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Verità...

Alla ricerca di soluzioni comuni per la pace e la libertà nel mondo

 

 

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In Nome di Dio!

Post n°121 pubblicato il 29 Gennaio 2010 da Piero_Calzona
 

In Nome di Dio!

Il rapporto fra violenza e religione è antico e generalizzato. Tutte le mitologie sono caratte­rizzate dalla presenza di dèi "specializzati" in guerre, come Assur a Babilonia, Thor nel mondo germanico e Marte in quello romano. E’ noto che l'Antico Testamento gronda sangue: «Fu volere di Dio che quelle città si ostinassero a combattere affinché gli Israeliti potessero stermi­narle senza usar loro pietà» si legge nel Libro di Giosuè.

 

Guerre giuste

Anche dopo la svolta cristiana, il pacifismo del messaggio evangelico cedette ben presto il passo a un atteggiamento belligerante. «Basta che si tratti di una guerra giusta» sosteneva Sant'Agostino nel IV secolo. Per arrivare alla "guerra santa", però, bisognerà attendere San Tommaso, che per primo parlerà di «una spada sguainata come per ordine di Dio».

 

Crociate

Quando Tommaso scriveva queste parole, nel XIII secolo, la guerra che si pretendeva voluta dall'alto aveva già prodotto otto crociate, con la spianata del tempio di Gerusalemme inondata dal «sangue che arrivava sino alle ginocchia» e un milione di morti. Duecento anni di guerre forse con obiettivi più di tipo socio-economico, ma comunque caratterizzati da un'esplicita chiamata in causa della divinità ("Dio lo vuole!") e dalla partecipa­zione di monaci-guerrieri (templari, fratelli di Calatrava, cavalieri teutonici). Logiche non solo da Medioevo, se si pensa alle guerre di religione fra cattolici e protestanti nell'Europa del XVI e XVII secolo.

 

Sforzo

La jìhad islamica (letteralmente "sforzo", sottinteso "per percorrere la strada di Allah") citata nel Corano, indica sia la lotta contro l'infedele, sia il pacifico impegno missio­nario, sia lo sforzo interiore per prestare a Dio la dovuta ubbidienza. L'ultima jìhad "della spada" fu quella lanciata dal sultano di Costantinopoli all'inizio della I guerra mondiale, e da allora mai più utilizzata da qualcuno con l'autorità religiosa sufficiente per proclamarla. Eppure, come si vede dalla cartina (sotto), il tempo delle guerre a sfondo (o pretesto) religioso non è tramontato.

 

1. Irlanda del Nord: tensioni tra nazionalisti cattolici e unionisti prote­stanti;

2. Bosnia: tensioni tra mag­gioranza musul­mana e minoranze cattolico-croate e serbe-ortodosse;

3. Kosovo: maggioranza albanese islamica contro minoranza serbo-ortodossa;

4. Ucraina: scontri tra cattolici uniati e ortodossi;

5. Repub­bliche asiatiche ex Urss: scontri tra ortodossi e musulma­ni;

6. Cipro: naziona­listi turco-musulmani contro greci-ortodossi;

7. Libano: tensioni tra cristiani, musulmani e drusi;

8. Armenia turca e irachena: eserciti nazionali contro minoranza cristiano-armena;

9. Iran-Iraq: tensioni tra sciiti e sunniti;

10. Israele-Palestina: violenze tra fondamentalisti ebraici e islamici;

11. Egitto: attentati di fondamentalisti islamici;

12. Algeria: violenze di gruppi del fondamentalismo islamico;

13. Guinea: tensioni tra cristiani e musulmani;

14. Nige­ria: scontri tra musul­mani e cristiani;

15. Ciad: tensioni tra musulmani e cristiani;

16. Sudan: regime islamico contro cristia­ni e animisti del sud;

17. Etiopia: violenze tra cristiano-ortodossi e guerriglieri musul­mani;

18. Kenya: tensioni tra musulma­ni e cristiani;

19. Tan­zania: tensioni tra islamici e cristiani;

20. Afghanistan: milizie islamiche dei talebani contro i mujaheddin;

21. Paki­stan: scontri tra mag­gioranza musulmana e cristiani;

22. India-Pakistan: scaramucce tra un Paese induista e uno islamico;

23. India: indù contro musulmani e cristiani; sikh contro indù;

24. Sri Lanka: scontri tra buddisti e indù;

25. Cina: repressione dei buddisti in Tibet;

26. Cina: repressioni dei cattolici e della setta Falun Gong;

27. Bangladesh: tensioni tra musulma­ni e buddisti;

28. Birmania: tensioni tra maggioranza buddista e musulmani;

29. Thailandia: vio­lenze tra buddisti e musulmani;

30. Filip­pine: scontri tra mag­gioranza cristiana e fondamentalisti isla­mici;

31. Indonesia: violenze tra musul­mani e cristiani cinesi;

32. Timor Est: scontri tra musulmani e cristiani;

33. Isole Figi: tensioni tra cristiani e induisti.

 

