PRESENTAZIONE
Questo blog nasce dalla mia passione per la psicologia e in particolar modo per la psicoanalisi. Nasce per trovare uno spazio che permetta di applicare i nostri studi e la nostra passione, e per alcuni futura professione a servizio degli altri, di noi stessi e di chi da profano si avventura tra queste pagine. Premetto che sono una studentessa de " la Sapienza". Tutti sono liberi di fare domande, esprimere dubbi e perplessità. Spero in una presente collaborazione di tutti e se avete idee suggerite pure! Sono sempre ben accette. Per postare in questo blog bisogna essere membri... quindi chi vuole puo mandarmi un messaggio nella messeggeria. Gli altri possono commentare anche se non iscritti a libero ma per meglio conoscervi almeno vi prego di non lasciare commenti anonimi! Pronti???? Allora lo iniziamo questo viaggio????
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Post n°4 pubblicato il 03 Dicembre 2008 da melanie_klein
Una giovane ebrea di origine russa, viene ricoverata dalla famiglia in una clinica psichiatrica. La ragazza peggiora di giorno in giorno finché non interviene il giovane psichiatra Carl Gustav Jung, pupillo di Freud e deciso a utilizzare le metodologie del maestro viennese. La cura ha pieno e inaspettato successo. Ma tra paziente e ammalata nasce un rapporto che ben presto diventerà amoroso, tanto da mettere a rischio la sanità - non solo mentale -di entrambi. Ma chi era Sabina e cosa ha fatto? “Quando morirò voglio essere seppellita sotto una quercia, e voglio che qualcuno scriva: ‘Anche lei era un essere umano’……” In questa semplice frase è forse racchiuso il testamento spirituale di Sabina Spielrein. |
Post n°3 pubblicato il 19 Novembre 2008 da melanie_klein
Il modello psicodinamico è quella branca della psicologia che spiega i fenomeni mentali come il risultato di un conflitto. Esso deriva da forze inconsce che cercano di manifestarsi e richiedono un costante controllo da parte di forze opposte che ne impediscono l’espressione. Siamo dunque personaggi che mettono in atto un copione scritto dall’inconscio: tutto ciò che scegliamo per la nostra vita è determinato da forze inconsce tra loro in relazione dinamica. Gli psicoterapeuti che aderiscono a questo approccio si avvicinano ai pazienti cercando di sottolineare cosa in questi sia unico, dando così un estremo valore al loro mondo interno. La massima importanza viene data al periodo infantile dato che gli schemi formatasi in quel periodo persistono nella vita adulta: sin dall’infanzia certe specifiche modalità di relazionarsi con gli altri vengono interiorizzate e sono espresse automaticamente e inconsciamente come parte del carattere dell’individuo. Da qui il concetto di transfert, che si ha quando il paziente vive il medico come una figura significativa del proprio passato e proprio per questo propone nella terapia materiale terapeutico che va compreso. Il modello psicodinamico moderno propone quattro aree teoriche psiconanalitiche: 1) la psicologia dell’Io, derivata dalla teoria psicoanalitica classica di Freud; 2) la teoria delle relazioni oggettuali, derivata dalla teoria di Melanie Klein; 3) la psicologia del Sé, fondata da Heinz Kohut; 4) le prospettive post-moderne formate da un insieme di teorie tra cui il costruttivismo, l’intersoggettivismo, le teorie interpersonali e il modello conflittuale-relazionale. La psicologia dell’Io La psicologia dell’Io vede il mondo intrapsichico come un mondo in conflitto tra le istanze. Il Super-Io, l’Io e l’Es combattono fra loro provocando angoscia. Quest’ultima avverte l’Io della necessità di un meccanismo difensivo che a sua volta porta alla formazione di un compromesso tra Es e Io. Tutte le difese hanno in comune la funzione di proteggere l’Io contro le richieste istintuali dell’Es e sono la rimozione (si eliminano dalla consapevolezza desideri, fantasie o sentimenti inaccettabili), lo spostamento (i sentimenti relativi a una data persona vengono reindirizzati verso un’altra), la formazione reattiva (si allontana un desiderio o un impulso inaccettabile adottando un tratto di carattere diametralmente opposto), l’isolamento dall’affetto (ricordi traumatici verranno richiamati facilmente alla mente, ma privati di qualunque sentimento concomitante), l’annullamento retroattivo (un’azione simbolica viene agita per cancellare un pensiero e un’azione inaccettabile), la somatizzazione (sentimenti dolorosi vengono trasferiti a parti del corpo) e la conversione (un conflitto intrapsichico viene rappresentato simbolicamente in termini fisici). Nessuno è privo di meccanismi di difesa: la saluta e la malattia psicologica stanno su un continuum. La teoria delle relazioni oggettuali La teoria delle relazioni oggettuali sostiene che le pulsioni emergono nel contesto di una relazione e non possono pertanto essere mai separate da esse: le relazioni interpersonali si trasformano in rappresentazioni interiorizzate di intere relazioni, non di un singolo oggetto o di una persona. Il conflitto inconscio, per questo approccio, non è semplicemente la lotta tra un impulso e una difesa come nel caso della psicologia dell’Io ma è anche lo scontro tra coppie contrapposte di unità interne di relazioni oggettuali. Sebbene desideriamo mantenere l’illusione della