Se qualcuno ha vinto la gara per la città capitale della cultura 2022 è la cultura in sé, o meglio la parola cultura dichiarata in rima e in prosa se non acclamata come una dea, una Musa ispiratrice. Parola piena o vuota di contenuti a considerare quanto poco sia stata tenuta concretamente presente in Italia, tra le ultime nazioni europee a ratificare la Convenzione di Faro. Quella cultura appunto che ha ispirato e suggerito i vari progetti delle 28 città partecipanti. Il ministro Franceschini nella cerimonia a distanza ha tenuto col fiato sospeso ed il batticuore tantissimi tarantini tifosi per la loro città candidata. Dopo un messaggio di speranza sul futuro degli operatori turisti e della cultura che “torneranno forti”, dice lui, nonostante il deserto del turismo causato dal Covid 19. Una notizia subito tirata fuori: la capitale della cultura del 2023 saranno Bergamo e Brescia – ha detto Franceschini – come un premio per quanto han patito. Il Presidente della giuria ha ringraziato il ministro che ha dato fiducia perché si è trovato di fronte ad una severa e dolorosa selezione.
Se qualcuno ha vinto la gara per la città capitale della cultura 2022 è la cultura in sé, o meglio la parola cultura dichiarata in rima e in prosa se non acclamata come una dea, una Musa ispiratrice. Parola piena o vuota di contenuti a considerare quanto poco sia stata tenuta concretamente presente in Italia, tra le ultime nazioni europee a ratificare la Convenzione di Faro. Quella cultura appunto che ha ispirato e suggerito i vari progetti delle 28 città partecipanti. Il ministro Franceschini nella cerimonia a distanza ha tenuto col fiato sospeso ed il batticuore tantissimi tarantini tifosi per la loro città candidata. Dopo un messaggio di speranza sul futuro degli operatori turisti e della cultura che “torneranno forti”, dice lui, nonostante il deserto del turismo causato dal Covid 19. Una notizia subito tirata fuori: la capitale della cultura del 2023 saranno Bergamo e Brescia – ha detto Franceschini – come un premio per quanto han patito. Il Presidente della giuria ha ringraziato il ministro che ha dato fiducia perché si è trovato di fronte ad una severa e dolorosa selezione.