 
Rispondi al commento:
paralotti
paralotti il 08/02/10 alle 19:38 via WEB
Ciao Piero:-) Ho visto che sei passato dal mio blog e se hai letto qualcosa ti sarai reso conto, che più o meno raccontiamo le stesse cose. Io parlo di Gesù, un Gesù non legato a nessuna religione ed in particolare a quella giudaica-cattolica-cristiana. Tu ti rifai alle tue letture; tutti e due siamo alla ricerca della libertà. Come puoi notare sto parlando di libertà e non della verità, perchè la verità non appartiene a nessuno, perchè essa è come un bellissimo orizzonte, scopertone uno, ecco che se para davanti un'altra e così all'infinito. Ma torniamo alle religioni: intanto esse con Dio non centrano nulla, invece lo usano per un solo scopo: il Potere ed il dominio sulle coscienze! Esse separano e creano ed hanno creato sofferenze immani, dolore e morte. Noto spesso in quasi tutte le persone che parlano di Dio come un qualcosa che sta al di fuori dell'uomo, non di un Dio che non ha un volto, ma è quella Forza d'Amore inimmaginabile e seza fine di cui siamo parte integrante e da cui non potremo mai separarci! Ma parlano appunto con paura di un Dio giudicante che sta lassù seduto sul suo trono come un dittatore qualsiasi e noi quaggiù in eterna lotta con noi stessi e con gli altri a farci gli affari nostri o in eterna adorazione... La vera domanda caro Piero è questa: chi ci mettiamo in mezzo? Ma gli intermdiari! Ma chi sono gli intermediari? Tutte le istituzioni religiose di qualsiasi credenza, parlo di credenza Piero e non di Fede che è ben altra cosa. Ora veniamo alla parola "Religione": che cosa significa? Essa deriva dalla parola latina "legare, congiungere, riunire". Ebbene l'uso che è stato fatto di questa sacra parola nei millenni è l'esatto contrario! Separare, disgiungere, slegare. Cosa ne è stato fatto del vero messagggio di Gesù, che ci parla di noi, delle nostre responsabilità in ogni nostra azione? Un Dio incarnato che muore sulla croce in remissione dei ns peccati! Ecco di di nuovo la separazione, la dualità fra il bene ed il male, la luce ed il buio, il basso e l'alto, il corpo dall'anima e l'anima dallo spirito. Le religioni hanno creato tutto questo, esse sono i veri responsabili del dolore e delle sofferenze del mondo pur predicando l'amore e la comprensione. Come liberarci da tutto questo? Vivere senza sforzi, Piero, senza controllare niente e nessuno. Libertà vuol dire liberarsi dalle tradizioni e dalla cultura millenaria che ha pietrificato il ns cuore e la ns anima. Libertà vuol dire unire il cielo con la terra, l'anima il corpo e lo spirito, non più male e bene, ma esseri che sono all'eteerna ricerca di se stessi; non più pace contrapposta alla guerra, perchè la parola pace non avrebbe motivo di esistere se non ci fosse la guerra, e viceversa, non credi? Siamo come degli asini legati ad un palo (parole di krishamurti) perchè pur ricercando la libertà, non vogliamo far nulla per ottenerla, e cioè liberarci dalle tradizioni e dalla cultura perchè se vogliamo veramente una Vita religiosa, dobbiamo liberarci da esse, nel momento che lo faremo non ci sarà più nessuna lotta, nessun conflitto e nessuna guerra! E la parola pace perderà a sua volta di significato... Libertà infine, vuol dire, donare finalmente Luce a se stessi ed illuminare gli altri! Scusa la lunghezza ddella risposta... ma potrei andare avanti a scrivere fino a domani e senza fermarmi:-) Otto
 
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