continuità del Sé, in realtà siamo costituiti da Sé multipli e discontinui, costantemente ridefiniti da relazioni reali o immaginarie con gli altri. Si formano in noi dei Sé narrativi che possano dare coerenza emozionale alla nostra vita. Paradosso della terapia è che nel momento in cui i pazienti apprendono a tollerare tutto ciò, cominciano a sentirsi più costanti e coerenti. La psicologia del Sé Questo approccio cerca di dimostrare che tutte le forme di psicopatologia si basano su difetti presenti nella struttura del Sé e che questi sono dovuti a disturbi delle relazioni Sé/oggetto-Sé nell’infanzia. Mentre la psicologia delle relazioni oggettuali si interessa delle relazioni interne tra le rappresentazioni del Sé e quelle dell’oggetto, la psicologia del Sé sottolinea come le relazioni esterne aiutino l’individuo a mantenere autostima e coesione del Sé. Secondo Kohut il paziente ha un bisogno disperato, per mantenere il proprio senso di benessere, di certe particolari risposte da parte delle altre persone. Gli altri non vengono considerati come individui separati ma come “oggetti”, come “funzioni” che possono gratificare i bisogni del Sé. Il bisogno degli oggetti-Sé non viene, secondo Kohut, mai superato ma continua per l’intero corso della vita. All’essere umano sono indispensabili per sopravvivere le risposte convalidanti ed empatiche da parte degli altri, per mantenere un certo grado di stima. La maturazione e la crescita semplicemente ci allontanano dal bisogno di oggetti-Sé arcaici per portarci verso la capacità di utilizzare oggetti-Sé più maturi e adeguati. Obiettivo della terapia è quindi rafforzare la debolezza del Sé in modo che si possa tollerare esperienze non ottimali con oggetti-Sé senza che si verifichi una significativa perdita di coesione. Prospettive post-moderne Comune all’insieme di teorie sviluppatasi recentemente in questo ambito è la sfida alla concezione di una verità oggettiva contenuta nel paziente che l’analista osserva in maniera totalmente imparziale. Secondo queste teorie infatti le percezioni che il clinico ha del paziente sono sempre influenzate dalla sua soggettività. Esse riconoscono l’esistenza di una realtà esterna ma sottolineano come ciascun partecipante nella diade analitica sia portatore della propria prospettiva che riguarda quella realtà. Per quanto riguarda l’ambito evolutivo, la maggior parte di queste teorie, in accordo con la teoria delle relazioni oggettuali, sottolineano il fatto che il bambino interiorizza un’intera relazione d’oggetto e che ogni interazione “faccia a faccia” è costruita insieme o regolata in senso biunivoco. |
I due grandi istinti primari: fame e amore, ovvero istinto di auto-conservazione e quello sessuale sono fra i principi fondamentali della nostre manifestazioni emotive quotidiane. Infatti la nostra vita tende essenzialmente a un doppio obiettivo: assicurarci i mezzi di esistenza e trarne al tempo stesso piacere. continua... |
Post n°1 pubblicato il 13 Novembre 2008 da melanie_klein
E' un classico. Ogni volta che salta fuori che si vuole studiare psicologia, c'è qualcuno che commenta: "Occhio, che questa ci legge nella mente appena apriamo bocca!" "D'ora in poi dovremo stare attenti a parlare con te!" "Qua verremo tutti psicanalizzati!" "Ragazzi, salterà fuori che siamo tutti matti!" Per non parlare poi del domandone: "Stanotte ho fatto questo sogno:cosa vuol dire?" Insomma: sembra che siano veramente in molti a pensare che la laurea in psicologia dia il potere di aprire la testa della gente. E dire che oramai siamo pieni di pubblicazioni e di siti che parlano di psicologia ai non-esperti. E allora come mai, nonostante questa mole di informazioni disponibili per chiunque, continuo a sentire frasi come quelle che avete appena letto? Forse il problema sta proprio qui: tutti si affannano a spiegare CHE COS'E' la psicologia. E nessuno si prende la briga di spiegare cosa NON E', e cosa gli psicologi NON FANNO. E' così che le leggende metropolitane nascono, crescono... e viaggiano, viaggiano, viaggiano... Perchè nessuno si preoccupa di smentirle. Di chi è la colpa? Ognuno ha le sue idee. C'è chi pensa che dipenda dagli psicologi, che non sanno spiegare correttamente quel che fanno. Qualcun altro ritiene che siano i media a non informarsi abbastanza e a dare le notizie con superficialità. E qualcun altro ancora, per par condicio, dà la colpa a entrambe le categorie. Morale della favola: i luoghi comuni possono fare molto male Perché creano false aspettative su quel che si può avere andando da uno psicologo. Perché creano frustrazione nei pazienti che pensano, in buona fede, di ottenere una cosa e invece ne ottengono un'altra. Perché creano difficoltà agli psicologi che cercano di fare il loro lavoro correttamente e rischiano di passare per incompetenti. Perché qualche paziente può pensare che la psicologia non sia che una gigantesca messinscena e rinuncerà a farsi aiutare, tenendosi il suo disagio. In genere come reagite difronte a questo tipo di luoghi comuni? |
Inviato da: rafcann
il 18/01/2011 alle 22:07
Inviato da: PSICOALCHIMIE
il 08/11/2009 alle 23:08
Inviato da: principeinquieto
il 21/01/2009 alle 14:00
Inviato da: Sylvia.P
il 05/12/2008 alle 08:49
Inviato da: sinemoiaquai
il 03/12/2008 alle 20:51