Tag CloudCerca in questo BlogCitazioni nei Blog Amici: 791 TagCerca in questo BlogUltimi commentiContatta l'autore
TagTag CloudMenuChi può scrivere sul blog
Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione. Citazioni nei Blog Amici: 791 Cerca in questo Blog |
Messaggi del 03/11/2010
Post n°4888 pubblicato il 03 Novembre 2010 da psicologiaforense
EDITORIALE DELLA NOTTE DONNE: RIFERIMENTO AL SÉ
Il «protagonismo femminile» nasconde costantemente una sorta di «insidia», di «non detto» che rappresenta la seconda faccia di una medaglia tutta d'oro. Perché – occorre riconoscerlo – l'impegno delle donne nel secolo scorso è da insignire con il più alto dei riconoscimenti per i costi elevati in termini di sofferenze, rinunce, umiliazioni. Superata la fase della «conquista», però, sebbene sempre con qualche riserva mentale, le donne trovano oggi aperti molti valichi che nel passato, anche non molto remoto, erano ad esse preclusi, se non addirittura «proibiti». È il premio per l'impegno, la tenacia e la volontà profusi nel perseguire fondamentali obiettivi di vita che mai avrebbero dovuto essere negati. La lotta per l'acquisizione di una dignità di ruolo, infatti, pare abbia ceduto il posto alla battaglia per l'affermazione dei «contenuti» del ruolo. Le donne, nell'attuale fase storica, sembrano essere toccate da una sorta di «rivoluzione temporale», per il loro doversi destreggiare, perlopiù a tempo pieno, tra le due sfere professionale e familiare, in cui spendono tempo ed energie fino allo spasimo. La dimensione dell'ozio, di cui riviste e dibattiti televisivi proclamano ad alta voce i benefici effetti sull'organismo, sembra essere diventato il nuovo «miraggio» del femminile, un'aspirazione perenne mai o difficilmente attualizzata. Riemergono, così, ataviche differenze con l'uomo, già illusoriamente superate che, all'evidenza dei fatti, si rivelano non completamente risolte. «È il prezzo dell'emancipazione», osservano con... sagacia gli ultimi resistenti baluardi del maschilismo ad oltranza che, mal sopportando la brillante affermazione femminile nel sociale, esprimono tutta la rabbia e l'invidia di cui sono capaci nel «godere» dell'altra faccia della medaglia. Bisogna allora riaffilare le armi per sconfiggere i rimanenti focolai di rivolta? Probabilmente non ne varrebbe la pena, mentre sarebbe più utile per la donna impegnarsi in un'ulteriore lotta per rendere giustizia di alcune sue funzioni nel contesto familiare e sociale. La particolare fisionomia di tale seconda «rivoluzione femminile» non è e non potrebbe essere «rivalsa» sull'uomo, quanto seria volontà di affermazione di sacrosanti diritti che la donna stessa in prima persona ha il compito di rendere attivi, nel proprio quotidiano contesto di vita. «Avere più tempo per sé» non dovrebbe rimanere obiettivo sempre pensato, talvolta perseguito, quasi mai realizzato, quanto ufficiale riconoscimento di una nuova identità del femminile che non accetta di smarrire il bandolo della propria esistenza tra il monotono ripetersi di gesti quotidiani nella realtà domestica e in quella lavorativa. Il tempo che ciascuno dedica a se stesso non è spreco e non può essere furto agli affetti più cari, ma necessario nutrimento per la propria identità. Non identificabile quindi con l'ozio improduttivo, l'esperienza di «essere», nel confronto con la propria intimità, ha un'aspettata valenza creativa e, in quanto tale, è «stasi rigenerativa», libera da sovrastrutture di legami vincolanti e giudizi severi di ben più oziosi spettatori. Il «riferimento al sé» può essere anche un attimo, una pausa breve, può condensarsi in gesti o pensieri minimi, contenenti però quella valenza rigenerativa che, come una linea di luce, dovrebbe segnare il ritmo vitale e creativo di ogni donna.
