Verità...
Alla ricerca di soluzioni comuni per la pace e la libertà nel mondo
PAUSA DI RIFLESSIONE
Quando ho incominciato a realizzare questo Blog avevo le idee ben chiare. Provenivo da un’avventura che è durata circa trenta anni, un’avventura culturale che mi ha permesso di aprire gli occhi su un Mondo che è prevalentemente invaso da promesse mai realizzate, da conflitti politici, da guerre teocratiche, da speculazioni di ogni genere, che tendono a favorire una cultura basata sulla ricchezza ad ogni costo, dimenticando perfino che tutti gli abitanti della Terra appartengono allo stesso Genere Umano. Tutto questo mi ha fatto capire quanto sia importante leggere, quanto sia importante documentarsi per poter capire il grande ingranaggio che fa "girare" questo nostro Mondo. Così, dopo aver preso tantissimi appunti durante le mie letture, ho pensato di scrivere una ricerca, per raccontare anche agli altri la mia esperienza di lettore. In questa ricerca prendo in considerazione tutte le falsità culturali che ci sono state ereditate da molti popoli che hanno avuto una grande sete di potere, trascurando quella che era la cosa essenziale in una società: l’ETICA. È mio intento trasferire parte di questa ricerca su questo mio Blog, per rendere partecipi anche voi delle mie avventure culturali, avventure che mi hanno portato a capire quanto sia importante la lettura, quanto sia importante la vera informazione.
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In un Mondo dove l’informazione è diventata “DISINFORMAZIONE” è necessario capire i meccanismi che usano i più importanti Mass Media.
Ho pensato di pubblicare una piccola parte della mia ricerca, tratta dal mio Sito Ufficiale: www.impressionisoggettive.it – (Seguiranno altri articoli)
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ETICA E TELEVISIONE
Con la nascita delle tv commerciali diventa così inevitabile l'introduzione delle indagini di mercato, necessarie per la sopravvivenza delle reti televisive private. E ciò significa produrre spettatori e quantità d'ascolto sufficiente per garantire alle aziende che hanno investito in pubblicità una percentuale più sicura del ritorno economico. All'interno di questa logica appare evidente che i programmi che hanno contenuti riflessivi hanno difficoltà a trovare spazio. L'imperativo categorico della tv diventa così la massimizzazione del valore d'uso. Ciò significa che i prodotti della tv, dai film agli show sono creati per sedurre lo spettatore e devono essere adeguati ai prodotti delle pubblicità per poter garantire un maggior ritorno di audience.
Una mentalità che è incompatibile con produzioni televisive più impegnate, quali possono essere i film d'autore, il teatro, approfondimenti di storia e di cultura, che difficilmente verranno trasmessi in prima serata.
Il pensiero di Karl Popper sulla TV
"Popper dalla metà degli anni '80 sentì l'urgenza di esporre il problema della tv generalizzata, gratuita, nei quali intravedeva dei pericolosi vizi strutturali, il costante inserimento di elementi viziosi, di superficialità, di volgarità, "spezie" in cui predominava la violenza. Karl Raimund Popper identificò nella tv un potere destabilizzante per la democrazia per la sua capacità di rompere e d'alterare determinati equilibri. Un'alterazione dell'equilibrio individuale che conduce a manifestazioni di violenza. In questo caso nei bambini la violenza della tv modifica il paesaggio dei suoni e delle immagini, e ciò impedisce una corretta crescita del sistema psico-mentale. Popper inoltre intuì ciò che già sta avvenendo, che si creasse nella popolazione una minor reattività alla violenza, un atteggiamento mentale che è l'anticamera di comportamenti aggressivi.
