi è in grado oggi di cambiare se stesso attraverso la cultura, non sono d’accordo quando affermi: “che stiamo vivendo un mondo della selezione naturale dove vince il più forte.” Vedi Grafic86 il problema è più complesso di quanto si creda. Nei miei post precedenti cerco di spiegare questo fenomeno culturale in un post diviso in sette parti: “Etica Laica”, ma visto che mi hai posto il problema cercherò di risponderti. Come ti dicevo, questa drammatica differenza tra popoli ricchi e popoli poveri è dovuta soprattutto alla grande speculazione economica delle grandi multinazionali che sono le sanguisughe del Pianeta. Ecco quanto ho scritto come riprova di questa situazione mondiale nel post “la fame nel mondo: “Trenta milioni di persone muoiono di fame ogni anno. Eppure le risorse del nostro pianeta sarebbero in grado di nutrire il doppio dell'attuale popolazione terrestre. Malgrado lo sviluppo tecnologico ed economico, lo scandalo della fame nel mondo non sembra avere fine. Anzi raggiunge proporzioni sempre maggiori. Gli ultimi dati dell'ONU sostengono che il 15% degli abitanti della terra consuma il 56 % delle risorse: la denutrizione quindi è un problema politico - sociale, legato a interessi, consumi, stili di vita: a complessi equilibri di potere e conflitti etnici. Principale responsabile della denutrizione e della fame sul nostro pianeta è la distribuzione ineguale delle ricchezze. Un'ineguaglianza negativamente dinamica: i ricchi diventano sempre più ricchi, i poveri sempre più poveri. Nel 1960 il 20% degli abitanti più ricchi della terra disponeva di un reddito 31 volte superiore rispetto a quello del 20% degli abitanti più poveri. Nel 1998 il reddito del 20% dei più ricchi era 83 volte superiore a quello del 20% dei più poveri. Le 225 fortune più grandi del mondo rappresentano un totale di oltre mille miliardi di dollari, ossia l'equivalente del reddito annuale del 47% più povero della popolazione mondiale, circa 2,5 miliardi di persone. Negli Stati Uniti il valore totale netto della fortuna di Bill Gates è uguale a quello dei 106 milioni di americani più poveri. È dunque l'attuale giungla del capitalismo selvaggio che è necessario civilizzare. L'economia mondiale è nata dalla produzione, dalla distribuzione, dal commercio e dal consumo alimentare. Affermare l'autonomia dell'economia rispetto alla fame è un'assurdità, o peggio ancora, un crimine. Non si può delegare al libero mercato la lotta contro il flagello della fame per saziare l'umanità.” Ecco questi sono i risultati che un noto scrittore: Jean Ziegler, relatore speciale all’ONU per il diritto all’alimentazione mette in evidenza per far capire che il problema non è di “selezione naturale”, ma semplicemente perché ci sono degli uomini che cercano di arricchirsi a tutti i costi, pur sapendo che i circa sette miliardi di persone appartengono allo stesso genere umano. Per quanto riguarda le diversità che ci sono tra Nord e Sud del Pianeta, oltre a quello che ho già scritto per quanto riguarda la situazione economica del Pianeta, c’è anche una ragione culturale, Etica direi, ma l’argomento è troppo complesso, come ti dicevo, se avrai voglia cerca di leggere il post diviso in sette parti: “Etica Laica”, qui troverai tante risposte ai tuoi dubbi. In ogni modo, grazie ancora per il tuo commento. Un caro saluto, Piero
 
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