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Etica e Televisione

Post n°93 pubblicato il 28 Novembre 2008 da Piero_Calzona
 

In un Mondo dove l’informazione è diventata “DISINFORMAZIONE” è necessario capire i meccanismi che usano i più importanti Mass Media.

Ho pensato di pubblicare una piccola parte della mia ricerca, tratta dal mio Sito Ufficiale: www.impressionisoggettive.it – (Seguiranno altri articoli)

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ETICA E TELEVISIONE

Con la nascita delle tv commerciali diventa così inevitabile l'introduzione delle indagini di mercato, necessarie per la sopravvivenza delle reti televisive private. E ciò significa produrre spettatori e quantità d'ascolto sufficiente per garantire alle aziende che hanno investito in pubblicità una percentuale più sicura del ritorno economico. All'interno di questa logica appare evidente che i programmi che hanno contenuti riflessivi hanno difficoltà a trovare spazio. L'imperativo categorico della tv diventa così la massimizzazione del valore d'uso. Ciò significa che i prodotti della tv, dai film agli show sono creati per sedurre lo spettatore e devono essere adeguati ai prodotti delle pubblicità per poter garantire un maggior ritorno di audience.

 

Una mentalità che è incompatibile con produzioni televisive più impegnate, quali possono essere i film d'autore, il teatro, approfondimenti di storia e di cultura, che difficilmente verranno trasmessi in prima serata.

  

Il pensiero di Karl Popper sulla TV

"Popper dalla metà degli anni '80 sentì l'urgenza di esporre il problema della tv generalizzata, gratuita, nei quali intravedeva dei pericolosi vizi strutturali, il costante inserimento di elementi viziosi, di superficialità, di volgarità, "spezie" in cui predominava la violenza. Karl Raimund Popper identificò nella tv un potere destabilizzante per la democrazia per la sua capacità di rompere e d'alterare determinati equilibri. Un'alterazione dell'equilibrio individuale che conduce a manifestazioni di violenza. In questo caso nei bambini la violenza della tv modifica il paesaggio dei suoni e delle immagini, e ciò impedisce una corretta crescita del sistema psico-mentale. Popper inoltre intuì ciò che già sta avvenendo, che si creasse nella popolazione una minor reattività alla violenza, un atteggiamento mentale che è l'anticamera di comportamenti aggressivi.

 

 

Alcuni aspetti eticamente dannosi della televisione:

Il fatto che l’informazione e l’educazione sono in mano alla televisione presenta seri problemi per la democrazia, basta accrescere o ridurre certe dosi di immagini e la risposta risente necessariamente della loro efficace influenza, basta pensare all’evento della tragica morte di Lady Diana per capire il fenomeno: è stato l’evento mediatico del secolo, ha interessato circa due miliardi di persone. Com’è possibile che una persona come Diana attraverso la televisione diventa un mito? Ed invece centinaia di migliaia di persone che muoiono di fame passano inosservate come se niente fosse, la televisione in quest’ultimo caso interviene solo con qualche breve notizia o non interviene affatto. Il motivo di questo fenomeno è molto chiaro: la cronaca mondana fa notizia, la realtà drammatica di questi poveri esseri non fa notizia, perché è un cattivo prodotto commerciale. In questo caso è abbastanza duro ammettere questa realtà, ma bisogna sottolineare in maniera obbiettiva che è proprio colpa della scarsa cultura delle persone a non voler capire che è più importante prendere in considerazione le realtà drammatiche che ci sono nel mondo anziché le cronache mondane, che fanno nascere nelle persone false emozioni, emozioni costruite sapientemente da questa macchina mostruosa per distruggere la vera sensibilità.

 

Dietro i programmi televisivi c’è una gigantesca macchina del vendere e comprare, si tratta ovviamente di  prodotti di pessima qualità culturale, ma che fanno colpo sulla sensibilità superficiale di alcune persone, senza accorgersi che dietro questi programmi girano quantità enormi di danaro investiti da sponsor pubblicitari per un loro proprio tornaconto, difatti quello che è importante oggi in televisione è l’audience non la qualità.

 

Alla fine il potere passerà a “grande fratello” come rimedio etico, come informatore di una buona morale, come programma capace di istruire le persone nel modo di comportarsi.

