Creato da: AngeloQuaranta il 10/02/2009
"fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza"
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Il Quarto Stato di Pellizza da Volpedo
Il Quarto Stato è un celebre dipinto realizzato dal pittore Giuseppe Pellizza da Volpedo nel 1901. Opera simbolo del XX secolo, rappresenta lo sciopero dei lavoratori ed è stata eseguita secondo la tecnica divisionista. Non solo raffigura una scena di vita sociale, lo sciopero, ma costituisce un simbolo: il popolo, in cui trova spazio paritario anche una donna con il bambino in braccio, sta avanzando verso la luce, lasciandosi un tramonto alle spalle. Il dipinto è lo sviluppo completo di questo tema, già affrontato dall'artista in dipinti come Ambasciatori della fame, Fiumana e un bozzetto preparatorio del 1898, Il cammino dei lavoratori. La composizione del dipinto è bilanciata nelle forme e movimentata nelle luci, rendendo perfettamente l'idea di una massa in movimento. È conservato a Milano nel Museo dell'Ottocento della Villa Reale (o Villa Belgiojoso Bonaparte). La versione preliminare, invece, è esposta sempre a Milano presso la Pinacoteca di Brera. A rendere celebre il dipinto contribuì anche il film Novecento di Bernardo Bertolucci.
Post n°379 pubblicato il 25 Gennaio 2013 da AngeloQuaranta
dal blog di Loretta Fusco blog.libero.it/Filodelricordo/view.php?ssonc=196562336
Chi è Chiara? Una sconosciuta, un'amica, una blogger di passaggio... E' la prima domanda che mi sono fatta quando sono venuta a conoscenza, casualmente, del suo caso. Ho ripercorso i miei passi per ricostruire il legame che c'era con questa donna il cui nome non mi diceva niente. Scoprii che con lei condividevo da poco tempo lo spazio amici attraverso uno sparuto scambio di messaggi. Sapere che di punto in bianco, a causa dell'incendio della sua casa in cui aveva rischiato di morire assieme al suo figlioletto, aveva perso tutto ritrovandosi in un attimo padrona soltanto di ciò che portava addosso, mi creò una stretta al cuore e mi venne spontaneo informarmi meglio sul suo caso. Lessi sul suo blog i vari post che riportavano il dramma che stava vivendo a causa della distruzione dell'abitazione e del laboratorio in cui liberava la sua creatività realizzando oggetti deliziosi di vario genere. In un colpo solo, assieme alla casa, erano andati in fumo progetti, sogni, un'idea di futuro. Mi ha colpito la sua dignità e la gratitudine verso coloro che stanno cercando di aiutarla in mille modi tanto che si è creata una rete di solidarietà non soltanto tra la gente che la conosce e che fa parte del suo mondo ma sorprendentemente anche il mondo virtuale ha dato il suo contributo in modo massiccio e spontaneo. Chiara ha bisogno di tutto ma soprattutto di sentirsi accolta, e la grande generosità dimostratale, anche concretamente, va a rafforzare il concetto che
l'uomo, davanti a un monitor o meno c'è, quando meno te l'aspetti. E Chiara questo lo sa, lo sta sperimentando ogni giorno.
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