Creato da: AngeloQuaranta il 10/02/2009
"fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza"
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Il Quarto Stato di Pellizza da Volpedo
Il Quarto Stato è un celebre dipinto realizzato dal pittore Giuseppe Pellizza da Volpedo nel 1901. Opera simbolo del XX secolo, rappresenta lo sciopero dei lavoratori ed è stata eseguita secondo la tecnica divisionista. Non solo raffigura una scena di vita sociale, lo sciopero, ma costituisce un simbolo: il popolo, in cui trova spazio paritario anche una donna con il bambino in braccio, sta avanzando verso la luce, lasciandosi un tramonto alle spalle. Il dipinto è lo sviluppo completo di questo tema, già affrontato dall'artista in dipinti come Ambasciatori della fame, Fiumana e un bozzetto preparatorio del 1898, Il cammino dei lavoratori. La composizione del dipinto è bilanciata nelle forme e movimentata nelle luci, rendendo perfettamente l'idea di una massa in movimento. È conservato a Milano nel Museo dell'Ottocento della Villa Reale (o Villa Belgiojoso Bonaparte). La versione preliminare, invece, è esposta sempre a Milano presso la Pinacoteca di Brera. A rendere celebre il dipinto contribuì anche il film Novecento di Bernardo Bertolucci.
Post n°445 pubblicato il 07 Dicembre 2020 da AngeloQuaranta
Tag: EDILIZIA
Post n°444 pubblicato il 07 Dicembre 2020 da AngeloQuaranta
L'impresa Quaranta al servizio della scuola. In un progetto di scuola alternanza e lavoro, con il liceo scientifico Ferraris. Nella prima foto, spieghiamo, agli studenti, l'importanza di un cappotto termico ad un fabbricato energivoro, nella seconda foto, l'amministratore della società con il tutor della classe il Prof. Luigi Russo.
Post n°443 pubblicato il 07 Dicembre 2020 da AngeloQuaranta
La cultura si girò dall'altra parte, quando era in corso un cambiamento epocale. Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c'era rimasto nessuno a protestare. Un sermone del pastore Martin Niemöller sull'inattività degli intellettuali tedeschi in seguito all'ascesa al potere dei nazisti e delle purghe dei loro obiettivi scelti, gruppo dopo gruppo. La poesia è ben conosciuta e frequentemente citata, ed è un modello popolare per descrivere i pericoli dell'apatia politica e come essa alle volte inizi con un odio teso a impaurire obiettivi e di come alle volte esca fuori controllo.
Post n°442 pubblicato il 10 Aprile 2020 da AngeloQuaranta
Quest'anno Taranto non potrà celebrare i riti della settimana Santa. Abbiamo il dovere di vivere la passione di nostro Signore e la festa della resurrezione in casa, in famiglia. La restrizione e l'imnpossibilità di uscire, sarà un motivo per riflettere, su quanto è importante la vita, e sui valori prioritari. Riporto alcuni video della antica tradizione.
Post n°441 pubblicato il 31 Agosto 2019 da AngeloQuaranta
" Il pensiero di Gramsci sull'operato dell'antropologo torinese, Lombroso che nella sua veste di criminologo ha condotto studi che miravano ad attribuire ai tratti somatici certe tendenza criminali. Pertanto ha studiato per anni i resti di migliaia dei briganti, per dimostrare che delinquenti si nasce. In fondo sterminare a Fenestrelle un po' di meridionali cattivi era una cosa buona e giusta. Di seguito lo scritto di Gramsci. «È noto quale ideologia sia stata diffusa in forma capillare dai propagandisti della borghesia nelle masse del Settentrione: il Mezzogiorno è la palla di piombo che impedisce più rapidi progressi allo sviluppo civile d'Italia; i meridionali sono biologicamente degli esseri inferiori, dei semibarbari o dei barbari completi per destino naturale; se il Mezzogiorno è arretrato la colpa non è del sistema capitalistico o di qualche altra causa storica, ma della natura che ha fatto i meridionali poltroni, incapaci, criminali, barbari, temperando questa sorte matrigna con la esplosione puramente individuale di grandi geni, che sono come le solitarie palme in un arido e sterile deserto. Il Partito socialista fu in gran parte il veicolo di questa ideologia borghese nel proletariato settentrionale; il Partito socialista diede il suo crisma a tutta la letteratura “meridionalista” della cricca di scrittori della cosiddetta scuola “positiva”, come i Ferri, i Sergi, i Niceforo, gli Orano e i seguaci minori, che in articoli, in bozzetti, in novelle, in romanzi, in libri di impressioni e di ricordi ripetevano in diverse forme lo stesso ritornello; ancora una volta la “scienza” era rivolta a schiacciare i miseri e gli sfruttati, ma questa volta essa si ammantava dei colori socialisti, pretendeva essere la scienza del proletariato». " (A.Gramsci, Alcuni temi della questione meridionale) ![]()
Post n°438 pubblicato il 01 Maggio 2019 da AngeloQuaranta
Tag: PRIMO MAGGIO
Post n°437 pubblicato il 09 Febbraio 2019 da AngeloQuaranta
Il recupero di terrazzo energivoro
dopo la puliza una mano di alluminio
la posa di pannelli XPS un cappotto termico sul tetto
La battentatura dei pannelli evita i ponti termici, in sostanza abbiamo un nuovo piano calpestabile spesso 10 cm.