Alcuni aspetti eticamente dannosi della televisione:
Il fatto che l’informazione e l’educazione sono in mano alla televisione presenta seri problemi per la democrazia, basta accrescere o ridurre certe dosi di immagini e la risposta risente necessariamente della loro efficace influenza, basta pensare all’evento della tragica morte di Lady Diana per capire il fenomeno: è stato l’evento mediatico del secolo, ha interessato circa due miliardi di persone. Com’è possibile che una persona come Diana attraverso la televisione diventa un mito? Ed invece centinaia di migliaia di persone che muoiono di fame passano inosservate come se niente fosse, la televisione in quest’ultimo caso interviene solo con qualche breve notizia o non interviene affatto. Il motivo di questo fenomeno è molto chiaro: la cronaca mondana fa notizia, la realtà drammatica di questi poveri esseri non fa notizia, perché è un cattivo prodotto commerciale. In questo caso è abbastanza duro ammettere questa realtà, ma bisogna sottolineare in maniera obbiettiva che è proprio colpa della scarsa cultura delle persone a non voler capire che è più importante prendere in considerazione le realtà drammatiche che ci sono nel mondo anziché le cronache mondane, che fanno nascere nelle persone false emozioni, emozioni costruite sapientemente da questa macchina mostruosa per distruggere la vera sensibilità.
Dietro i programmi televisivi c’è una gigantesca macchina del vendere e comprare, si tratta ovviamente di prodotti di pessima qualità culturale, ma che fanno colpo sulla sensibilità superficiale di alcune persone, senza accorgersi che dietro questi programmi girano quantità enormi di danaro investiti da sponsor pubblicitari per un loro proprio tornaconto, difatti quello che è importante oggi in televisione è l’audience non la qualità.
Alla fine il potere passerà a “grande fratello” come rimedio etico, come informatore di una buona morale, come programma capace di istruire le persone nel modo di comportarsi.
La cultura di oggi è molto povera, i giovani sanno meglio dei divi del cinema e della canzone che non di storia, filosofia, scienze, cioè del pensiero che ha contribuito a formare la cultura che ci aiuta a capire i fondamenti della Democrazia.
Ma cos’è la Democrazia? Democrazia significa potere del popolo.
Il popolo sovrano è veramente titolare del potere?
In che modo è anche in grado di esercitarlo?
Il problema a queste domande è dovuto alla disinformazione e disinformazione significa il dare notizie falsanti che inducono il telespettatore in inganno.
Oggi la televisione produce immagini e cancella concetti, informa con notizie non con nozioni, è un formidabile formatore di opinioni e l’opinione è semplicemente sondaggio, parere, non è sapere e scienza, un opinare soggettivo per il quale non si richiede una prova, le opinioni sono deboli e variabili, se diventano convinzioni allora il mondo è veramente in pericolo perché si fa uso di questi meccanismi deleteri per formare la propria cultura.
Purtroppo la televisione è stata ed è ancora monopolizzata da partiti politici e il caso evidente di questo stato di cose è realistico, i grandi magnati europei come Murdoch o Berlusconi hanno il monopolio sulle nostre idee, propinandoci giorno dopo giorno la loro filosofia, con messaggi politici preconfezionati e ben congegnati, che impoveriscono la nostra libertà di pensiero, siamo stretti in una morsa d’acciaio, dove tutto il marciume dei loro imperi televisivi ed economici scorre sotto i nostri occhi, e passivamente, senza battere ciglio, viene accettato da una grande massa di persone. L’interesse economico per queste persone è tutto, e l’interesse etico – morale o culturale e pari a zero.
Ma non basta, la televisione condiziona pesantemente il processo elettorale, sia nella scelta dei candidati, sia nel loro modo di combattere la contesa elettorale, sia, infine, nel far vincere chi vince. Inoltre la televisione condiziona o può fortemente condizionare, il governo, e cioè le scelte di governo: quel che un governo può fare, non può fare, e decide in concreto di fare.
Ci sarebbero da dire ancora tante altre cose sulla politica e i mass media, ma poi il problema esulerebbe dalla vera ragione di questa ricerca, quindi mi fermo qui.
Questa è purtroppo l’Etica, la morale, che oggi i mass media ci offrono come realtà oggettive.
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"...Se nel mondo si potesse comunicare solo con le immagini, forse vivremmo in un mondo magico, costituito prevalentemente da sensazioni bellissime. Forse l'umanità avrebbe una dimensione diversa, una dimensione dove prevarrebbe di più l'amore, la comunicazione espressiva, le emozioni, il senso dell'estetica, forse anche un pizzico di buon senso, cosa che attraverso la comunicazione verbale a volte manca...".