 

La cultura di oggi è molto povera, i giovani sanno meglio dei divi del cinema e della canzone che non di storia, filosofia, scienze, cioè del pensiero che ha contribuito a formare la cultura che ci aiuta a capire i fondamenti della Democrazia.

 

Ma cos’è la Democrazia? Democrazia significa potere del popolo.  

Il popolo sovrano è veramente titolare del potere?

In che modo è anche in grado di esercitarlo?

 

Il problema a queste domande è dovuto alla disinformazione e disinformazione significa il dare notizie falsanti che inducono il telespettatore in inganno.

Oggi la televisione produce immagini e cancella concetti, informa con notizie non con nozioni, è un formidabile formatore di opinioni e l’opinione è semplicemente sondaggio, parere, non è sapere e scienza, un opinare soggettivo per il quale non si richiede una prova, le opinioni sono deboli e variabili, se diventano convinzioni allora il mondo è veramente in pericolo perché si fa uso di questi meccanismi deleteri per formare la propria cultura.

 

Purtroppo la televisione è stata ed è ancora monopolizzata da partiti politici e il caso evidente di questo stato di cose è realistico, i grandi magnati europei  come Murdoch o Berlusconi hanno il monopolio sulle nostre idee, propinandoci giorno dopo giorno la loro filosofia, con messaggi politici preconfezionati e ben congegnati, che impoveriscono la nostra libertà di pensiero, siamo stretti in una morsa d’acciaio, dove tutto il marciume dei loro imperi televisivi ed economici scorre sotto i nostri occhi, e passivamente, senza battere ciglio, viene accettato da una grande massa di persone. L’interesse economico per queste persone è tutto, e l’interesse etico – morale o culturale e pari a zero.

 

Ma non basta, la televisione condiziona pesantemente il processo elettorale, sia nella scelta dei candidati, sia nel loro modo di combattere la contesa elettorale, sia, infine, nel far vincere chi vince. Inoltre la televisione condiziona o può fortemente condizionare, il governo, e cioè le scelte di governo: quel che un governo può fare, non può fare, e decide in concreto di fare.

 

Ci sarebbero da dire ancora tante altre cose sulla politica e i mass media, ma poi il problema esulerebbe dalla vera ragione di questa ricerca, quindi mi fermo qui.

 

Questa è purtroppo l’Etica, la morale, che oggi i mass media ci offrono come realtà oggettive.

 

 

 
Rispondi al commento:
Piero_Calzona
Piero_Calzona il 04/12/08 alle 17:51 via WEB
Ti ringrazio per aver espresso il tuo pensiero Mauro, devo dire che hai letto in maniera molto analitica questo mio messaggio, in effetti quello che affermi è il fulcro del problema. Siamo proprio noi con la nostra razionalità e la nostra consapevolezza a valutare oggi ciò che ci propongono i mass media. Ma come già detto, è una decisione derivante da letture di importanti personaggi della cultura, queste letture ci potranno portare a capire che il mondo dei mass media è un mondo corrotto, che “sforna” prodotti mediatici di cattiva qualità, con alti riscontri economici, è proprio questo il problema, capire che questi programmi vanno contro ogni etica, contro ogni morale. Per costruire un mondo migliore abbiamo bisogno di un’etica che non si lasci influenzare dalla politica o dalle religioni. Ultimamente la politica ha dimostrato di non sapere più cos’è l’etica, e le religioni, vedi Medio Oriente, sono la causa principale di guerre teocratiche. Tutto ciò la televisione non ne parla, chissà perché…….???? Sono profondamente convinto che l’unica arma che abbiamo per sconfiggere la disinformazione è la lettura di buoni libri, che ci facciano vedere ciò che non vediamo in televisione. Ti posso assicurare che di libri straordinari ce ne sono tantissimi. Se vai nel mio sito ufficiale: www.impressionisoggettive.it - nella sezione “CULTURA” vai poi su “BIBLIOGRAFIA”, troverai i libri che ho letto per realizzare una ricerca sulla cultura dell’uomo di oggi, in questi libri ho trovato delle verità, con prove alla mano, dove i mass media in questi ultimi decenni non hanno speso neanche una parola. Questa è la prova che la televisione va spenta se vogliamo avere una sana cultura e una sana informazione. Un caro saluto, Piero
 
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