sul piano XPS si realizza un massetto in cls
segue l'impermeablizzazione con betoncino elastoplastico con interposta rete fibro rinforzata
la prova delle pendenze, un secchio d'acqua versato a monte, confluisce in maniera uniforme verso il pluviale,
la tinteggiatura cn pitture elastometrica riflettente
Post n°433 pubblicato il 19 Gennaio 2019 da AngeloQuaranta
Tag: bungaro
Ancora adolescente, è già considerato un grande talento della medicina. Sua la creazione di uno stent innovativo utile a correggere alcune anomalie vascolari riducendo i rischi di complicanze post-operatorie di Redazione FdS “Sai cosa voglio? Una vita senza confini tra ciò che vedo e ciò che sogno”: il verso di una canzone del musicista pop 4TU a commento di una foto che mostra su Facebook il giovanissimo Giuseppe Bungaro in camice medico all’interno di un laboratorio di ricerca. Una dichiarazione programmatica: quella di chi sa già cosa vuole fare nella vita, non la classica stucchevole citazione da social network. Ma chi è Giuseppe Bungaro? Diciotto anni, nativo di Taranto ma residente nella vicina Fragagnano, papà operaio dell’ILVA, mamma casalinga, studente diplomando all’IISS “Del Prete-Falcone” Liceo Scientifico di Sava (Taranto) e un pallino per la professione medica che lo vede da tempo dedicarsi da autodidatta allo studio della medicina, senza peraltro rinunciare a supportare le finanze familiari facendo il cameriere in pizzeria al sabato sera. Una passione irrefrenabile che ha profonde ragioni personali e che lo ha visto fra i vincitori del concorso “I giovani e le scienze” (Milano 2018), competizione italiana riservata a studenti fra i 14 e i 21 anni e organizzata dalla FAST (Federazione delle Associazioni Scientifiche e Tecniche). Con questo contest, su incarico della Direzione generale Ricerca della Commissione Europea, vengono selezionati i migliori talenti italiani da inviare all’EUCYS – European Union Contest for Young Scientists, finale del Concorso dell’Unione Europea dei giovani scienziati, che Giuseppe ha vinto con il progetto “Stent pericardico auto-espandibile”, un lavoro che ne ha rivelato il talento di enfant prodige della ricerca scientifica e gli ha fatto conseguire anche il Premio 100 Eccellenze Italiane, consegnato lo scorso novembre a Roma, a Palazzo Montecitorio. Fra i tanti riconoscimenti non si può non menzionare infine la nomina a “Consigliere onorario ed ordinario presso la Sessione VI dell’Università di Ferrara”, straordinariamente tributatagli “per l’alto senso del dovere e di responsabilità, ai sensi dell’art. 32 della Costituzione e del giuramento di Ippocrate e per i grandi meriti nella ricerca medica, in particolare nell’applicazione del proprio genio nella chirurgia vascolare”. La chirurgia vascolare: una materia e una scelta non casuali. A spiegarlo è ancora una volta lo stesso Giuseppe che così commenta la sua consuetudine con ambiente e strumenti medici: “Questo camice racconta una storia che solo poche persone sanno, una storia che mi tocca nel profondo e che mi spinge a essere un medico. Voglio essere un medico non per me stesso, ma per la gente; voglio essere un medico, perché nel mondo serve qualcuno che sappia fare davvero del bene e perché per me la medicina è un arte. Voglio essere libero di scegliere per il mio futuro e scelgo la chirurgia, sempre.” Ma cosa ha toccato così profondamente Giuseppe al punto da identificare nella chirurgia lo scopo principale della sua vita? Nel 2013 sua cugina viene operata al cuore mentre poco dopo viene diagnosticata a lui stesso un’anomalia all’aorta addominale, per risolvere la quale sarà operato a Bari all’età di 16 anni. Ma è fin dall’impatto con l’esperienza della cugina che Giuseppe si lancia a capofitto, da autodidatta, nello studio delle patologie cardiocircolatorie e dei dispositivi cardiochirurgici, arrivando dopo qualche tempo a mettere a punto uno stent pericardico auto-espandibile che, utilizzando naturale tessuto pericardico e nanotecnologie, è in grado di diminuire in modo rilevante le possibili complicanze post-operatorie della classica angioplastica. Lo stent, per chi non lo sapesse, è un tipo di struttura cilindrica a maglie che viene introdotta in determinati vasi sanguigni per ripristinarne il normale diametro, ridottosi per cause patologiche.
Post n°432 pubblicato il 26 Febbraio 2018 da AngeloQuaranta
Post n°431 pubblicato il 25 Dicembre 2017 da AngeloQuaranta
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