Post n°4887 pubblicato il 03 Novembre 2010 da psicologiaforense
LA RIFLESSIONE DELLA SERA PROMETTO DI AMARTI, ONORARTI E TRADIRTI... FINCHE' VITA NON CI SEPARI Per molte donne il sesso extraconiugale rimane l'ultimo tabù, ma rappresenta spesso anche "l'ultima spiaggia", prima di cadere vittime della depressione e dello sconforto. È già stato ripetuto all'infinito in questo blog che il matrimonio richiede "impegno", un'idea in netto contrasto con le romantiche premesse da cui prendono il via molte storie d'amore, nelle quali non dovrebbe essere arduo mantenere vivo ciò che all'inizio sembra così spontaneo. Ma il tempo, nemico della passione, corrode ogni cosa ed i matrimoni, più di ogni altro tipo di legame, spesso si trasformano in contesti "solitari".
Post n°4886 pubblicato il 03 Novembre 2010 da psicologiaforense
Il sesso allunga la vita dei maschi (fedeli)
Un'attività sessuale piena e piacevole protegge gli uomini dai problemi cardiovascolari. Soprattutto se lui è fedele e felice in coppia, o se tradisce la partner solo saltuariamente. Lo affermano alcuni studi che saranno presentati al congresso della Società italiana di andrologia e medicina della sessualità (Siams), dal 4 al 6 novembre a Modena. STRESS E SENSI DI COLPA - In uno degli studi, realizzato dal Dipartimento di fisiopatologia clinica dell'Università di Firenze, è stato esaminato un campione di 4mila uomini fotografando il rapporto di coppia, le disfunzioni sessuali e il livello di testosterone. I dati sono stati incrociati con quelli dei registri delle Asl sugli eventi cardiovascolari. Uno dei risultati è che gli infedeli occasionali hanno un più basso rischio cardiovascolare, ma il vantaggio viene perso se l'amante è fissa. Chi mantiene un rapporto parallelo a lungo dichiara di vivere un maggiore livello di stress al lavoro, più conflitto nella coppia primaria e nella famiglia e sensi di colpa. Una situazione che induce l'uomo ad adottare comportamenti a rischio: aumento del peso corporeo, tensioni sul lavoro e a casa, abuso di alcol e fumo. Al contrario, se gli uomini sono fedeli, il testosterone svolge un ruolo protettivo, ma solo se la coppia è affiatata fisicamente: la quantità dell'ormone è influenzata anche dalla qualità dei rapporti sessuali. Sono d'altra parte gli uomini fedeli a soffrire di più di ipogonadismo (calo di produzione di ormoni androgeni), soprattutto se si sentono trascurati dalla partner. In tal caso subentrano i sintomi del cosiddetto "effetto della vedovanza", che induce i neovedovi a curarsi di meno, a una maggiore depressione e a morire prima del tempo a causa di patologie cardiovascolari. Al contrario, dall'indagine emerge che l'interesse erotico femminile percepito dall'uomo è già sufficiente ad abbassare il rischio cardiovascolare. I dati dimostrano che l'attività sessuale frequente e soddisfacente dovrebbe essere prescritta come una medicina per curare patologie psichiche (depressione), relazionali (problemi di coppia), dismetabolismi: a letto si recupera la linea e un diabetico che ha una buona attività sessuale si cura meglio. Il sesso è utile addirittura per prevenire neoplasie come quelle della prostata.
Post n°4885 pubblicato il 03 Novembre 2010 da psicologiaforense
La escort Nadia: sesso a pagamento
Post n°4884 pubblicato il 03 Novembre 2010 da psicologiaforense
CLASSIFICA DI "LIBERO"
I MAGNIFICI 10 Di: derthona.1908 Di: naz43 Di: pierinolapeste7 Di: gioia58_r Di: zarate1 Di: oro.colato Di: stella112 Di: almaplaena
|
Inviato da: Nuvola_vola
il 09/01/2019 alle 19:15
Inviato da: moltiplicazeri
il 16/12/2018 alle 17:51
Inviato da: monellaccio19
il 01/11/2018 alle 07:57
Inviato da: Brillante.Nero
il 06/09/2018 alle 23:51
Inviato da: casadei.lisetta
il 24/04/2018 alle 10:49